Fatti, scritti, immagini, video riguardanti i paesi della Bassa vicini a San Giorgio di Nogaro
giovedì 29 novembre 2012
Cittadino ricorre contro Equitalia e vince la causa
Il Messaggero Veneto
Il ricorrente di San Giorgio di Nogaro ha avuto infatti soddisfazione dalla Commissione Tributaria Provinciale che ha accolto il ricorso con il quale chiedeva di pagare solo la quota di scarico e non quella di depurazione grazie alla sentenza della ...
Il Messaggero Veneto
Il ricorrente di San Giorgio di Nogaro ha avuto infatti soddisfazione dalla Commissione Tributaria Provinciale che ha accolto il ricorso con il quale chiedeva di pagare solo la quota di scarico e non quella di depurazione grazie alla sentenza della ...
mercoledì 28 novembre 2012
Udienza di mercoledi 28 Novembre 2012
Benedetto XVI: L'amore di Dio dilata i confini dell'uomo..
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Benedetto XVI: L'amore di Dio dilata i confini dell'uomo.
by
vaticanit
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"Come parlare di Dio nel nostro tempo? Come comunicare il Vangelo, per
aprire strade alla sua verità salvifica nei cuori spesso chiusi dei
nostri contemporanei e nelle loro menti talvolta distratte dai tanti
bagliori della società?". Partendo da queste domande, Benedetto XVI ha
dipanato la catechesi dell'odierna udienza generale. Ai fedeli riuniti
in aula Paolo VI il Papa ha indicato l'esempio di Gesù, "che è sceso dal
suo Cielo per immergersi nel mondo degli uomini e insegnare 'l'arte di
vivere', la strada della felicità". La comunicazione del Risorto,
infatti, "è stata una continua educazione a chinarsi sull'uomo per
condurlo a Dio", "in Lui annuncio e vita si intrecciano". Ecco, quindi,
che "questo ...
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Ladri di rame secondo il Messaggero Veneto
I carabinieri prendono la banda
che rubava nei cimiteri della Bassa
lunedì 26 novembre 2012
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...e tutti sono diventati poveri
ASIA/SIRIA - Il Vescovo caldeo Audo: il conflitto ha sfigurato Aleppo
Aleppo (Agenzia Fides) - Negli ultimi giorni il fragore delle armi che si percepiva anche dal centro di Aleppo sembra essersi attenuato. E nell'apparente fase di stallo si registrano con più nettezza gli effetti devastanti del conflitto sulla vita ordinaria di quella che era una tra le città più fiorenti e cosmopolite di tutto il Medio Oriente. "Qui adesso tutto appare avvolto da un senso di rovina e decadenza" racconta all'Agenzia Fides Sua Ecc. Mons. Antoine Audo, Vescovo caldeo della metropoli.
In qualità di responsabile della Caritas in Siria, Mons. Audo si misura ogni giorno con le conseguenze a lungo termine del conflitto sulla quotidianità. Spiega a Fides: "Nell'area di Aleppo ci sono centinaia di migliaia di rifugiati interni, accalcati nelle scuole e in accampamenti improvvisati, come i più di 5mila che dormono all'aria aperta nei giardini della città universitaria. Ma la gente non lavora, e tutti sono diventati poveri. Anche quelli che vivono ancora nelle loro case. Le aree industriali delle periferie sono state bombardate e saccheggiate. Da settimane non si raccoglie l'immondizia, e nelle strade l'aria diventa irrespirabile".
I cinque centri Caritas della città assistono in maniera diretta 2.400 famiglie, distribuendo medicine, vestiti e beni alimentari. Nei giorni scorsi i sacerdoti e i volontari che cooperano nella rete Caritas si sono incontrati con Mons. Audo per studiare i programmi in vista dell'inverno. In quella che nel 2006 si era guadagnata il titolo di "Capitale culturale del mondo islamico", il conflitto ha aperto le porte anche ai fantasmi del freddo, della fame e delle malattie. (GV) (Agenzia Fides 26/11/2012).
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Siamo veramente nei guai" dice all'Agenzia Fides Sua Ecc. Mons. Ignatius Ayau Kaigama
AFRICA/NIGERIA - "È inquietante vedere chi ci deve difendere subire attacchi del genere" dice l'Arcivescovo di Jos
Jos (Agenzia Fides) - "Quello che è veramente inquietante è che, nel compiere questi ultimi attacchi, i membri di Boko Haram sembrano essere certi di avere successo. Ciò è sconvolgente perché si suppone che i poliziotti e i militari siano incaricati di proteggere la popolazione civile, ora invece diventano essi stessi vittime degli attacchi di Boko Haram. Siamo veramente nei guai" dice all'Agenzia Fides Sua Ecc. Mons. Ignatius Ayau Kaigama, Arcivescovo di Jos e Presidente della Conferenza Episcopale della Nigeria, commentando l'attacco di domenica 25 novembre con due autobombe contro una chiesa protestante all'interno della caserma che ospita l'Armed Forces Command and Staff College (un'importante scuola militare) a Jaji, nello Stato di Kaduna, nella Nigeria del nord.
