lunedì 30 aprile 2012

AFRICA/NIGERIA - "Lo Stato deve essere maggiormente pro-attivo per contrastare Boko Haram che ha messo nel mirino la Chiesa" dice l'Arcivescovo di Jos

Abuja (Agenzia Fides)- "Questi attacchi sono una continuazione dello stato di insicurezza sul quale da tempo abbiamo espresso la nostra preoccupazione di Vescovi" dice all'Agenzia Fides Sua Ecc. Mons. Ignatius Ayau Kaigama Arcivescovo di Jos a Presidente della Conferenza Episcopale della Nigeria, commentando gli attentati del 29 aprile contro luoghi di culto cristiani a Kano e Maiduguri, nel nord della Nigeria. A Kano una bomba, esplosa in un edificio della Bayero University, dove si stava celebrando la Messa, ha provocato la morte di almeno 16 persone e il ferimento di altre 22. A Maiduguri invece un commando di terroristi ha aperto il fuoco sui fedeli raccolti in preghiera nella cappella della Church of Christ, uccidendo 5 persone.
"Avevano sperato che gli attentati cessassero invece stanno diventando sempre più mortali, provocando la morte di fedeli innocenti, di studenti innocenti e di giornalisti innocenti" afferma Mons. Kaigama ricordando gli attacchi del 26 aprile contro due sedi di quotidiani nella capitale federale Abuja e a Kaduna, nel nord.
"Boko Haram ha ampliato la lista degli obiettivi da colpire: posti di polizia, scuole, chiese, università, redazioni di giornali. La Chiesa, specie quella cattolica, è un obiettivo perché, agli occhi dei fanatici di Boko Haram, rappresenta quella cultura e quei valori occidentali che essi affermano di combattere, in particolare l'istruzione occidentale" continua Mons. Kaigama.
La setta cerca in questo modo di conquistate spazi in quella parte della società del nord della Nigeria che fa fatica ad accogliere il dialogo interreligioso. Come ricorda Mons. Kaigama "a Kano non è stata colpita una chiesa cattolica ma una comunità cattolica raccolta in uno spazio universitario per partecipare alla Messa. Questo perché a Kano i cristiani incontrano forti difficoltà a costruire le proprie chiese e luoghi di culto".
Nonostante il massiccio dispiegamento di militari, i sequestri di armi ed esplosivi e la cattura di militanti, Boko Haram ha intensificato gli attacchi. "A mio avviso penso che il governo debba riconsiderare la strategia di contrasto al terrorismo. Ci si deve chiedere dove sarà il prossimo attacco? In un aeroporto? In un mercato all'aperto o in un altro luogo affollato? Penso che le nostre agenzie di sicurezza devono agire in maniera maggiormente pro-attiva cercando di anticipare le mosse dei terroristi" conclude l'Arcivescovo di Jos. (L.M.) (Agenzia Fides 30/4/2012)

sabato 28 aprile 2012

Domenica 29 aprile 2012



    IV DOMENICA DI PASQUA (ANNO B)




PRIMA LETTURA (At 4,8-12)
In nessun altro c’è salvezza.


Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, Pietro, colmato di Spirito Santo, disse loro:
«Capi del popolo e anziani, visto che oggi veniamo interrogati sul beneficio recato a un uomo infermo, e cioè per mezzo di chi egli sia stato salvato, sia noto a tutti voi e a tutto il popolo d’Israele: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, che voi avete crocifisso e che Dio ha risuscitato dai morti, costui vi sta innanzi risanato.
Questo Gesù è la pietra, che è stata scartata da voi, costruttori, e che è diventata la pietra d’angolo.
In nessun altro c’è salvezza; non vi è infatti, sotto il cielo, altro nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 117)
Rit: La pietra scartata dai costruttori è divenuta la pietra d’angolo.


Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
È meglio rifugiarsi nel Signore
che confidare nell’uomo.
È meglio rifugiarsi nel Signore
che confidare nei potenti.

Ti rendo grazie, perché mi hai risposto,
perché sei stato la mia salvezza.
La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.

Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Vi benediciamo dalla casa del Signore.
Sei tu il mio Dio e ti rendo grazie,
sei il mio Dio e ti esalto.
Rendete grazie al Signore, perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.

SECONDA LETTURA (1Gv 3,1-2)
Vedremo Dio così come egli è.


Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo

Carissimi, vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui.
Carissimi, noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Gv 10,14)
Alleluia, alleluia.
Io sono il buon pastore, dice il Signore,
conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me.
Alleluia.

VANGELO (Gv 10,11-18)
Il buon pastore dà la propria vita per le pecore.


+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse: «Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore.
Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore.
Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Fratelli e sorelle, invochiamo il Signore, buon pastore che conduce il suo popolo ai pascoli della vita.
Preghiamo insieme e diciamo: Buon Pastore, ascolta la nostra preghiera.

1. Buon Pastore, guarda la tua Chiesa che attraverso i sentieri tortuosi della storia anela al tuo Regno, e fa' che nessuno si perda di quanti hai consacrato a te nel battesimo, preghiamo.
2. Buon Pastore, guida il Papa e tutti i ministri della Chiesa, perché diano come te la vita per il bene del loro gregge e guidino la Chiesa ad essere un solo ovile attorno a te, unico Pastore, preghiamo.
3. Buon Pastore, ispira con il tuo Santo Spirito i catechisti, i missionari e tutti i laici che nella Chiesa donano il loro tempo all'annuncio del Vangelo, e rendili testimoni coraggiosi del Cristo morto e risorto, preghiamo.
4. Buon Pastore, che conosci tutte le tue pecore, guarda con amore questa tua comunità radunata e fa' che sempre di più cresca nel desiderio di seguire te, unica meta del pellegrinaggio terreno, preghiamo.

Ascolta, o Padre, queste nostre preghiere, ed esaudiscile per amore del tuo nome. Per Cristo nostro unico Signore.


venerdì 27 aprile 2012

Foglietto della Domenica 29 aprile 2012


INTENZIONE MISSIONARIA
"Perché María, Regina del mondo e Stella dell'evangelizzazione, accompagni tutti i missionari nell'annuncio del suo Figlio Gesù" - Commento all'Intenzione Missionaria di maggio 2012

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - Per volontà di Dio, Maria, Madre del Verbo incarnato, è indissolubilmente legata alla persona e all'opera del Figlio suo. Con il suo "sì", pronunciato una volta per sempre e rinnovato ogni giorno, Ella si mise completamente a disposizione del Signore. Maria è modello e tipo della Chiesa.
Nel passaggio lucano della Visitazione, vediamo Maria mettersi in cammino verso Ain Karim per assistere la cugina Elisabetta. Aveva appena ricevuto Gesù nel suo grembo, concepito verginalmente per opera dello Spirito Santo. Inondata di gioia, si mise in fretta in cammino. L'amore la spinge a portare ad Elisabetta la Buona Notizia: il Salvatore, Gesù, è tra gli uomini. Maria non può tenere per sé stessa questa grazia. Come ha detto Papa Benedetto XVI: "Quello di Maria è un autentico viaggio missionario. È un viaggio che la conduce lontano da casa, la spinge nel mondo, in luoghi estranei alle sue abitudini quotidiane, la fa arrivare, in un certo senso, sino ai confini da lei raggiungibili. Sta proprio qui, anche per tutti noi, il segreto della nostra vita di uomini e di cristiani. La nostra, come singoli e come Chiesa, è un'esistenza proiettata al di fuori di noi. Come era già avvenuto per Abramo, ci è chiesto di uscire da noi stessi, dai luoghi delle nostre sicurezze, per andare verso gli altri, in luoghi e ambiti diversi. È il Signore che ce lo chiede: «Riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni... fino ai confini della terra» (At 1,8). (Discorso per la conclusione del mese mariano, 31 maggio 2010).
Da un lato, Maria ci precede nel pellegrinaggio della fede. Si è fidata di Dio e, lasciandosi alle spalle le sue sicurezze, si è messa in cammino. Ha seguito il figlio fino alla fine, e lo ha accompagnato fino a stare sotto la croce. E' così diventata la Madre della Chiesa. Ci accompagna con amore materno, e ci ricorda che suo Figlio è sempre con noi, come ci ha promesso: "io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo" (Mt 28, 20).
Benedetto XVI osserva che Maria rimase con Elisabetta tre mesi, e durante questo tempo si è dedicata ad aiutarla, prestandole le cure e le attenzioni di cui aveva bisogno nel suo stato delicato, data la sua maternità in età avanzata. Maria, che si era proclamata "serva del Signore", si è dedicata a servire gli uomini, in cui ha scoperto la presenza di Dio.
Ma lo scopo principale del suo viaggio non era semplicemente il servizio della carità, ma portare a Elisabetta il figlio che aveva concepito nel suo grembo. Maria vuole, soprattutto, aiutare gli altri a incontrare Gesù. "Siamo così al cuore e al culmine della missione evangelizzatrice. Siamo al significato più vero e allo scopo più genuino di ogni cammino missionario: donare agli uomini il Vangelo vivente e personale, che è lo stesso Signore Gesù. E quella di Gesù è una comunicazione e una donazione che - come attesta Elisabetta - riempie il cuore di gioia: «Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo» (Lc 1,44). Gesù è il vero e unico tesoro che noi abbiamo da dare all'umanità. È di Lui che gli uomini e le donne del nostro tempo hanno profonda nostalgia, anche quando sembrano ignorarlo o rifiutarlo". (Benedetto XVI, Discorso per la conclusione del mese mariano, 31 maggio 2010).
Che la Madre di Dio accompagni i nostri missionari nelle loro difficoltà, li accompagni con il suo amore materno, gli faccia sentire il piacere e la gioia di portare Cristo agli uomini. (Agenzia Fides 27/04/2012)

