AFRICA/LIBIA - “Ci sono le premesse per la guerra civile, ma la gente vuole la pace” dice Mons. Martinelli
Tripoli (Agenzia Fides) - “Non si spara, ma la situazione rimane tesa, anche perché non si capisce bene cosa vi sia sotto e cosa i vari miliziani vogliano fare” dice all’Agenzia Fides Sua Ecc. Mons. Giovanni Innocenzo Martinelli, Vicario Apostolico di Tripoli, dopo i violenti combattimenti di domenica 18 maggio per il controllo del Parlamento libico, preceduti da pesanti scontri nell’est del Paese.
“Mi auguro che non ci sia una guerra civile, ma ci sono tutte le premesse perché possa scoppiare. La Libia sta vivendo un momento particolare. Non mi sono mai trovato in una situazione così critica. Speriamo che il buon senso prevalga. La mia speranza deriva dalla preghiera e dal fatto che la gente vuole la pace” evidenzia Mons. Martinelli.
“Dopo i pesanti combattimenti di domenica scorsa - spiega il Vicario Apostolico - il giorno successivo sembrava che non fosse successo niente: i tripolini erano scesi nei bar come se nulla fosse. Sono stupito di come la popolazione sia capace di passare rapidamente da una situazione di guerra ad una di pace. Secondo me è perché la gente anela alla pace, ne ha bisogno dopo questi anni di incertezza”. “Per questo dico: pregate per noi, perché l’unica forza è quella della preghiera che smuove i cuori delle persone” conclude Mons. Martinelli. (L.M.) (Agenzia Fides 20/5/2014)
“Mi auguro che non ci sia una guerra civile, ma ci sono tutte le premesse perché possa scoppiare. La Libia sta vivendo un momento particolare. Non mi sono mai trovato in una situazione così critica. Speriamo che il buon senso prevalga. La mia speranza deriva dalla preghiera e dal fatto che la gente vuole la pace” evidenzia Mons. Martinelli.
“Dopo i pesanti combattimenti di domenica scorsa - spiega il Vicario Apostolico - il giorno successivo sembrava che non fosse successo niente: i tripolini erano scesi nei bar come se nulla fosse. Sono stupito di come la popolazione sia capace di passare rapidamente da una situazione di guerra ad una di pace. Secondo me è perché la gente anela alla pace, ne ha bisogno dopo questi anni di incertezza”. “Per questo dico: pregate per noi, perché l’unica forza è quella della preghiera che smuove i cuori delle persone” conclude Mons. Martinelli. (L.M.) (Agenzia Fides 20/5/2014)
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