"Sono appena rientrato in Nigeria da Roma, dove ho partecipato al Concistoro e alla nomina a Cardinale di Mons. Onayiekan, e ho appena letto dell'attentato" dice Mons. Kaigama. "La mia prima reazione, quando ho letto sui giornali dell'attacco alla chiesa protestante in una base militare, è stata di pensare che queste persone sono molto audaci. Questi criminali sono capaci di rinnovarsi. Sono passati dall'attaccare i fedeli innocenti nelle proprie chiese a portare la guerra all'interno dell'establishment militare, dimostrando così un alto grado di esperienza nel commettere i loro crimini e il livello di organizzazione che hanno raggiunto" conclude l'Arcivescovo.
La stampa nigeriana riporta che questa mattina è stato respinto un assalto ad Abuja (la capitale federale) contro la sede di un'unita speciale di polizia incaricata di dare la caccia ai membri di Boko Haram. (L.M.) (Agenzia Fides 26/11/2012)
domenica 25 novembre 2012
Coppa Italia di Fondo: Gavirate in evidenza a San Giorgio di Nogaro
Il portale Sportivo Sevenpress.com racconta le gare di San Giorgio di Nogaro
Il portale Sportivo Sevenpress.com racconta le gare di San Giorgio di Nogaro
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venerdì 23 novembre 2012
ASIA/TERRASANTA - Dopo la tregua, urge rimuovere il blocco di Gaza: appello di Oxfam
Gerusalemme (Agenzia Fides) - La tregua appena siglata da sola "non è sufficiente": per ridare una speranza alla pace, oggi urge porre fine all'embargo di Gaza che "da cinque anni è soggetta a un blocco paralizzante, che ha limitato le importazioni e le esportazioni e ha distrutto la sua economia". E' quanto afferma, in una dichiarazione inviata all'Agenzia Fides, Martin Hartberg, portavoce dell'Ong Oxfam a Gerusalemme. L'Ong Oxfam, una delle maggiori al mondo, con sede nel Regno Unito, è presente in Israele e Palestina con progetti di sviluppo per le fasce deboli, interventi di tutela dei minori, attività in ambito socio-sanitario e sostegno allo sviluppo rurale.
Nella nota inviata a Fides, Oxfam, accogliendo positivamente la notizia del cessate il fuoco, rimarca che la tregua è fondamentale, ma è solo il primo passo: "La violenza nel corso delle ultime settimane è stata devastante per la gente a Gaza e in Israele. Centinaia di vite sono state perse mentre case, scuole e asili sono distrutti. Le persone hanno bisogno di poter tornare a vivere una vita normale. Per oltre una settimana le scuole a Gaza e nel sud di Israele sono state chiuse e le attività grazie alle quali le persone si guadagnano da vivere a Gaza, come la pesca e l'agricoltura, sono state interrotte perché troppo pericolose". Per questo ora è urgente rimuovere l'embargo che affligge Gaza: "Da quando il blocco di Gaza è iniziato, cinque anni fa - riferisce Oxafm - un terzo delle imprese di Gaza hanno chiuso e l'80% della popolazione ha ora bisogno di aiuto".
Oxfam chiede alla comunità internazionale "maggior coraggio": "Solo togliendo il blocco avremo qualche possibilità di porre fine all'incessante ciclo di violenza che ha devastato milioni di vite. Se il blocco di Gaza continuerà e i palestinesi di Gaza e della Cisgiordania rimarranno separati, sarà impossibile raggiungere la soluzione di due stati per due popoli auspicata dalla comunità internazionale". Nei giorni scorsi Oxfam, insieme con altre 37 Ong, aveva chiesto alla comunità internazionale di promuovere una tregua immediata, per proteggere i civili e prevenire una nuova catastrofe umanitaria a Gaza. (PA) (Agenzia Fides 23/11/2012)
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giovedì 22 novembre 2012
Appello di un vescovo e chiesa profanata, la Siria attuale!
ASIA/SIRIA - Appello dell'Arcivescovo Roham ai belligeranti: "Risparmiate le città di Kamishly e Hassaké"
Hassaké (Agenzia Fides) - Migliaia di civili innocenti e di famiglie di profughi, fra i quali donne, anziani bambini, sono rifugiati nella città di Kamishly e di Hassaké (Siria orientale), che vanno assolutamente "preservate e risparmiate dal conflitto, per evitare una catastrofe umanitaria": è l'appello lanciato tramite l'Agenzia Fides da Sua Ecc. Mons. Eustathius Matta Roham, Arcivescovo siro-ortodosso della diocesi di Jazirah ed Eufrate, che copre territori della Siria orientale.
Raccontando, in un messaggio inviato a Fides, la situazione nella sua diocesi, Mons. Matta Roham la definisce "confusa" e descrive la gente "piena di paura, specialmente a Kamishly e Hassaké". "Ci sono oltre 400.000 abitanti in ciascuna di queste due grandi città - spiega - e i cristiani sono circa il 20% in ognuna. Inoltre migliaia di famiglie sfollate sono giunte a Kamishly e Hassaké dopo aver lasciato le loro case in rovina in altre parti del paese. Se un giorno, Dio non voglia, la guerra arriverà in queste due città, ci sarà un vero e proprio grande disastro per migliaia di famiglie e di civili innocenti".
