AMERICA/VENEZUELA - “Cercano di imporre un governo totalitario”: allarme dei Vescovi dopo due mesi di violenze
Caracas (Agenzia Fides) – La Conferenza Episcopale Venezuelana (CEV) ha diffuso un comunicato in cui presenta “come causa fondamentale della crisi che vive il Venezuela, la pretesa del partito di governo e del presidente Nicolas Maduro di cercare di imporre il cosiddetto ‘Plan de la Patria’, dietro al quale si nasconde la promozione di un governo totalitario". Questo intento ha alimentato le proteste dell'opposizione e dei cittadini, che dopo quasi due mesi contano 39 morti, 550 feriti gravi e più di 150 persone detenute. Il documento intitolato "Responsabili della Pace e del destino democratico del Venezuela" è stato firmato dai Vescovi della Presidenza della CEV con data 2 aprile 2014.
La nota pervenuta all’Agenzia Fides da una fonte locale, riferisce l'intervento di Mons. Diego Rafael Padrón Sánchez, Arcivescovo di Cumaná e Presidente della CEV, che alla presentazione del comunicato "ha lamentato la polarizzazione politica avvenuta nel paese dopo una serie di manifestazioni anti-governative iniziate dagli studenti lo scorso 4 febbraio, alle quali si sono uniti gruppi dell'opposizione per denunciare l'insicurezza nel paese, l'inflazione del 57%, la carenza di cibo, la repressione da parte della Guardia Nazionale e la detenzione degli oppositori".
Nel documento, con un linguaggio molto diretto, si legge: "Ribadiamo la nostra forte richiesta che il governo disarmi i gruppi civili armati. La loro azione coordinata, secondo certi schemi, dimostra che non sono gruppi isolati o spontanei, ma piuttosto addestrati per intervenire violentemente. In molti casi essi hanno agito impunemente sotto lo sguardo indifferente delle forze dell'ordine, per cui il comportamento di queste ultime è stato seriamente messo in discussione".
Il comunicato ribadisce: "La fede cristiana ben compresa impone a tutti i credenti di assumere la responsabilità del destino del paese, di non restare indifferenti ma piuttosto impegnarsi nella difesa della vita, dei diritti umani, della libertà e della democrazia. Nessuno di quanti vivono in Venezuela deve dire di non essere interessato o preoccupato per la violenza e le morti che stanno accadendo nelle città e nelle altre località. Tutti, senza eccezione, siamo responsabili della libertà, della pace e del destino democratico del nostro paese". (CE) (Agenzia Fides, 03/04/2014)
La nota pervenuta all’Agenzia Fides da una fonte locale, riferisce l'intervento di Mons. Diego Rafael Padrón Sánchez, Arcivescovo di Cumaná e Presidente della CEV, che alla presentazione del comunicato "ha lamentato la polarizzazione politica avvenuta nel paese dopo una serie di manifestazioni anti-governative iniziate dagli studenti lo scorso 4 febbraio, alle quali si sono uniti gruppi dell'opposizione per denunciare l'insicurezza nel paese, l'inflazione del 57%, la carenza di cibo, la repressione da parte della Guardia Nazionale e la detenzione degli oppositori".
Nel documento, con un linguaggio molto diretto, si legge: "Ribadiamo la nostra forte richiesta che il governo disarmi i gruppi civili armati. La loro azione coordinata, secondo certi schemi, dimostra che non sono gruppi isolati o spontanei, ma piuttosto addestrati per intervenire violentemente. In molti casi essi hanno agito impunemente sotto lo sguardo indifferente delle forze dell'ordine, per cui il comportamento di queste ultime è stato seriamente messo in discussione".
Il comunicato ribadisce: "La fede cristiana ben compresa impone a tutti i credenti di assumere la responsabilità del destino del paese, di non restare indifferenti ma piuttosto impegnarsi nella difesa della vita, dei diritti umani, della libertà e della democrazia. Nessuno di quanti vivono in Venezuela deve dire di non essere interessato o preoccupato per la violenza e le morti che stanno accadendo nelle città e nelle altre località. Tutti, senza eccezione, siamo responsabili della libertà, della pace e del destino democratico del nostro paese". (CE) (Agenzia Fides, 03/04/2014)
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