martedì 24 aprile 2012

AMERICA/MESSICO - Vulcano Popocatepetl in attività: anche le parrocchie si preparano ad accogliere gli sfollati

Puebla (Agenzia Fides) - L'Arcivescovo di Puebla de los Angeles, Mons. Víctor Sánchez Espinosa, ha annunciato che nelle parrocchie più vicine alla zona di influenza del vulcano di Popocatepetl (San Martin Texmelucan, Atlixco, San Andres e San Pedro Cholula) saranno allestiti 4 centri-ostelli come rifugi per la gente costretta a lasciare le proprie case per l'attività vulcanica. L'Arcivescovo ha sottolineato di essere in comunicazione costante con tutti i sacerdoti delle comunità situate nel raggio di pericolo, ed ha dato loro disposizione di seguire le disposizioni amministrative ufficiali.
Nella nota inviata all'Agenzia Fides si legge che l'Arcivescovo ha affermato che le persone difficilmente intendono lasciare le loro proprietà: "dobbiamo pensare che nella zona di pericolo ci sono le loro terre e i loro animali, ed è anche una zona fertile, c'è perfino chi dice che le ceneri funzionano come fertilizzante per i campi, così non lasceranno facilmente le loro case". Nel frattempo la popolazione della comunità di Santigo Xalitzintla, che si trova a sei chilometri dal cratere del vulcano Popocatepetl, ha chiesto alle autorità di essere rifornita di generi alimentari. Infatti cominciano a preoccuparsi e non sanno bene cosa fare in seguito all'aumento dell'attività del colossale vulcano. Delle 19 eruzioni del vulcano Popocatepetl che si sono verificate l'altro ieri, una sola ha diffuso una rilevante quantità di cenere, come ha riferito il Centro nazionale per la prevenzione dei disastri (Cenapred). Il vulcano Popocatepetl, 5.452 metri di altezza, situato 70 chilometri a sud-est di Città del Messico, è in allerta giallo da dieci giorni e desta la preoccupazione dei circa 28.000 residenti nelle comunità vicine, degli stati di Mexico, Puebla e Morelos. L'ultima attività eruttiva è del 2000, quando furono sfollate migliaia di persone. (CE) (Agenzia Fides, 24/04/2012)
Immagini in diretta del Vulcano Popocatepetl in Messico

domenica 22 aprile 2012

Foglio Parrocchiale di domenica 22 febbraio 2012


Domenica 22 aprile 2012


Avete qui qualche cosa da mangiare?».

    III DOMENICA DI PASQUA (ANNO B)


PRIMA LETTURA (At 3,13-15.17-19)
Avete ucciso l’autore della vita, ma Dio l’ha risuscitato dai morti.

Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, Pietro disse al popolo: «Il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe, il Dio dei nostri padri ha glorificato il suo servo Gesù, che voi avete consegnato e rinnegato di fronte a Pilato, mentre egli aveva deciso di liberarlo; voi invece avete rinnegato il Santo e il Giusto, e avete chiesto che vi fosse graziato un assassino. Avete ucciso l’autore della vita, ma Dio l’ha risuscitato dai morti: noi ne siamo testimoni.
Ora, fratelli, io so che voi avete agito per ignoranza, come pure i vostri capi. Ma Dio ha così compiuto ciò che aveva preannunciato per bocca di tutti i profeti, che cioè il suo Cristo doveva soffrire. Convertitevi dunque e cambiate vita, perché siano cancellati i vostri peccati».

Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 4)
Rit: Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto.

Quando t’invoco, rispondimi, Dio della mia giustizia!
Nell’angoscia mi hai dato sollievo;
pietà di me, ascolta la mia preghiera.

Sappiatelo: il Signore fa prodigi per il suo fedele;
il Signore mi ascolta quando lo invoco.

Molti dicono: «Chi ci farà vedere il bene,
se da noi, Signore, è fuggita la luce del tuo volto?».

In pace mi corico e subito mi addormento,
perché tu solo, Signore, fiducioso mi fai riposare.
SECONDA LETTURA (1Gv 2,1-5)
Gesù Cristo è vittima di espiazione per i nostri peccati e per quelli di tutto il mondo.

Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo

Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un Paràclito presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto. È lui la vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo.
Da questo sappiamo di averlo conosciuto: se osserviamo i suoi comandamenti. Chi dice: «Lo conosco», e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e in lui non c’è la verità. Chi invece osserva la sua parola, in lui l’amore di Dio è veramente perfetto.

Parola di Dio
Canto al Vangelo (Lc 24,32)
Alleluia, alleluia.

Signore Gesù, facci comprendere le Scritture;
arde il nostro cuore mentre ci parli.
Alleluia.
VANGELO (Lc 24,35-48)
Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano [agli Undici e a quelli che erano con loro] ciò che era accaduto lungo la via e come avevano riconosciuto [Gesù] nello spezzare il pane.
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».

Parola del Signore

PREGHIERA DEI FEDELI
C – In Gesù Cristo crocifisso e risorto abbiamo riconosciuto la volontà salvifica di Dio Padre e abbiamo creduto al suo amore. In questa fede pasquale, presentiamo con fiducia le nostre intenzioni di preghiera.
L - Preghiamo insieme e diciamo:
Ascoltaci, Signore.
1.      Per i discepoli di Gesù, radunati insieme nel suo nome: apri i nostri cuori all’intelligenza delle Scritture. Accendi in noi il desiderio di cercare il tuo Volto e di intendere la tua voce. Preghiamo.
2.      Per gli esegeti, i biblisti, i teologi e per tutti coloro che si piegano con attenzione ed amore sulle pagine dei Libri sacri: quello che scoprono nutra la loro fede e diventi un dono generoso che raggiunge tutti i fratelli. Preghiamo.
3.      Per quanti hanno il compito di annunciare la tua Parola, di spezzarla come Pane buono: si mettano con umile disponibilità al tuo servizio e siano, innanzitutto, ascoltatori docili e fedeli. Preghiamo.
4.      Per gli uomini e le donne che si sentono chiamati a testimoniare il tuo amore nella politica e nell’economia, nell’impegno sociale ed amministrativo: aiutali ad essere onesti e coerenti, liberi e saggi. Possano dare concretezza alle attese più nobili e grandi. Preghiamo.
5.      Per tutti noi, rinati nel Battesimo e confermati dal dono dello Spirito Santo, perché riconosciamo il Signore Gesù nella Parola e nel Pane spezzato. Sappiamo vederlo sulle strade del mondo ed essergli testimoni, specialmente dispensatori della sua Pace. Preghiamo.
C – O Dio, nostro Padre, che in Cristo risorto hai dato inizio alla creazione nuova, fa’ che i figli della Chiesa, con la grazia dello Spirito Santo, annunzino la perenne novità del Vangelo. Per Cristo nostro Signore.   T - Amen.