Per questo l'Arcivescovo rivolge un accorato appello agli organismi internazionali e a tutte le parti in lotta perchè "questa regione possa essere risparmiata e possa rimanere un rifugio sicuro per tutti, al fine di salvare la vita di migliaia di famiglie, ed evitare una distruzione definitiva". Nel messaggio inviato a Fides, l'Arcivescovo, guardando la distruzione di tanti luoghi e infrastrutture in Siria, afferma con amarezza che "ci vorranno molti anni per ricostruire sia le anime e sia gli edifici nel nostro paese. Prego che la giustizia e la pace prevalgano su questa situazione di caos".
"La guerra in Siria - prosegue - ha provocato divisione tra le comunità in molti luoghi e la distruzione di molte aree urbane. D'altra parte, ha creato solidarietà tra la maggioranza delle persone, che rifiutano la lotta e cercano di prendersi cura delle famiglie che soffrono".
Mons. Matta Roham prega il Signore perché "nella sua sapienza possa condurre le parti verso una soluzione pacifica del conflitto". (PA) (Agenzia Fides 22/11/2012)
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ASIA/SIRIA - Chiesa profanata da banditi, poi arredi restituiti e cerimonia di riconciliazione
Homs (Agenzia Fides) - Un atto di vandalismo, poi le scuse e la riconciliazione. E' accaduto a Qara, nella diocesi di Homs (Siria occidentale), dove il 19 novembre l'antica chiesa dei santi Sergio e Bacco, del VI secolo, è stata profanata da vandali che hanno forzato la porta. I vandali hanno rubato oltre 20 icone (del XVIII e XIX sec), antichi manoscritti e arredi sacri. Hanno profanato l'altare e hanno cercato di rubare un famoso affresco del XII sec, la "Madonna del latte". Per cercare di staccarlo, lo hanno rovinato, provocando due tagli alla figura della Vergine.
Appena la notizia si è diffusa a Qara, cittadina sotto il pieno controllo dell'opposizione siriana, si è sviluppato un forte movimento di solidarietà in tutte le comunità. Capi delle famiglie, leader delle tribù, capi musulmani e di altri confessioni sono venuti a visitare la chiesa e a manifestare amarezza e solidarietà al sacerdote greco cattolico p. Georges Luis che, con un prete greco-ortodosso, continua a celebrare la Messa per le poche famiglie cristiane di Qara, tenendo accesa la fiammella della fede.
Il Patriarca greco-ortodosso Ignazio IV Hazim e il Patriarca greco-cattolico Gregorios III Laham sono stati avvisati e hanno esortato sia il governo sia l'opposizione a garantire la sicurezza nel paese che, hanno detto, "sta sprofondando nel caos", visti gli atti di banditismo, sequestri, aggressioni, massacri, bombardamenti di aree residenziali.
I fedeli cristiani e musulmani di Qara si sono riuniti in veglie di preghiera. Ieri, 21 novembre, festa della Presentazione della Vergine al Tempio, è accaduto quello che la comunità locale definisce "un miracolo". Al mattino un camion con uomini dal volto coperto è giunto alla chiesa. Il gruppo ha chiesto di incontrare p. Georges. Come riferito a Fides dal sacerdote, gli uomini gli hanno detto: "Non apprezziamo quanto hanno fatto i nostri compagni. Vi preghiamo di perdonarci. Noi siamo una comunità, un solo popolo, una nazione. La vostra sicurezza è la nostra. Voi siete sotto la nostra responsabilità". La maggior parte degli oggetti rubati - altrimenti destinati al mercato di contrabbando - sono stati restituiti, con grande gioia e sollievo per tutti. P. Georges ha servito un caffè arabo agli ospiti e molte altre persone del quartiere si sono unite al momento conviviale. La popolazione locale ha festeggiato offrendo dolci in strada. Un finale all'insegna della riconciliazione che il movimento locale "Mussalaha" ha benedetto e favorito. (PA) (Agenzia Fides 22/11/2012)
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mercoledì 21 novembre 2012
Furto da 50 mila euro
in un bar di San Giorgio
Presi di mira videopoker e cambiamonete del bar Stazione. Il titolare è arrivato pochi minuti dopo la fuga dei ladri Clicca per visualizzare l'articolo
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ASIA/LIBANO - Tutto il Libano si raccoglie intorno al Patriarca Bechara Boutros Rai, nuovo Cardinale
Beirut (Agenzia Fides) - L'ingresso nel Sacro Collegio del Patriarca maronita Bechara Boutros Rai diventa occasione per ritrovare l'unità nazionale libanese in un momento estremamente delicato per gli equilibri politici e sociali del Paese dei cedri. Rappresentanti di tutte le fazioni e i gruppi politici e religiosi che compongono il mosaico libanese, presenzieranno nei prossimi giorni alle celebrazioni e ai momenti pubblici legati al Concistoro convocato a Roma da Benedetto XVI per la creazione di sei nuovi Cardinali. In quell'occasione, anche il capo della Chiesa maronita riceverà dalle mani del Vescovo di Roma la berretta cardinalizia.
