A
Lignano, la tre giorni residenziale dei presbiteri. Al centro della
riflessione e del confronto il progetto di nuova comunità pastorale, nel
segno della collaborazione tra sacerdoti e laici
LIGNANO (12
giugno, ore 21.30) - Il progetto di nuova comunità pastorale va
condiviso tra sacerdoti e altri cristiani, riflettendo su soluzioni
condivise, nel segno della collaborazione.
A dirlo è stato don
Luca Bressan, docente di Teologia pastorale presso il Seminario
Arcivescovile di Milano, nella sua relazione al corso residenziale dei
presbiteri dell’Arcidiocesi di Udine, in corso fino al 13 giugno al
villaggio Getur di Lignano. Una tre giorni in cui si sta riflettendo
sulle modalità della nuova organizzazione pastorale della Diocesi,
resasi necessaria dalla diminuzione dei sacerdoti e dai mutamenti della
società.
In apertura di giornata, è stata fatta
una sintesi dei lavori di gruppo del giorno precedente, da cui sono
emerse esperienze positive di collaborazione pastorale tra parrocchie
affidate ad un solo sacerdote, ma anche le difficoltà, e nei quali si è
riflettuto sul ruolo del sacerdote che deve restare, è stato detto, uomo
di preghiera e direzione spirituale.
E da don
Bressan è venuto un invito ad affrontare questo momento di cambiamento –
che non riguarda solo la Diocesi di Udine – non sull’onda delle
emozioni, evitando cambiamenti traumatici, ma anche prendendo le
decisioni necessarie. “Obiettivo di questo cambiamento è far vedere che
il Vangelo trasforma ancor oggi la società”, ha concluso don Bressan.
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