venerdì 20 aprile 2012

ASIA/CINA - A Pasqua amministrati più di 22 mila battesimi nella comunità cattolica continentale

Shi Jia Zhuang (Agenzia Fides) - Secondo le statistiche che il Centro Studi di Faith dell'He Bei ha potuto raccogliere fino al 19 aprile, che sono state inviate all'Agenzia Fides, durante la Pasqua 2012 appena celebrata, nelle comunità cattoliche continentali sono stati amministrati complessivamente 22.104 battesimi. Nonostante questo risultato, "la comunità è pienamente consapevole della necessità di un ulteriore impegno di evangelizzazione". "E' vero che ci sono delle diocesi che non concentrano tutti i battesimi a Pasqua, secondo il ciclo di catechismo o altre solennità della Chiesa - sottolinea il responsabile del Centro Studi di Faith -, ma non possiamo non considerare che più di 22 mila battesimi a Pasqua, in una comunità cattolica come la nostra, cinese, che conta oltre 6 milioni di fedeli, rappresentano solo lo 0.33%. Invece nella diocesi di Hong Kong, che conta 360 mila fedeli, ci sono stati 3.500 battesimi a Pasqua, equivalenti allo 0.97%. Quindi dobbiamo riflettere e darci da fare per promuovere l'evangelizzazione".
Sempre secondo le statistiche del Centro Studi, che ha iniziato a raccoglierle nel 2007, avviando questo importante lavoro che costituisce una documentazione importante per la storia della Chiesa cinese, dei 22.104 battezzati di Pasqua, appartenenti a 101 diocesi continentali, il 75% sono adulti. Nella provincia dell'He Bei, considerata la roccaforte del Cattolicesimo cinese, ci sono stati 4.410 neo battezzati, 615 in più dell'anno scorso, e per tre quarti adulti. Alcune diocesi non celebrano comunque tutti i battesimi solo a Pasqua, come Shang Hai. Nel 2012 a Shang Hai ci sono stati 379 battesimi a Pasqua, ma alla fine dell'anno la cifra complessiva dei battesimi potrebbe superare i 1.500. Inoltre, secondo suor Li Guo Shuang, del Centro Studi, "ci sono ancora delle diocesi o delle comunità che per motivo delle difficoltà di comunicazione, non ci hanno ancora riferito i dati. Quindi dobbiamo sottolineare che le cifre non sono complete, potrebbero salire ancora". (NZ) (Agenzia Fides 2012/04/20)


L'evento del Fuoco santo che raccoglie al Sepolcro i tanti ortodossi arrivati per la Pasqua. Lo scambio ecumenico di auguri tra le comunita' cristiane della Citta' Santa e ancora i temi dell'ecumenismo nell'intervista a padre Pierbattista Pizzaballa, con cui abbiamo parlato anche di un possibile "Cortile dei Gentili" in Medio Oriente e della Siria. Il ricordo dell'Olocausto in Israele e una giornata dedicata al tema della pace in una scuola copta di Gerusalemme, per ripartire dalle nuove generazioni. Infine, un giovane cristiano di Gaza ci racconta la gioia di essere nella Citta' Santa durante le feste pasquali e le speranze di chi vive nella Striscia More

Tutto sui bersaglieri a Udine

http://www.udine20.it/udine-raduno-interregionale-bersaglieri-del-nord-italia-21-22-aprile-2012/#.T5GWP1xLF8c.blogger

Mariotti, tutti in cassa integrazione
bacini vuoti, ma si tratta per due navi 


Il presidente Bisagno: "In attesa di nuovi ordini, si lavora a Marsiglia". "Fra noi e i San Giorgio in Francia abbiamo centinaia di addetti impegnati"

di MASSIMO MINELLA

Link: http://genova.repubblica.it/cronaca/2012/04/19/news/mariotti_tutti_in_cassa_integrazione_bacini_vuoti_ma_si_tratta_per_due_navi-33555217/

mercoledì 18 aprile 2012

Messaggero Veneto: pallone e defibrillatori, sangiorgina già pronta!!

«Niente pallone senza i defibrillatori»


ASIA/SIRIA - La Chiesa ortodossa: a Homs nessuna celebrazione di Pasqua, stop alla violenza

Damasco (Agenzia Fides) - A Homs la Pasqua ortodossa, che cadeva il 15 aprile scorso, non è stata celebrata: come riferito all'Agenzia Fides, esponenti della Chiesa ortodossa in Homs hanno riferito che non si sono tenute liturgie pasquali. I pochi cristiani rimasti in città, infatti, (meno di un migliaio) sono intrappolati dai bombardamenti prolungati e non hanno avuto alcuna possibilità di raggiungere le chiese, molte delle quali, fra l'altro, sono state distrutte o danneggiate dai combattimenti. La mancata celebrazione della Pasqua ad Homs, nota una fonte di Fides, "è un fatto doloroso che dovrebbe sensibilizzare le parti in lotta e la comunità internazionale perché si ponga fine alla violenza". A Homs anche la Pasqua dei cristiani latini, l'8 aprile scorso, ha coinciso con un periodo di intensi bombardamenti ed è stata celebrata nel nascondimento. La comunità dei gesuiti ha tenuto una piccola celebrazione con pochi fedeli, mentre la chiesa di "Nostra Signora della Pace", dei greco cattolici, gravemente danneggiata è rimasta e rimarrà chiusa.
Attualmente a Homs truppe e artiglieria pesante del governo siriano occupano il centro urbano e, nonostante l'accettazione del piano di pace Onu e del cessate il fuoco, nella città continuano gli scontri a fuoco con le forze di opposizione.
Le famiglie cristiane in città, strette dal fuoco incrociato, "pensano solo a rimanere in vita e pregano perché questo incubo finisca presto" nota la fonte di Fides. La popolazione siriana è frustrata dalla lunga crisi e l'esodo dei profughi verso Giordania, Libano e Turchia continua.
La condizione dei fedeli cristiani è a rischio, spiega la fonte di Fides, perché "sotto l'attuale regime essi sono stati protetti, e dunque alcuni li considerano allineati con il regime. Questo li rende vulnerabili agli attacchi dei rivoluzionari o di forze non ben identificate". I cristiani in Siria sono anche preoccupati dalla situazione dei cristiani in paesi come Iraq e Egitto dove, all'indomani dei cambi di regime, i fedeli sono vittime di attacchi. In Siria il cristianesimo è presente da duemila anni. Nel paese, prima dell'inizio del conflitto, vivevano circa 1,2 milioni di cristiani, di diverse confessioni. (PA) (Agenzia Fides 18/4/2012)

Bonifica, il mega-progetto
davanti al Tar


Leggi, ma prega per lui...

Incidenti stradali: anziano in bici investito, morto
ANSA.it
... avvenuto questo pomeriggio, intorno alle 16 a San Giorgio di Nogaro. ... sella alla sua bicicletta da un'auto all'incrocio in direzione di Porto Nogaro.
Esce dalla casa di riposo per fare un giro in bicicletta: 82enne ...
Il Mattino
... stradale avvenuto questo pomeriggio, intorno alle 15, a San Giorgio di Nogaro. ... mentre era all'altezza di un incrocio in direzione di Porto Nogaro.