Alle celebrazioni e poi agli incontri ufficiali con il Patriarca neo-porporato prenderanno parte più di venti Vescovi libanesi, i Superiori religiosi del Libano insieme ad alti rappresentanti del Patriarcato ortodosso di Antiochia e del Patriarcato armeno. Le istituzioni nazionali saranno presenti al massimo livello, con la partecipazione annunciata del Presidente della repubblica libanese Michel Suleiman. Nutrita e eloquente la lista dei rappresentanti dei gruppi politici, che intorno al Patriarca neo-porporato accantoneranno temporaneamente le contrapposizioni che segnano l'attuale fase politica libanese. Salvo forfait dell'ultima ora, il Partito delle Falangi sarà rappresentato dall'ex presidente Amin Gemayel. Invierà un rappresentante personale l'ex Primo ministro sunnita Saad Hariri, che mercoledì scorso ha potuto salutare il Papa in Aula Paolo VI al termine dell'udienza generale. Verranno a Roma in occasione del Concistoro diversi deputati del Movimento Patriottico Libero, il Partito guidato dall'ex generale Michel Aoun. Mentre Suleiman Franjie, leader del movimento Marada, invierà a rappresentarlo un suo figlio.
Secondo informazioni raccolte dall'Agenzia Fides, anche il partito di Hezbollah sarà presente a Roma nei giorni del Concistoro con un suo rappresentante ufficiale. Si tratta di Ghalib Abu Zeinab, membro dell'ufficio politico del Partito sciita e responsabile delle relazioni con i cristiani. Lo scorso 9 novembre una delegazione di Hezbollah guidata da Sayyed Ibrahim Amin al-Sayyed, Capo dell'ufficio politico dell'organizzazione, si era recata nella sede del Patriarcato maronita a Bkerkè per offrire le proprie felicitazioni al Patriarca. (GV) (Agenzia Fides 21/11/2012).
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martedì 20 novembre 2012
Giorni di guerra, una testimonianza dalla comunità cattolica di Be'er Sheva
Clicca per leggere l'articolo su Terrasanta.net
lunedì 19 novembre 2012
ASIA/TERRA SANTA - Il Patriarca emerito Sabbah: davanti alle stragi di Gaza, l'Onu riconosca lo Stato palestinese come osservatore permanente
Gerusalemme (Agenzia Fides) - "Dietro ai missili lanciati da Gaza e alle rappresaglie scatenate di tempo in tempo da Israele, riemerge sempre la questione di fondo. Quella israeliano-palestinese. Questo è il problema che bisogna affrontare e risolvere, se si vuole che Gaza sia in pace e che anche Israele viva in pace e in sicurezza". Così dichiara all'Agenzia Fides Sua Beatitudine Michel Sabbah, Patriarca emerito di Gerusalemme dei Latini. Il Patriarca emerito ricorda che la striscia di Gaza da molti anni "vive sotto il peso di un embargo assurdo, che rende inumana l'esistenza quotidiana di un milione e mezzo di persone, fomentando sentimenti di ostilità permanente nei confronti di Israele. La comunità internazionale rimane indifferente, e si risveglia dal torpore solo davanti a escalation come quella in atto in questi giorni".
Secondo colui che è stato il primo arabo chiamato alla guida del Patriarcato Latino di Gerusalemme, occorre usare tutti gli strumenti politici e diplomatici per "costringere palestinesi e israeliani a un accordo di pace definitivo". A questo riguardo, il Patriarca emerito rilancia il recente appello con cui più di cento leader cristiani della Terra Santa hanno chiesto alla comunità internazionale, e in particolare all'Europa, di sostenere il riconoscimento dello Stato palestinese come membro a pieno titolo dell'Onu, con la qualifica di Osservatore permanente. "Non riesco a capire in che modo tale richiesta possa essere presentata come un'iniziativa contro la pace. Anche le Chiese - aggiunge Sua Beatitudine - devono assumersi le proprie responsabilità, affinché la Terra Santa non diventi una terra di guerra".
Secondo il Patriarca Sabbah, un appoggio deciso alla richiesta dell'Autorità palestinese rappresenta l'ultima occasione per preservare anche l'autorità del presidente Abu Mazen dalla totale delegittimazione: "Se una autorità viene costantemente umiliata, il popolo col passare del tempo prende atto che quella autorità non vale più niente. Abu Mazen è un capo palestinese che vuole la pace. Visto come è stato trattato, chissà chi potrà arrivare, dopo di lui". L'appello dei leader cristiani, diffuso prima che fosse scatenata l'offensiva israeliana su Gaza, era stato sottoscritto - tra gli altri - anche dall'Arcivescovo greco-ortodosso Atallah Hanna e dal pastore battista Alex Awad. (GV) (Agenzia Fides 19/11/2012).
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domenica 18 novembre 2012
Parola di Dio
L'etichetta in evidenza nel titolo non verrà più usata nel blog.
Da un po' di tempo lo scriba ha creato un blog riguardante la Chiesa e la sua spritualità.
Chi vorrà visionarlo dovrà cliccare qui a fianco Cristiansdisanzorz2.
Da un po' di tempo lo scriba ha creato un blog riguardante la Chiesa e la sua spritualità.
Chi vorrà visionarlo dovrà cliccare qui a fianco Cristiansdisanzorz2.
