AFRICA/NIGERIA - I militari complici nell'assalto al cimitero nello Stato di Plateau?
Abuja (Agenzia Fides) - Emergono nuovi particolari sul massacro commesso domenica 8 luglio nel cimitero di Matsi (comune di Barkin Ladi, nello Stato nigeriano di Plateau, vedi Fides 10/7/2012) durante i funerali delle vittime degli assalti del 7 luglio ad alcuni villaggi dell'area.
Il deputato Simon Mwadkon, che era presente ed è scampato al massacro, ha reso una testimonianza al quotidiano Nigerian Tribune, in base alla quale sembrano emergere possibili complicità tra gli assalitori e i militari della Joint Task Force (JTF) incaricati di garantire la sicurezza dei presenti. In particolare si afferma che un mezzo militare ha chiuso l'unica via di fuga dal cimitero prima dell'inizio dell'attacco.
Al momento dell'assalto, i soldati di guardia si sono dileguati, lasciando un solo poliziotto a guidare i civili nella fuga, che è stata ostacolata dalla presenza del mezzo militare. Dalla testimonianza raccolta dal quotidiano nigeriano emergono anche ritardi nei soccorsi ai due importanti esponenti politici, il senatore federale Gyang Dantong e il capo della maggioranza al Parlamento dello Stato di Plateau, Gyang Fulani, rimasti uccisi nell'assalto. Secondo le autorità locali, i due politici non sono stati colpiti dagli assalitori ma sono morti nella calca durante la fuga precipitosa causata dalla sparatoria.
Secondo l'On. Mwadkon i recenti massacri compiuti dai Fulani, pastori in maggioranza di fede islamica, rientrano "nell'agenda dei Fulani fin dalla jihad di Usman Dan Fodio, che l'ha dichiarata al fine di islamizzare l'intero nord. È in agenda fin dal 1804, quando i jihadisti non riuscirono ad impossessarsi della regione del Middle Belt (della quale fa parte lo Stato di Plateau), che intendono usare come trampolino di lancio per catturare il sud. Ritengono infatti che una volta assoggettate le minoranze del nord, queste diventeranno docili strumenti per la conquista del sud". (L.M.) (Agenzia Fides 11/7/2012)
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