SAN GIORGIO DI NOGARO, MORTO L'ANZIANO INVESTITO IN BICI ...
SAN GIORGIO DI NOGARO, MORTO L'ANZIANO I.. ... travolto mentre si trovava in sella alla sua bicicletta da un'auto all'incrocio in direzione di Porto Nogaro.
www.fvgnotizie.it/.../san-giorgio-di-nogaro-morto-l-anziano-i...
Travolto da un'auto all'incrocio: muore ciclista friulano di 82 anni - Il ...
... stradale avvenuto questo pomeriggio, intorno alle 16, a San Giorgio di Nogaro. ... da un'auto mentre era all'altezza di un incrocio in direzione di Porto Nogaro.
www.ilgazzettino.it/articolo.php?id=191487&sez...
Muore per incidente in sella alla bici 82enne di San Giorgio di Nogaro
Muore per incidente in sella alla bici 82enne di San Giorgio di Nogaro ... si trovava in sella alla sua bicicletta da un'auto all'incrocio in direzione di Porto Nogaro.
www.laprimapagina.it/.../muore-per-incidente-in-sella-alla-bici...

martedì 17 aprile 2012

AMERICA/EL SALVADOR - Gli occupanti lasciano la Cattedrale di San Salvador, una commissione studia le loro richieste

San Salvador (Agenzia Fides) - Finalmente la Cattedrale Metropolitana di San Salvador è stata riconsegnata alla Chiesa locale. Ieri i manifestanti che per oltre tre mesi, esattamente dall'11 gennaio 2012 (vedi Fides 16/01/2012), erano entrati nella Cattedrale metropolitana di San Salvador occupandola, hanno lasciato la chiesa, dopo un incontro con il Procuratore per la Difesa dei Diritti Umani (PDDH), Oscar Luna, e con Sua Ecc. Mons. Gregorio Rosa Chavez, Vescovo ausiliare di San Salvador. Con il suono delle campane e una visita alla cripta che custodisce la tomba di Mons. Oscar Arnulfo Romero, è stato completato l'atto di riconsegna delle chiavi del tempio, situato nel centro della città di San Salvador.
Per lasciare la chiesa, i manifestanti hanno chiesto al PDDH di intervenire, presso il governo, in modo che le loro richieste siano soddisfatte e non dimenticate, come ha spiegato Mons. Rosa Chavez nella nota inviata all'Agenzia Fides. I manifestanti chiedono il reinserimento di alcuni dipendenti della Polizia Nazionale Civile (PNC) che sono stati rimossi senza un giusto processo, ed anche il reinserimento di Luis Alberto Ortega nell'Assemblea Legislativa, un assegno familiare (o dei generi alimentari) ai pensionati di guerra o alle loro famiglie. Queste richieste saranno studiate da una Commissione creata ad hoc, costituita da rappresentanti della Chiesa, del potere Esecutivo e dai manifestanti. La data della prima riunione non è stata ancora annunciata.
Da quando era avvenuta l'occupazione, nella Cattedrale, non vi sono state più celebrate le Messe o altri momenti di preghiera. Anche durante la Settimana Santa e la Pasqua è stata chiusa e le celebrazioni si sono svolte presso la Basilica del Sacro Cuore di Gesù, sempre nel centro della città di San Salvador. (CE) (Agenzia Fides, 17/04/2012)

lunedì 16 aprile 2012

La Festa di Quasimodo in Cile

AMERICA/CILE - "La Festa di Quasimodo": migliaia di cattolici accompagnano Cristo Eucaristia portato ai malati

Santiago (Agenzia Fides) - Migliaia di cattolici cileni si sono riversati ieri per le strade delle città e delle piccole comunità rurali per "correre con Cristo" (espressione spagnola usata in Cile che significa "accompagnare Cristo-Eucaristia") in occasione della cosiddetta "festa di Quasimodo", che da 400 anni si tiene nella regione centrale del Cile. L'evento, che è stato presieduto dall'Arcivescovo di Santiago, Sua Ecc. Mons. Ricardo Ezzati, ha la sua origine in una raccomandazione del Concilio di Trento, che esortava i sacerdoti a portare la comunione agli ammalati e agli anziani la Domenica seguente la Pasqua.
Mons. Ezzati ha partecipato alla celebrazione che si è svolta nella città di Colina, a nord di Santiago, dove la carovana, formata da circa 4.500 uomini a cavallo, è una delle più grandi del paese. Cortei si sono svolti anche nelle città di Quilicura, Renca, Quinta Normal, Puente Alto, Maipu e Penalolen, il cui sindaco, ha partecipato attivamente montando a cavallo.
La nota inviata all'Agenzia Fides spiega che il nome "Quasimodo" deriva dal testo latino della antifona d'ingresso della seconda Domenica di Pasqua: "Quasi modo geniti infanti..." (Come neonati), tratta dalla prima lettera dell'apostolo Pietro. L'usanza ebbe inizio in epoca coloniale, quando i sacerdoti, nei loro spostamenti per portare la comunione agli infermi, erano spesso vittime di banditi che li derubavano anche della pisside che conteneva l'Eucaristia. Così gruppi di uomini a cavallo cominciarono ad accompagnarli per proteggerli.
Durante la sua visita in Cile nel 1997, Papa Giovanni Paolo II ha definito questa festa come "un vero tesoro del popolo di Dio". Nel corso degli anni, agli uomini a cavallo si sono uniti gruppi di fedeli, su piccoli carri trainati da cavalli o con le biciclette, che indossano costumi variopinti. Anche i loro veicoli sono abbondantemente decorati con carta colorata e ghirlande di fiori. In molte città e villaggi sono nate le fraternità dei "quasimodistas" che si preparano tutto l'anno per questa occasione. Il sacerdote viene portato su una carrozza trainata da cavalli a visitare le case di tutti gli ammalati della parrocchia. I partecipanti non indossano cappelli e si coprono il capo solo con fazzoletti bianchi e gialli, in segno di rispetto per l'Eucaristia. (CE) (Agenzia Fides, 16/04/2012)

domenica 15 aprile 2012



"Il culto cristiano non è solo una commemorazione di eventi passati, e nemmeno una particolare esperienza mistica, interiore, ma essenzialmente un incontro con il Signore risorto". Lo ha ricordato il Papa, questa mattina, prima della recita del Regina Caeli, dalla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico. Il Risorto, ha spiegato Benedetto XVI, "Vive nella dimensione di Dio, al di là del tempo e dello spazio, e tuttavia si rende realmente presente in mezzo alla comunità, ci parla nelle Sacre Scritture e spezza per noi il Pane di vita eterna".

(INSERTO PAPA)
Attraverso questi segni noi viviamo ciò che sperimentarono i discepoli, cioè il fatto di vedere Gesù e nello stesso tempo di non riconosc ... More

sabato 14 aprile 2012

Domenica 15 aprile 2012


    II DOMENICA DI PASQUA o della Divina Misericordia (ANNO B)



PRIMA LETTURA (At 4,32-35)
Un cuore solo e un’anima sola.

Dagli Atti degli Apostoli

La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un’anima sola e nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva, ma fra loro tutto era comune.
Con grande forza gli apostoli davano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù e tutti godevano di grande favore.
Nessuno infatti tra loro era bisognoso, perché quanti possedevano campi o case li vendevano, portavano il ricavato di ciò che era stato venduto e lo deponevano ai piedi degli apostoli; poi veniva distribuito a ciascuno secondo il suo bisogno.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 117)
Rit: Rendete grazie al Signore perché è buono: il suo amore è per sempre.


Dica Israele:
«Il suo amore è per sempre».
Dica la casa di Aronne:
«Il suo amore è per sempre».
Dicano quelli che temono il Signore:
«Il suo amore è per sempre».

La destra del Signore si è innalzata,
la destra del Signore ha fatto prodezze.
Non morirò, ma resterò in vita
e annuncerò le opere del Signore.
Il Signore mi ha castigato duramente,
ma non mi ha consegnato alla morte.

La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.
Questo è il giorno che ha fatto il Signore:
rallegriamoci in esso ed esultiamo!

SECONDA LETTURA (1Gv 5,1-6)
Chiunque è stato generato da Dio vince il mondo.


Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo

Carissimi, chiunque crede che Gesù è il Cristo, è stato generato da Dio; e chi ama colui che ha generato, ama anche chi da lui è stato generato.
In questo conosciamo di amare i figli di Dio: quando amiamo Dio e osserviamo i suoi comandamenti. In questo infatti consiste l’amore di Dio, nell’osservare i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi.
Chiunque è stato generato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede.
E chi è che vince il mondo se non chi crede che Gesù è il Figlio di Dio? Egli è colui che è venuto con acqua e sangue, Gesù Cristo; non con l’acqua soltanto, ma con l’acqua e con il sangue. Ed è lo Spirito che dà testimonianza, perché lo Spirito è la verità.