Tutti alla Barchessa di Villa Dora a salutare Antonio Caprarica
Antonio Caprarica A San Giorgio di Nogaro, ieri sera: è un grande e bravissima è la bibliotecaria che l'ha presentato...Oro argento e birra l'ultimo libro.
sabato 17 novembre 2012
Molto interessante...Complimenti Sara!
La scuola di giornalismo
premia un video sul precariato
"Aspirante precaria" di Sara Angrisani. Giusy, ogni lunedì, viaggia in treno da Castel San Giorgio in provincia di Salerno a San Giorgio di Nogaro in provincia di Udine per fare soltanto due ore di lavoro in una scuola
ASIA/TERRA SANTA - Nella parrocchia latina di Gaza si prega per la pace
Gaza (Agenzia Fides) - I raid israeliani su Gaza hanno finora risparmiato la parrocchia latina intitolata alla Sacra Famiglia di Nazaret. Lì le suore e il sacerdote Paul De Santo, tutti appartenenti all'Istituto del Verbo Incarnato, stanno dedicando la giornata di oggi alla preghiera per la giustizia e per la pace. Lo racconta lo stesso don De Santo in una breve nota resa pubblica dal Patriarcato Latino di Gerusalemme.
La giornata di preghiera è iniziata con l'adorazione eucaristica e il culmine coinciderà con la celebrazione della Messa. "Purtroppo - aggiunge padre Paul - nessuno dei nostri parrocchiani potrà prendervi parte". Il sacerdote e le suore chiederanno al Signore "che si allontani il flagello della guerra e che diminuisca il calice di dolore per le tante persone che soffrono".
Durante le incursioni e i bombardamenti - avverte padre De Santo nella sua nota - i bimbi handicappati assistiti dalle suore di Madre Teresa sono stati portati in posti più protetti dal rumore delle bombe, per preservarli dal panico e permettere loro di riposare. Fino alla mattina di oggi, le incursioni aeree dell'esercito israeliano hanno provocato 39 morti - compresi 8 bambini - e circa 350 feriti (GV) (Agenzia Fides 17/11/2012)
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giovedì 15 novembre 2012
ASIA/SIRIA - Morto il Direttore delle Pontificie Opere Missionarie. Il Patriarca Laham: "La sua morte sia un'offerta per la pace"
Aleppo (Agenzia Fides) - E' deceduto ieri a mezzogiorno, in seguito a un improvviso attacco cardiaco, P. Jules Baghdassarian, 55 anni, Direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie (POM) in Siria, incarico che ricopriva dal 2003. P Jules era un sacerdote greco cattolico (melkita) e risiedeva ad Aleppo. I funerali saranno celebrati sabato prossimo nella chiesa di San Giorgio di Aleppo, da Sua Ecc. Mons. Jean-Clément Jeanbart, Arcivescovo greco cattolico della città.
P. Jules aveva sofferto molto per la tragica situazione del conflitto siriano, giunto fino al cuore di Aleppo. Negli ultimi mesi, data la grave situazione umanitaria di migliaia di rifugiati nella città, si era dedicato anima e corpo alle attività caritative, all'assistenza, alla sistemazione di famiglie sfollate, all'organizzazione degli aiuti, alla risoluzione dei tanti problemi che sorgevano in quest'opera. Probabilmente - riferiscono a Fides dall'Ufficio delle POM ad Aleppo - le preoccupazioni, la situazione di stress psico-fisico, l'ansia e la fatica gli sono state fatali.
Il Patriarca greco cattolico S. B. Ignazio III Laham, esprimendo all'Agenzia Fides il suo cordoglio alla famiglia di p. Baghdassarian e alla comunità greco cattolica di Aleppo, lo ricorda con queste parole: "Era un grande amico dei poveri, era animato da grande zelo per la carità. I suoi verbi erano amare e servire". "Speriamo - aggiunge - che la sua morte sia un'offerta per la pace e per la riconciliazione in Siria, per l'avvenire della comunità cristiana in Siria, per il trionfo della carità in Siria e in Medio Oriente". (PA) (Agenzia Fides 15/11/2012)
mercoledì 14 novembre 2012
Sembra Cividale ma sarà anche a San Giorgio!
Antonio Caprarica a Cividale
Il
giornalista, venerdì 16 alle 18.30, presenterà nella Chiesa di Santa
Maria dei Battuti i suoi ultimi libri, tra corte reale inglese e
Olimpiadi. E sabato 17 replica a San Giorgio
Olimpiadi
e sport. Ma anche terre, manieri, cavalli e cappelli: ricchezze,
passioni e stravaganze degli aristocratici inglesi. Di questo si parlerà
con Antonio Caprarica a Cividale del Friuli venerdì 16, alle 18.30, nella Chiesa di Santa Maria dei Battuti, in Borgo di Ponte.
