mercoledì 3 ottobre 2012

il portale della Diocesi: Tondo e pellegrini offrono l'olio ad Assisi

Diocesi e Regione «accendono» insieme la luce di Assisi   versione testuale
Oltre 800 pellegrini con Tondo e i vescovi della regione nella città di San Francesco

UDINE (2 ottobre, ore 16) - La tradizione vuole che una delle regioni d’Italia, a turno, offra l’olio per alimentare la lampada che brilla accanto alla tomba di San Francesco d’Assisi (nella foto). Ebbene, a portarlo in dono quest'anno sarà il Friuli-Venezia Giulia. Regione e Diocesi, insieme, saranno protagoniste delle attese celebrazioni in programma nella città del Santo patrono d'Italia mercoledì 3 e giovedì 4 ottobre.
Il pellegrinaggio – intitolato «Con Francesco, varchiamo le porte della fede» – sarà guidato dai Vescovi delle quattro diocesi. Con loro le istituzioni – sia regionali, con in testa il presidente, Renzo Tondo che locali –, e sopratutto tanti pellegrini, oltre 800. Numeri significativi che padre Luigi Bettin, delegato diocesano, snocciola con emozione.
 
Un duplice significatoDuplice dunque il significato di questo pellegrinaggio, «innanzitutto religioso – spiega mons. Guido Genero, vicario generale dell’Arcidiocesi –, collegato alla figura del serafico padre di Assisi», ma anche civile «che chiama le autorità e tutto il popolo d’Italia – anche quello non credente – a riconoscere in San Francesco e in Santa Caterina le due figure che hanno dato unità spirituale alla patria italiana e restano ancora modelli di una nostra identificazione che, se anche comporta la fede cristiana, riporta però il genio tipico dell’Italia, con le sue caratteristiche – in particolare quelle mistiche – che sono ancora oggi valide per dare un supplemento d’anima anche alla nostra Regione nel contesto dell’Italia e dell’Europa». E questo vale ancora di più oggi «perché tornare ad Assisi è tornare alla dimensione più tenace del nostro sentire comune che ci può aiutare anche nella difficile crisi di questo tempo».
 
Tondo: «Ritrovare coesione»E anche il pensiero del presidente della Regione, Renzo Tondo, va alla crisi economica «alla mancanza e alla perdita del lavoro che si abbatte sul destino delle persone, delle famiglie, dei giovani. Si sentono tante proposte, tante ricette, ma nessuna potrà veramente funzionare se il Paese non ritroverà la coesione, se non si affermerà in ciascuno di noi lo spirito di solidarietà e di servizio. La testimonianza di San Francesco ci indica il cammino». Un cammino che però «deve partire prima di tutto – sottolinea Tondo – da una conversione interiore, come ci ha insegnato Francesco. Non dobbiamo aspettare che gli altri facciano il primo passo, ma chiederci quale contributo possiamo dare alla ricostruzione della casa comune». Richiamando poi l’episodio in cui il Santo – in preghiera di fronte al crocifisso di San Damiano – udì una voce che diceva: «Va’ e ripara la mia casa che sta andando in rovina», il presidente ha ricordato «che più di una volta, nella sua storia recente, il Friuli - Venezia Giulia è stato capace, con la solidarietà e l’umiltà, di riparare la casa che era andata in rovina. La ricostruzione materiale dopo il terremoto del 1976, ma anche la ricostruzione morale della convivenza civile fra minoranze dopo le tragedie consumatesi a Trieste e sul confine orientale durante e dopo la Seconda guerra mondiale».
 
Franz: «Occasione unica»Il pellegrinaggio ad Assisi è poi per il presidente del Consiglio regionale, Maurizio Franz, «un’importante occasione in cui Autorità civili ed ecclesiastiche si riuniranno sotto il segno della cristianità per sottolineare con forza quelle che sono le autentiche radici della nostra società». «Il fatto – conclude Franz – che per un anno intero la lampada accanto alla tomba di San Francesco, brillerà con l’olio offerto dagli abitanti del Friuli Venezia Giulia incorona idealmente la nostra Regione quale centro della spiritualità nazionale, ruolo che vogliamo esercitare al meglio dando seguito alla straordinaria importanza religiosa avuta quando il Patriarcato di Aquileia rappresentò la più grande diocesi di tutto il Medioevo europeo».

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