Parola di Dio

SEQUENZA
[Facoltativa]

Alla vittima pasquale, s’innalzi oggi il sacrificio di lode.
L’agnello ha redento il suo gregge,
l’Innocente ha riconciliato noi peccatori col Padre.
Morte e Vita si sono affrontate in un prodigioso duello.
Il Signore della vita era morto; ma ora, vivo, trionfa.
“Raccontaci, Maria: che hai visto sulla via?”.
“La tomba del Cristo vivente, la gloria del Cristo risorto,
e gli angeli suoi testimoni, il sudario e le sue vesti.
Cristo, mia speranza, è risorto; e vi precede in Galilea”.
Sì, ne siamo certi: Cristo è davvero risorto.
Tu, Re vittorioso, portaci la tua salvezza.

Canto al Vangelo (Gv 20,29)
Alleluia, alleluia.
Perché mi hai veduto, Tommaso, tu hai creduto;
beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!
Alleluia.

VANGELO (Gv 20,19-31)
Otto giorni dopo venne Gesù.


+ Dal Vangelo secondo Giovanni

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

Parola del Signore


PREGHIERA DEI FEDELI

C - Fratelli e sorelle, attraverso Gesù risorto, il Padre fa giungere a noi la sua misericordia e la sua pace. A Lui presentiamo con fiducia le nostre suppliche.

L - Preghiamo insieme e diciamo:

Colma di pace i nostri cuori, Signore!

  1. «Come bambini appena nati, bramate il puro latte spirituale, che vi faccia crescere verso la salvezza». Come gli apostoli, anche le nostre Chiese rischiano di rimanere paralizzate dalla paura, ripiegate su se stesse. Desta in loro un coraggio nuovo, la forza di annunciare il Vangelo di Gesù senza timore. Preghiamo.
  2. «La sera di quel giorno, il primo della settimana… venne Gesù». Il Santo Padre Benedetto XVI, di cui ricorre domani il 7° anniversario della sua elezione a Pastore universale del Gregge di Cristo, sia perfetto imitatore e testimoni di Gesù risorto, ci confermi nella comunione e ci aiuti a camminare lieti verso la Pasqua eterna. Preghiamo.
  3. «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Come gli apostoli, anche noi riceviamo il dono della pace. Fa’ che essa raggiunga, anche per mezzo nostro, ogni luogo in cui ci troviamo ed assuma i colori della tolleranza, del rispetto, della comprensione e della solidarietà. Preghiamo.
  4. «Chiunque è stato generato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede». I fratelli colpiti dal terremoto in Abruzzo vivano nella certezza che la Vittoria di Cristo è anche la loro Vittoria: in Lui, Risorto e Vivo per sempre, trovino la forza per lottare in questo tempo di grande prova e la consolazione per tutto ciò che hanno perduto. Preghiamo.
  5. «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo». Come Tommaso, anche noi siamo assaliti dai dubbi, presi dalla voglia di vedere e toccare. Sostieni coloro che si impegnano ad accompagnare ragazzi, giovani e adulti lungo i sentieri della fede. Preghiamo.
  6. «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!». Come Tommaso, anche noi facciamo cadere le nostre difese e ti diciamo la nostra fede. Rischiara il cammino di tante persone che desiderano ritornare a credere. Brilli nella loro esistenza la tua luce. Preghiamo.
  7. «La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un’anima sola». Come le prime Comunità cristiane, anche noi sentiamo la necessità di vivere il dono della vera Comunione. Aiuta i neofiti e tutti i battezzati a collaborare alla costruzione di una Chiesa che sia sempre più il corpo glorioso del Signore risorto. Preghiamo.

C – Solo tu, Signore Dio, puoi trasformare i nostri cuori e farci conoscere la tua gioia. Moltiplica in mezzo a noi le parole di saggezza ed i gesti di bontà, perché possiamo portare al mondo l’annuncio che Cristo risorto è la nostra speranza certa. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.   T - Amen.



ASIA/PAKISTAN - E' morto Cecil Chaudhry, eroe nazionale cattolico, maestro di Shahbaz Bhatti, avversario della "blasfemia"

Lahore (Agenzia Fides) - Il Pakistan ha perso il suo "eroe nazionale": si è spento ieri sera a Lahore, all'età di 72 anni, Cecil Chaudhry, ex capitano delle forze armate, fervente cattolico, impegnato per i diritti umani e per l'istruzione. Chaudhry, stroncato da un male incurabile, è morto in ospedale, con il conforto dei suoi cari (lascia quattro figli) di amici e dei massimi leader della Chiesa cattolica in Pakistan. Nelle ultime ore della sua vita erano presenti S. Ecc. Mons. Sebastian Shaw, Amministratore apostolico di Lahore, S. Ecc. Mons. Joseph Coutts, Arcivescovo di Karachi e Presidente della Conferenza Episcopale, p. Yousaf Emmanuel, Direttore della Commissione Giustizia e Pace nella Conferenza Episcopale, con cui Chaudhry aveva collaborato, Paul Bhatti, Ministro federale per l'Armonia nazionale.
Chaudhry ha servito la nazione come valente pilota di aviazione in due guerre fra India e Pakistan (nel 1965 e nel 1971), distinguendosi per atti di eroismo. Militare plurimedagliato e ottimo insegnante, dopo la pensione si è dedicato interamente al servizio alla Chiesa, soprattutto nel campo dell'istruzione: è divenuto preside prima del St. Anthony College a Lahore, poi del St. Mary College a Rawalpindi, facendosi apprezzare come direttore, didatta, manager, uomo di fede e di cultura, di integrità e di ampie vedute. Fra i suoi allievi e, come amava dire, "fra le su creature" vi è stato Shahbaz Bhatti, il ministro cattolico ucciso, per cui rappresentava un prezioso consigliere. Al servizio nella formazione, ha unito l'impegno per la tutela dei diritti umani, dichiarandosi apertamente contrario alla legge sulla blasfemia e appoggiando la Commissione "Giustizia e Pace" nella campagna per la sua abolizione. Parlando a Fides, p. Yousaf Emmanuel, Direttore della Commissione lo ricorda come "un grande uomo, modello per la sua fedeltà alla nazione e alla Chiesa". L'Arcivescovo Coutts dice a Fides: "E' una grave perdita: era un uomo rispettato e amato da tutti che, da cittadino cattolico, ha dato un altissimo contributo al Pakistan, mostrando quello che i cristiani possono e vogliono essere per il paese" I funerali di stato di svolgeranno domani, 15 aprile, a Lahore alla presenza delle massime autorità civili e religiose della nazione. (PA) (Agenzia Fides 14/4/2012)

venerdì 13 aprile 2012

Bolivia: lotta per un mondo nuovo!

AMERICA/BOLIVIA - Maltrattati 850 mila bambini lavoratori in condizioni precarie

La Paz (Agenzia Fides) - La metà della popolazione boliviana, oltre 5 milioni di persone, ha 17 anni o meno e, tra questi, circa 850 mila bambini e adolescenti lavorano in attività pericolose o mal retribuite come raccolta di canna da zucchero e di castagne, lavoro nelle miniere, nel settore della pesca, dell'edilizia, vendita di bibite alcoliche, raccolta di spazzatura, pulizie negli ospedali, oltre ad occuparsi di sicurezza o lavorare come domestici. Da uno studio fatto dal Ministero del Lavoro è emerso che la salute e l'integrità fisica dei minori è compromessa dall'ambiente lavorativo. Sono 76 mila i bambini e 58 mila le bambine, tra i 5 e i 13 anni di età, che lavorano nelle zone urbane, mentre in quelle rurali si registrarono 160 mila bambini e 143 mila bambine lavoratori impegnati principalmente nel campo dell'agricoltura. Per quanto riguarda la fascia di età che va da 14 a 17 anni, nell'area urbana, circa 99 mila lavoratori sono ragazzi e 73 mila ragazze, mentre in quella rurale i maschi sono 78 mila e le femmine 58 mila. Oltre alle difficoltà economiche familiari, questi bambini sono costretti a lavorare a causa della povertà, della migrazione, dell'irresponsabilità dei genitori e della separazione delle famiglie. (AP) (13/4/2012 Agenzia Fides)