Leggi l'articolo de ilfriuli.it
Leggi l'articolo de ilfriuli.it
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ASIA/SIRIA - Emergenza sanitaria: casi di peste a Homs
Homs (Agenzia Fides) - A Homs la situazione sanitaria è ad alto rischio: si sono registrati casi di infezioni e di peste bubbonica. E' l'allarme lanciato da un gruppo di 20 civili cristiani che vivono nei pressi del convento dei Gesuiti, nel centro storico della città. I diversi quartieri del centro, come Khalydye, Hamidiye e Bustan Diwan, si sono svuotati dopo l'evacuazione dei civili, avvenuta nei mesi scorsi, a causa degli scontri fra miliziani ribelli e forze dell'esercito regolare. Secondo fonti di Fides, attualmente sarebbero rimaste oltre 80 persone sparse nei vari edifici, che non hanno voluto lasciare le proprie case, nonostante i forti rischi. Venti cristiani vivono nei pressi del convento dei Gesuiti di Al Moukhalless, dove resta un solo Gesuita. Il gruppo sperimenta "solidarietà, spirito di fraternità e condivisione del pane". Come riferito a Fides, alcuni del gruppo (come un farmacista) segnalano la grave situazione sanitaria: i cadaveri rimasti sotto le rovine, la polvere e la sporcizia, gli animali randagi, hanno prodotto infezioni visibili su animali e sugli uomini, con l'alto rischio che in città possa scoppiare una epidemia di peste.
Nei giorni scorsi un team della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, dopo vari negoziati con le parti in lotta, è riuscito a entrare nella città vecchia di Homs, portando aiuti alimentari e medicinali. Le due organizzazioni umanitarie hanno espresso grande preoccupazione per la condizione dei civili. Parlando a Fides, Rabab Al-Rifai, del team della Croce Rossa in Siria, ha spiegato: "La nostra visita a Homs era la prima autorizzata ad una delegazione umanitaria dopo mesi. E' durata poche ore ma abbiamo visto feriti, anziani e malati in stato di estrema necessità. Abbiamo consegnato aiuti e kit medici per circa un centinaio di civili nel quartiere di Hamidiye, ma non è stato possibile fare visite mediche più accurate e approfondite. E' evidente, però, che col passare del tempo l'emergenza umanitaria si aggrava". Sui 33 quartieri amministrativi in cui è divisa la città di Homs, sono attualmente sotto controllo dei ribelli dell'Esercito Siriano Libero e sono zone di combattimenti i quartieri di Khalydye, Bustan Diwan, Hamidiye, Salibi, Warcheh, Bab Houd, Bab Dreib, Jouret Shiyah. Nelle altre parti della città la vita si va lentamente riprendendo. (PA) (Agenzia Fides 13/11/2012)
domenica 11 novembre 2012
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sabato 10 novembre 2012
Il giusto orgoglio della Canoa!
La Canoa San Giorgio tra i migliori club d’Italia
Un’altra stagione esaltante per la società del
presidente Scaini Titoli assoluti per Roson e Del Ponte e una pioggia di
tricolori di categoria
L'arcivescovo incontra i giovani a Rivignano
Ieri sera c'era anche lo scriba alla veglia che il vescovo di Udine ha guidato nel Duomo di Rivignano....poche chiacchiere e molta concentrazione nella preghiera. Alla fine il regalo di una preghiera composta dall'arcivescovo.
Il Duomo pieno di giovani provenienti dalla forania della bassa, ha visto la presenza di meno di 10 giovani di San Giorgio di Nogaro...Stare vicino a loro e aiutarli è una priorità di questi tempi...
Il Duomo pieno di giovani provenienti dalla forania della bassa, ha visto la presenza di meno di 10 giovani di San Giorgio di Nogaro...Stare vicino a loro e aiutarli è una priorità di questi tempi...
venerdì 9 novembre 2012
250000!
ASIA/GIORDANIA - Il direttore di Caritas Giordania: i profughi siriani sono 250 mila, ne assistiamo più di 50mila, e tra i bambini è già "emergenza psicologica"
Amman (Agenzia Fides) - Il numero di profughi siriani che hanno trovato rifugio in Giordania ha raggiunto la soglia dei 250mila. E se il conflitto tra lealisti del governo Assad e ribelli non trova soluzione, potrebbero diventare mezzo milione entro aprile 2013. I dati e le proiezioni forniti all'Agenzia Fides dal 38enne Wael Suleiman, direttore di Caritas Giordania, descrivono da soli la catastrofe umanitaria che rischia di essere innescata come effetto collaterale dalle atrocità della guerra civile siriana.
L'ultimo report appena redatto da Caritas Giordania conferma che ogni giorno varcano il confine col Regno hashemita almeno 4/500 siriani in fuga. La media mensile degli arrivi negli ultimi tempi ha raggiunto le 12/15mila unità. Il 75% delle persone accolte nei campi e nei centri di assistenza è rappresentato da donne e bambini.
Nel campo profughi più grande, quello di Zaatari, la situazione è esplosiva. Lì, in un'area desertica, quasi 40mila profughi vivono in condizioni al di sotto della dignità umana. Suleiman spiega a Fides: "Abbiamo detto ai funzionari dell'Onu che quel campo andrebbe chiuso. I profughi, una volta entrati, non possono più uscire. Adesso è iniziato l'allestimento di un altro campo a 22 chilometri da Zarqa, che dovrebbe entrare in funzione ai primi di dicembre, dotato di quelle infrastrutture di base che a Zaatari non esistono".
