Lo svelamento della seduta è stato preceduto dalla messa, officiata dal Vicario generale dell’Arcidiocesi di Udine monsignor Guido Genero, il Presidente della Fondazione Abbazia di Rosazzo monsignor Iginio Schiff, e Don Davide Larice. Al termine della funzione, animata dalle note del coro “Arrigo Tavagnacco” di Manzano e dell’organista Giancarlo Dell’Angela, ha preso la parola il presidente dell’Asdi Sedia, promotrice del progetto, Giusto Maurig: «È importante che per quest’opera d’arte, frutto della creatività dei nostri artigiani e del mestiere applicato a nuove tecnologie, sia stato scelto il luogo religioso, storico, culturale più simbolico del Distretto. Il rinnovamento passa attraverso valori antichi e più che mai attuali». Maurig, ringraziando quanti hanno sostenuto il progetto, ha precisato che l’Asdi «ha fatto solo da coordinatrice di un lavoro collettivo che è riuscito a superare l’individualismo». «La cattedra diventa sedia – ha detto mons, Schiff – e simboleggia un Friuli che progetta e si esprime, ed è anche il segno di una parola autorevole, quella del Papa».
Il trono in legno e velluto creato dagli artigiani del Distretto è stato realizzato in due copie, una delle quali è rimasta a Torino; le fasi della costruzione sono illustrate nella mostra allestita di fronte all’Abbazia, nella parte ristrutturata. Alla cerimonia hanno partecipato oltre un centinaio di persone e numerose autorità, tra cui l’assessore provinciale Macorig, il sindaco di Manzano Driutti con parte della giunta, il direttore dell’Asdi Sedia Carlo Piemonte, l’architetto che ha ideato il trono Ivan Vergendo. Come ha riferito Maurig, «un piccolo miracolo la cattedra papale l’ha già fatto, mettendo assieme le maestranze ed unendo aziende solitamente concorrenti».
L’opera sarà visibile nell’Abbazia di Rosazzo tutti i giorni dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18.
Rosalba Tello
Fonte: Messaggero Veneto
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