Veglia pasquale a Gerusalemme

http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=WZZhDYaJC_g

Sindacalista stroncato
da un malore in fabbrica


San Giorgio di Nogaro, Ivan Guidolin, 39 anni, colto da un infarto mentre lavorava. Era un delegato della Cisl. Il segretario Salvador: un collega attivo e impegnato

giovedì 12 aprile 2012

ASIA/CINA - Comunità cattolica cinese a New York: a Pasqua 154 battesimi e 216 cresime

New York (Agenzia Fides) - Durante la Santa Pasqua appena celebrata, ci sono stati 154 battesimi e 216 cresime nelle tre chiese frequentate dalla comunità cattolica cinese a New York, secondo quanto riferito all'Agenzia Fides da Faith dell'He Bei. Don Giuseppe Rang, responsabile pastorale della comunità cattolica cinese a New York, informa infatti che "nella chiesa di San Giuseppe e nella chiesa di Santa Teresina, sono stati battezzati 120 catecumeni (86 adulti e 34 bambini) e 216 fedeli (130 insieme agli 86 neo-battezzati adulti) sono stati cresimati. Nella chiesa della Trasfigurazione ci sono stati 34 battesimi: due giovani immigrati cinesi della nuova generazione, due di Hong Kong e trenta adulti del continente. Numerosissimi sono stati gli immigrati cattolici cinesi che hanno assistito con entusiasmo a questi momenti di grande impulso della fede".
La chiesa dedicata a San Giuseppe a New York è considerata la chiesa degli immigrati, e la celebrazione solenne della Pasqua è stata un momento di profonda spiritualità per la comunità, come conferma don Lino Gonsalves, di origine indiana, parroco di San Giuseppe: "ogni anno i corsi di catechismo e la celebrazione dei battesimi hanno sempre dato grande impulso all'evangelizzazione e alla pastorale parrocchiale". Tutto questo anche grazie all'impegno dei sacerdoti responsabili della comunità e ai sacerdoti che studiano negli Stati Uniti, e nello stesso tempo prestano servizio pastorale agli immigrati, convinti che si tratti di un aiuto reciproco. Infatti i giovani sacerdoti cinesi continentali affermano: "siamo stati mandati qui per studiare, non immaginavamo di poter anche offrire il servizio pastorale ai nostri fedeli del continente. Per noi studiare ed evangelizzare sono due impegni complementari ed armonici, un aiuto reciproco".
Don Giuseppe Rang, che è originario della provincia di Fu Jian e dopo avere conseguito il Dottorato in teologia morale alla Pontificia Università Lateranese a Roma è stato chiamato a New York per la cura pastorale della comunità cattolica della diaspora, ricorda che a Natale sono stati celebrati 175 battesimi nelle parrocchie di San Giuseppe e di Santa Teresina, tra cui 95 adulti. (NZ) (Agenzia Fides 2012/04/12)
Domenica, «doveroso il riposo»   versione testuale
L'Arcivescovo al convegno della Cisl sulle aperture festive

UDINE (12 aprile, ore 11.50) - “Ventinove  festività con i negozi aperti sono  troppe” . È la posizione espressa dall’Arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzoccato, al convegno organizzato oggi a Udine dalla Cisl sulla liberalizzazioni degli orari commerciali. Durante i lavori il sindacato ha chiesto alla politica regionale di riprendersi le competenze sul commercio i cui orari sono stati ora liberalizzati da uno dei decreti del governo Monti.
Paolo Duriavig, della Cisl, ha proposto di tornare alle 29 aperture festive previste dalla legge del Friuli-Venezia Giulia su cui si sono abbattuti però vari ricorsi.

Nel corso del convegno è stato osservato che i centri commerciali la domenica sono pieni, anche se tanta gente ci va solo per vedere le vetrine e non per fare acquisti. «Per questo dobbiamo farci carico di un’educazione al consumo proponendo giusti ritmi e soste tra festa e lavoro – ha sostenuto nel suo intervento mons. Mazzocato – per arrivare ad una società più umana».
 
L'Arcivescovo ha inoltre ricordato il dovere per ogni cristiano di rispettare la domenica come «giorno del Signore», frequentando la Messa, ma anche concedendosi il giusto riposo: per se stessi e per gli altri, la famiglia in particolare. Durante la settimana si corre così velocemente che spesso non si ha tempo neppure per se stessi. È doveroso, pertanto, concedersi uno spazio di relazione con gli altri, e ovviamente con l'Altro.

Convegno Aquileia 2

Le Chiese del Nordest si incontrano   versione testuale
Dal 13 al 15 aprile 600 delegati da Friuli-V.G., Veneto e Trentino-A.A.

AQUILEIA (12 aprile, ore 10.30) - Da venerdì 13 a domenica 15 aprile avrà luogo ad Aquileia e Grado il secondo Convegno ecclesiale delle Chiese del Nordest, sul tema «In ascolto di ciò che lo Spirito dice alle Chiese del Nordest». Un evento che giunge a vent'anni dal primo grande convegno di Aquileia, tenutosi nel 1990.
Il cammino di preparazione ad «Aquileia 2» si è aperto ufficialmente domenica 7 novembre 2010, quando, in tutte le Chiese del Nordest, è stato letto il documento di convocazione all'importante appuntamento. Il percorso in vista di «Aquileia 2» è stato segnato in modo emblematico dalla visita del Santo Padre Benedetto XVI che ha toccato significativamente proprio Aquileia (7 maggio 2011).
Per il cammino di preparazione, articolato in un biennio (7 novembre 2010 -12 giugno 2011 e 13 giugno 2011-12 aprile 2012), è stato approntato il sussidio «Tracce per il lavoro preparatorio», curato dal Comitato regionale triveneto.
 
Aquileia 2: perché?Le Chiese del Nordest, lasciandosi guidare dallo Spirito Santo, intendono, attraverso il Convegno «Aquileia 2» chiedersi come annunciare Gesù Cristo oggi, nell'attuale contesto socio-culturale del territorio.
Nello specifico, «Aquileia 2» è un «convegno sinodale», attraverso il quale lo Spirito parla alle Chiese e le aiuta a crescere nella comunione e nella reciproca collaborazione. Si tratta di un momento che permette alle Chiese del Nordest di condividere le esperienze ecclesiali e pastorali in atto per un arricchimento reciproco; le aiuta a discernere con gli occhi della fede le profonde trasformazioni in atto e le nuove sfide emerse nel territorio negli ultimi vent'anni; le guida nell'individuazione di alcune scelte di fondo per un rinnovato impegno missionario e le sostiene nell'affrontare insieme alcune sfide che vanno oltre i confini delle singole Diocesi.
 
Aquileia 2: quali obiettivi?Attraverso il Convegno le Chiese del Nordest vogliono: testimoniare, con il metodo della «narrazione», il loro vissuto nel ventennio appena trascorso, riconoscendo in esso la presenza e l'azione dello Spirito; discernere e riconoscere ciò che lo Spirito dice loro attraverso le sfide, le difficoltà, le domande, i cambiamenti socio-culturali, i nuovi atteggiamenti religiosi e le espressioni di appartenenza ecclesiale; progettare modalità e iniziative pastorali da attivare; stabilire collaborazioni tra di esse per rinnovare l'annuncio di Cristo, la comunicazione del Vangelo e l'educazione della fede (profezia).
 