Proprio oggi, 9 novembre, il Card. Robert Sarah - Presidente del Pontificio Consiglio Cor Unum, inviato del Santo Padre - incontra a Beirut i rappresentanti di circa venti agenzie cattoliche operanti in Medio Oriente per coordinare l'impegno umanitario della Chiesa cattolica nella regione. In Giordania, i 120 addetti e i 1000 volontari della Caritas forniscono assistenza diretta a più di 52mila rifugiati siriani, con una attenzione particolare ai più deboli e ai bambini. "Con il sostegno della Caritas polacca - spiega Suleiman - stiamo lavorando a un progetto per affrontare l'emergenza psicologica di tanti fanciulli che rischiano di rimanere segnati per tutta la vita dalle cose terribili che hanno visto".
L'impegno di Caritas Giordania sul fronte del dramma siriano è iniziato già nel novembre 2011. Suleiman si rallegra dell'iniziativa del Papa che ha inviato in Libano il Card. Sarah per manifestare la vicinanza della Santa Sede alle popolazioni colpite dal conflitto siriano. Nel contempo, il direttore della Caritas giordana si rammarica che non si sia potuta realizzare la visita in Siria della delegazione che era stata annunciata durante il Sinodo. "Il popolo siriano" dice a Fides Wael Suleiman "sta aspettando qualcuno che possa almeno tentare di portare la pace. Le persone stanno perdendo la speranza e aspettano qualcuno che le aiuti. E la Chiesa su questo piano può fare molto. Me ne sono accorto quando ho accompagnato il Vescovo Maroun Lahham in una sua visita al campo di Zaatari. Lì, dove ci sono solo musulmani, tutti si avvicinavano al Vescovo per chiedergli di aiutarli e soprattutto di pregare per loro". (GV) (9/11/2012).
giovedì 8 novembre 2012
La Chiesa impegnata di Siria
ASIA/SIRIA - Gli sforzi della Chiesa per liberare i cristiani sequestrati e per assistere gli sfollati
Aleppo (Agenzia Fides) - C'è uno sforzo in atto della Chiesa per cercare di liberare dieci cristiani rapiti nei giorni scorsi da un gruppo armato, mentre erano a bordo di un autobus diretto da Aleppo a Beirut (vedi Fides 6/11/2012). Si tratta di sette armeni, come riferito da Fides, ai quali si aggiunge un'altra famiglia cristiana: Bechara Rabbat, sua moglie Mary Rose Saghirv e il loro figlio Giorgio. Come riferisce all'Agenzia Fides Mons. Youssef Anis Abi-Aad, Arcivescovo Maronita di Aleppo, i dieci sono stati rapiti nella zona di Sarakeb da uomini armati non identificati: "Siamo molto preoccupati. Non sappiamo chi li ha presi. Stiamo cercando di identificare i rapitori e di stabilire un contatto con loro. Il giovane Gesuita p. Murad Abi Seif e molte famiglie stanno lavorando per cercare di risolvere il caso". "I rapiti sono persone innocenti e fuori da ogni logica di conflitto ma - nota l'Arcivescovo - fra i ribelli vi sono numerose fazioni e gruppi, il che complica le cose".
L'emergenza-sequestri è solo un aspetto dell'opera di Mons. Anis Abi-Aad. In una situazione sempre più drammatica, l'Arcivescovo spende la maggior parte del suo tempo incontrando i rifugiati, confortando gli afflitti, provvedendo ai bisognosi. Da "Buon Pastore", visita i centri per rifugiati e senzatetto, visita gli ospedali per "alleviare le sofferenze del popolo siriano, mostrando solidarietà a tutti, senza eccezioni: questa è la missione della Chiesa". "Non facciamo distinzione tra cristiani e musulmani siriani - spiega in un messaggio inviato a Fides - ma il coordinamento di tutte le Chiese, di diverse confessioni, è molto impegnato per gli aiuti". Le famiglie più ricche e benestanti di Aleppo, riferisce, si sono spostate in Libano o verso la costa, ma "più della metà della popolazione è ancora in città e si rifiuta di lasciare le proprie case, nonostante i combattimenti: per questo aumenta il numero delle vittime".
Come cristiani maroniti, aggiunge, "stiamo provvedendo a 450 persone, di diverse religioni e comunità, ospitate in due scuole della nostra comunità". Scuole e moschee accolgono gli sfollati e offrono assistenza mentre "i padri gesuiti, con il contributo delle suore francescane, preparano oltre 6.000 pasti al giorno, che vengono distribuiti alle famiglie sfollate, accampate in diversi luoghi". Il Vescovo nota la forte solidarietà fra i civili, "che piangono e soffrono", e sottolinea che "in Siria non c'è un problema di settarismo". "La nostra speranza e il nostro più grande desiderio - conclude - non può che essere la pace: per questo preghiamo intensamente". (PA) (Agenzia Fides 8/11/2012)
mercoledì 7 novembre 2012
Domenica 11 Novembre 2012
XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)
PRIMA LETTURA (1Re 17,10-16)
La vedova fece con la sua farina una piccola focaccia e la portò a Elia.
Dal primo libro dei Re
In quei giorni, il profeta Elia si alzò e andò a Sarèpta. Arrivato alla porta della città, ecco una vedova che raccoglieva legna. La chiamò e le disse: «Prendimi un po’ d’acqua in un vaso, perché io possa bere».