Aquielia 2: il programma
Il Convegno si aprirà venerdì 13 aprile, alle ore 15.15, al palacongressi di Grado, con una celebrazione in cui sarà inserita significativamente la meditazione biblica, curata da suor Elena Bosetti, sul brano dell'Apocalisse scelto per accompagnare la preparazione svolta in questi due anni: «Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese ...» (Ap 2, 7).
Ad essa seguiranno una partecipata memoria del convegno di Aquileia1, tramite un videomessaggio del card. Marco Cè e l'introduzione tematica ai lavori. Mons. Antonio Mattiazzo, Vescovo di Padova, presenterà lo stile, il metodo, il cammino del convegno mentre mons. Lucio Soravito, Vescovo di Adria-Rovigo, e il segretario del comitato preparatorio, don Renato Marangoni, introdurranno i lavori di gruppo che si svolgeranno nella seconda giornata. Alcuni altri membri della presidenza faranno il punto sui contributi pervenuti riguardo alle tematiche della rinnovata evangelizzazione, dell'incontro con le culture e della costruzione del bene comune, su cui sia le Diocesi che le commissioni trivenete hanno lavorato nel secondo anno di preparazione al convegno.
La giornata di sabato 14 aprile sarà invece dedicata interamente ai lavori di gruppo. I partecipanti saranno invitati a riflettere su quale volto di Chiesa è emerso nel cammino di preparazione e su quale conversione il Signore chiede per rispondere sempre meglio alla sua chiamata nell'oggi del nostro territorio di fronte alle sfide della nuova evangelizzazione, del dialogo con la cultura e dell'impegno per il bene comune.
Significativamente nelle serate di venerdì e sabato sarà inoltre dato spazio alla riflessione personale e all'adorazione eucaristica per offrire al Signore i frutti del lavoro del convegno. Nella serata di venerdì 13 aprile, dalle 21 alle 23, sempre dal Palacongressi, ci sarà una diretta di Telechiara sul tema «Ma che cos'è bene comune?», che metterà in dialogo società civile e chiesa.
Domenica 15 aprile, giornata conclusiva del Convegno, ci saranno le riflessioni comuni da parte dei gruppi di studio, le prime indicazioni per il proseguimento dei lavori delle quindici Chiese del Nordest e un messaggio da consegnare alle genti del nostro territorio, improntato alla speranza e all'impegno per una rinnovata presenza evangelizzatrice delle nostre comunità.
Dopo i lavori a Grado, il Convegno si concluderà solennemente nel pomeriggio di domenica 15 aprile nella basilica di Aquileia, con la celebrazione eucaristica presieduta dal card. Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, alle ore 15.30.

mercoledì 11 aprile 2012

Un articolo di Jesus ci parla di Terremoto in friuli, della società e della Chiesa locali, interviene anche il nostro parroco

Cristiani tra due terremoti
di
ALBERTO LAGGIA - foto di DIEGO ZANETTI


AFRICA/NIGERIA - Cresce il numero delle vittime dell'attentato di Pasqua

Kaduna (Agenzia Fides)- Sono salite a 41 le vittime dell'esplosione di un'autobomba avvenuta la domenica di Pasqua a Kaduna, nel centro-nord della Nigeria. L'attentato non è stato rivendicato ma appare essere opera della setta Boko Haram, che lo scorso Natale si era resa responsabile dell'attacco contro la chiesa di Santa Teresa, nel quartiere periferico di Madalla, ad Abuja, la capitale federale (vedi Fides 28/12/2011).
"Eravamo stati avvertiti della possibilità di nuovi attacchi. Ma nessuno sapeva come e quando ci avrebbero colpito. E quindi celebravamo la Pasqua in pace e tranquillità" ha detto ad ACS-Italia Sua Ecc. Mons. Matthew Man-oso Ndagoso, Arcivescovo di Kaduna,. L'Arcivescovo racconta che durante la Messa di Pasqua la polizia ha fermato una macchina diretta contro la chiesa evangelica della città. L'uomo al volante ha immediatamente ingranato la retromarcia, ma mentre cercava di fuggire "la vettura è saltata in aria improvvisamente" in prossimità anche di un'altra chiesa. Tra le vittime numerosi tassisti in motocicletta, in attesa di riaccompagnare i fedeli a casa, e alcuni mendicanti che chiedevano l'elemosina.
Secondo la ricostruzione dell'attentato apparsa sul quotidiano nigeriano "Daily Trust", il guidatore dell'autobomba non intendeva commettere un attentato suicida ma parcheggiare il veicolo bomba nei pressi di una delle due chiese, per poi allontanarsi. La reazione della polizia di guardia ha però provocato una serie di eventi conclusisi con l'esplosione della vettura. L'articolista si chiede se si è di fronte ad un'azione della setta oppure se non vi sia "la possibilità che l'attentato sia opera di alcuni elementi canaglia, dentro o fuori il governo, intenti a manipolare il profondo divario settario presente nel Paese per ottenere un vantaggio politico". (L.M.) (Agenzia Fides 11/4/2012)


"Anche oggi il Risorto entra nelle nostre case e nei nostri cuori, nonostante a volte le porte siano chiuse. Entra donando gioia e pace, vita e speranza". In un'uggiosa piazza San Pietro Benedetto XVI ha invitato tutti ad accogliere nel proprio cuore il Cristo Risorto, l'unico che "può dare senso all'esistenza e far riprendere il cammino a chi è stanco e triste, sfiduciato e privo di speranza". Traendo spunto dalla trasformazione operata dalla Pasqua nella vita dei primi discepoli, il Papa ha ricordato i luoghi privilegiati dove ancora oggi possiamo incontrare il Figlio di Dio -- la Parola e l'Eucaristia -- e la missione dei fedeli nel mondo. A tutti il Pontefice ha chiesto di diffondere la pace che Cri ... More

Stella Maris e La Vita Cattolica ci informano su Porto Nogaro

Porto: un mondo. Invisibile


da "La Vita Cattolica"
29/03/12
600 navi ogni anno. Un via vai quotidiano, che passa inosservato. Con migliaia di persone a bordo di cui non conosciamo quasi nulla. Reportage della «Vita Cattolica»
SUPERIAMO un rapido controllo all’ingresso e ci siamo. Entriamo nell’area dello scalo fluviale di San Giorgio di Nogaro grazie all’opportunità offerta da Comitato welfare per la gente di mare e Caritas Udine con l’iniziativa «Porto aperto», occasione preziosa per conoscere un «mondo» di cui siamo abituati a sentir parlare solo in termini di traffici e percentuali di sviluppo. Insieme a noi in quest’avventura una quindicina di persone, alcune di San Giorgio, altre provenienti da più lontano. Un altro gruppo un'ora prima ci ha preceduti. Chi in porto immaginava un brulicare di attività rimane spiazzato. Il fiume Corno scorre lento e il silenzio tutt’intorno è rotto solo dal rumore del motore delle auto lungo la strada che collega il paese con la zona industriale e lo scalo. Oggi (sabato 24 marzo) c’è solo una barca attraccata lungo la banchina fluviale, ha bandiera ucraina. E' insolito normalmente le navi sono di più - spiega il comandante della Guardia Costiera, Luigi Spalluto-. A volte il via vai è tale che devono fermarsi al largo anche per giorni, prima di entrare». Navi che stazzano mediamente 3-4 mila tonnellate. Porto Nogaro ne accoglie oltre 600 ogni anno. Le nazionalità prevalenti degli equipaggi sono quelle russa, ucraina, turca, siriana e filippina (1 milione e 200 mila le tonnellate di merci movimentate nel 2011). I piazzali del porto sono invasi da carichi in attesa di essere imbarcati. La maggior parte prenderà il largo verso il Mar Nero. Disseminati ovunque, ma in modo ordinato, gru e montacarichi. Tutto ha dimensioni enormi e ogni cosa appare immobile. Ma a guardar bene non è così. Scorgiamo un marinaio solitario. Chino sul ponte, con in mano un secchio, è intento a passare un pennello su alcune superfici. La barca è carica a metà, «probabilmente si fermerà in porto qualche giorno» ci dice il nostromo, Massimo Distaso. Oggi è sabato e gli addetti al carico merci non lavorano: Il marinaio invece non si ferma lo farà probabilmente dopo le 17 quando potrà concedersi una pausa. E' quella l'ora in cui tre volte a settimana, i volontari del Centro Stella Maris gestito dalla Caritas in porto salgono a bordo per presentarsi e offrire accoglienza e sostegno a chi vive per mesi lontano da casa e dagli affetti.

In viaggio con Calvino e i raccoglitori di storie – Formazione con Giampaolo Gri e Livio Sossi.


(clicca per saperne di più)

Mercoledì 11 aprile 2012, dalle ore 16.30 presso l’auditorium attiguo alla biblioteca di Torviscosa (in via Vittorini, 1) si terrà l’incontro dal titolo “La fiaba di tradizione orale. Forme e significati del narrare, ascoltare, reinventare nei contesti popolari” a cura di Gianpaolo Gri (docente di Antropologia culturale presso l’Università degli Studi di Udine), seguirà l’intervento “Sui sentieri di Calvino.

martedì 10 aprile 2012

lunedì 9 aprile 2012

Cero di Pasqua a Palmanova
Testo integrale dell’omelia dell’Arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato,nella Santa Messa del giorno di Pasqua ( 8 aprile, Cattedrale)   versione testuale
 
Care sorelle e fratelli,
 
dopo aver ascoltato le tre letture della Parola di Dio dedichiamo qualche minuto alla riflessione sulla festa di Pasqua che anche quest’anno celebriamo partecipando a questa S. Messa.
Le prime protagoniste della Pasqua, che i vangeli ricordano, sono alcune donne con, in testa, Maria Maddalena. Erano loro che, il tardo pomeriggio del venerdì, avevano aiutato la Madre di Gesù, il discepolo Giovanni e Giuseppe d’Arimatea a schiodare dalla croce il corpo del Maestro crocifisso e a deporlo in fretta nel sepolcro.
Avevano atteso tutto il sabato, festa di Pasqua per gli ebrei e giorno di riposo assoluto. Alla prima luce del giorno successivo, inizio della settimana, erano già in cammino verso il sepolcro di Gesù trascinate da un dolore e da un amore così forte che non avevano nemmeno pensato al modo per far rotolare la grossa pietra che chiudeva l’ingresso della tomba.
Ma giunte nel posto vedono il sepolcro inspiegabilmente spalancato ed, entrate, trovano ad attenderle non il corpo martoriato del Signore ma un giovane luminoso, che annuncia loro: “Qui avevate deposto il corpo crocifisso di Gesù ma ora non è più qui, è risorto. Andate da Pietro e dagli altri apostoli per avvisarli che Gesù li aspetta in Galilea. Là lo rivedranno”.
Queste donne sono i primi testimoni che Gesù si è scelto per annunciare la sua risurrezione. Per la mentalità del tempo erano i testimoni meno affidabili perché ad una donna non si credeva nei tribunali ebraici. Ma Gesù sceglie sempre quelli che sono più deboli e meno importanti agli occhi del mondo per diffondere l’annuncio del Vangelo.
Non ha bisogno della potenza della propaganda umana per farsi conoscere e per toccare il cuore degli uomini con la fede. Anche se poco credibili e autorevoli, quelle donne erano legate a Gesù da una fiducia e da un amore totale; per lui erano pronte a dare la vita.
Al Signore bastava questo; sono questi i testimoni che sempre ha scelto da quel mattino di Pasqua in poi, lungo tutti i due mila anni della storia del cristianesimo.
 
Ha scelto i martiri che, secondo la logica del potere, erano dei perdenti. Eppure facevano paura all’impero romano che tentava di annientarli perché mostravano col sangue una speranza che era più forte della paura delle torture e della morte. E hanno fatto paura agli imperi di ogni epoca come, ad esempio, al regime comunista che è arrivato fino ai nostri confini e che ha perseguitato spietatamente persone deboli e innocenti solo perché non accettavano i folli indottrinamenti dell’ideologia atea ma restavano fedeli alla loro fede in Gesù crocifisso per loro e risorto. E’ crollato il regime comunista che non è riuscito a domare i martiri e tante delle loro testimonianze attendono, ora, di essere conosciute e ascoltate.
Gesù risorto non ha scelto solo i martiri del sangue ma anche i martiri della carità per diffondere l’annuncio della potenza della sua risurrezione. Di quanti testimoni di amore eroico per i fratelli può onorarsi la Chiesa di Cristo! Quanti hanno consumato la loro vita fino alla morte, senza calcoli e riserve, per soccorrere sorelle e fratelli ammalati, deboli, sfortunati!
Alcuni sono più noti perché la Chiesa li ha dichiarati santi e li offre come esempio a tutto il popolo cristiano e a tutti gli uomini di buona volontà. Ma sono un esercito i martiri della carità meno noti. Ne abbiamo conosciuto certamente anche noi, magari dentro la nostra famiglia o tra i nostri amici e benefattori. Ne ha avuto molti anche la nostra diocesi e il nostro Friuli.
 
I martiri del sangue e i martiri della carità sono i testimoni che Gesù si è scelto perché sono credibili. Hanno, infatti, mostrato a prezzo della vita che è sicura la promessa di Gesù: “Chi perderà la vita per me la salverà”. Questa promessa nessun uomo può farla ad un altro perché, prima o dopo, la morte porta via la vita di tutti e nessuno può salvare per sempre la vita di un altro.
Ma la morte non ha portato via la vita a Gesù dopo che lui l’aveva donata senza alcun risparmio. E’ risorto confermando tutte le promesse che aveva fatto e che l’amore che lui vive e dona è più forte della morte perché viene da Dio.
 
Prego per me e per voi, care sorelle e fratelli, in questa S. Messa di Pasqua perché Gesù risorto doni anche a noi di donare la vita sostenuti dalla speranza che, in questo, modo non avremo vissuto senza scopo ma per Gesù e parteciperemo attraverso la morte alla sua risurrezione.
Saremo anche noi uomini di speranza di cui ha bisogno anche il nostro tempo. Questo è il mio augurio di santa Pasqua.


domenica 8 aprile 2012

Buona Pasqua!



"La luce rende possibile la vita, la conoscenza, l'accesso alla realtà, alla verità". Per questo "Il buio su Dio e il buio sui valori sono la vera minaccia per la nostra esistenza e per il mondo in generale". Lo ha detto il Papa sabato notte, nella celebrazione della Veglio Pasquale della Notte Santa, aperta nell'atrio della Basilica di San Pietro con il rito del "Lucernario", nel corso del quale ha acceso il cero pasquale. Cero che rappresenta "In modo meraviglioso il mistero pasquale di Cristo che dona se stesso e così dona la grande luce", una luce che vive in virtù del sacrificio, ha spiegato Benedetto XVI nel corso dell'omelia. Dopo il canto del "Lumen Christi" e l'accensione delle luci, la Litur ... More

Foglio della Domenica 8 aprile 2012 Pasqua


Chiacchiere inutili dello scriba criticone

Veglia Pasquale:
  • serata piovosa
  • fedeli che riempiono banchi e sedie
  • celebrazione foraniale, lo sicapisce dalla presenza dei ceri dei Zellina, Porto Nogaro, Villanova e San Giorgio
  • l'omelia del parroco che parla di risurrezione
Dunque tutto bene, il centro dell'anno liturgico è celebrato....ma, fedeli, da parte dello scriba nasce un aiutiamoci! E aiutiamo!
Forse il coro ha bisogno di nuova linfa, di nuove persone per cantare Pasqua, forse erano in poche in quanto persone impegnate, ma la Veglia Pasquale è il centro dell'anno liturgico!
Molti non partecipano perchè si va alla messa domenicale....Ma dopo una quaresima così ben preparata alle 11 con i catechisti impegnati nelle letture e nei segni, un ottavario nel quale tutti hanno dato tutto(i fiori di ieri sera erano quelli che i fedeli hanno donato alla Maddonna), non si può impoverire il sabato Santo!
E' andato tutto bene!Alleluia!
Però Pasqua è battesimo, Pasqua è cero, Pasqua è partecipazione al segno del cero...Ma insomma il prossimo anno non pioverà è torneremo fuori dalla chiesa a scambiarci la luce del cero non alla luce artificiale del Duomo!
e non si danno in mano accendini ai chierichetti. è più pericoloso di una candela accesa dal cero!
A proposito, midicono dalla regia che il rosa (dei fiori) non è il colore adatto alla Pasqua!
Basta adesso vado a confessarmi di nuovo!
Buona Pasqua Cristo risusciti in ogni cuore!