Mentre quella andava a prenderla, le gridò: «Per favore, prendimi anche un pezzo di pane». Quella rispose: «Per la vita del Signore, tuo Dio, non ho nulla di cotto, ma solo un pugno di farina nella giara e un po’ d’olio nell’orcio; ora raccolgo due pezzi di legna, dopo andrò a prepararla per me e per mio figlio: la mangeremo e poi moriremo».
Elia le disse: «Non temere; va’ a fare come hai detto. Prima però prepara una piccola focaccia per me e portamela; quindi ne preparerai per te e per tuo figlio, poiché così dice il Signore, Dio d’Israele: “La farina della giara non si esaurirà e l’orcio dell’olio non diminuirà fino al giorno in cui il Signore manderà la pioggia sulla faccia della terra”».
Quella andò e fece come aveva detto Elia; poi mangiarono lei, lui e la casa di lei per diversi giorni. La farina della giara non venne meno e l’orcio dell’olio non diminuì, secondo la parola che il Signore aveva pronunciato per mezzo di Elia.
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 145)
Rit: Loda il Signore, anima mia.
Il Signore rimane fedele per sempre
rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri.
Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,
il Signore protegge i forestieri.
Egli sostiene l’orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.
Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione.
SECONDA LETTURA (Eb 9,24-28)
Cristo si è offerto una volta per tutte per togliere i peccati di molti.
Dalla lettera agli Ebrei
Cristo non è entrato in un santuario fatto da mani d’uomo, figura di quello vero, ma nel cielo stesso, per comparire ora al cospetto di Dio in nostro favore. E non deve offrire se stesso più volte, come il sommo sacerdote che entra nel santuario ogni anno con sangue altrui: in questo caso egli, fin dalla fondazione del mondo, avrebbe dovuto soffrire molte volte.
Invece ora, una volta sola, nella pienezza dei tempi, egli è apparso per annullare il peccato mediante il sacrificio di se stesso. E come per gli uomini è stabilito che muoiano una sola volta, dopo di che viene il giudizio, così Cristo, dopo essersi offerto una sola volta per togliere il peccato di molti, apparirà una seconda volta, senza alcuna relazione con il peccato, a coloro che l’aspettano per la loro salvezza.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (Mt 5,3)
Alleluia, alleluia.
Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Alleluia.
VANGELO (Mc 12,38-44)
Questa vedova, nella sua povertà, ha dato tutto quello che aveva.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa».
Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo.
Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».
Parola del Signore.
PREGHIERA DEI FEDELI
C – Fratelli e sorelle, dopo aver ascoltato la parola di Dio che chiama
in causa la nostra fede e capacità di amare, invochiamo dal Padre lo Spirito
Santo, perché ci illumini nelle scelte e renda in noi efficace la grazia che ci
è donata in questa eucaristia, per un sincero cammino di conversione..
L – Diciamo con fede: Ascoltaci,
Signore.
1.
Perché la Chiesa sia luogo dove la fede in te generi anche sempre amore
reciproco, preghiamo.
2.
Perché nella nostra vita personale prevalgano i valori interiori e non
gli aspetti esteriori, così che l'esistenza trovi il suo centro in te, Signore,
e non nelle cose del mondo, preghiamo.
3.
Perché i beni che abbiamo onestamente acquistato con il nostro lavoro
non chiudano il nostro cuore verso i fratelli più bisognosi, preghiamo.
4.
Perché nessuno si vanti del bene che compie, ma riconosca la sua povertà
davanti a te, Signore, che vedi nel cuore delle persone, preghiamo.
5.
Perché quanti lavorano la terra sappiano renderti grazie, Signore, e
riconoscere che il frutto del loro lavoro è sempre dono tuo, preghiamo.
6.
Perché ogni nostra assemblea rappresenti una sincera ricerca di te,
Signore, quale nostra salvezza, preghiamo.
C – Padre, ascolta la nostra preghiera, aumenta la nostra fede, rafforza la nostra capacità di amare, donaci lo Spirito che ci guidi e rendici ricchi solo di te, che sei grazia, gioia e salvezza. Per Gesù Cristo, tuo Figlio e nostro Signore. T - Amen
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AFRICA/NIGERIA - Disastro nazionale: le alluvioni hanno colpito finora 7 milioni e 700 mila persone
Lagos (Agenzia Fides) - Continua ad aggravarsi il bilancio delle vittime causate dalle peggiori inondazioni registrate negli ultimi decenni nel sud della Nigeria (vedi Fides 11/10/2012). Secondo le stime dell'Agenzia Nazionale per la Gestione delle Emergenze della Nigeria (NEMA), dal mese di luglio sono morte circa 400 persone e altre 2 milioni e centomila hanno dovuto abbandonare le loro case. Le alluvioni, definite dalle autorità locali 'disastro nazionale', hanno colpito 7 milioni e 700 mila persone, delle quali 18.282, travolte dai fiumi, sono rimaste ferite. Nonostante le autorità non lo confermino, le conseguenze del disastro sono molto gravi e potrebbero causare una crisi alimentare a causa delle colture rimaste sommerse dall'acqua. Danni sono stati arrecati anche all'estrazione petrolifera, una delle principali fonti di guadagno pubblico, e la produzione si è ridotta a 500 mila barili al giorno, circa un quinto del suo potenziale. La maggior parte degli alluvionati ha criticato la risposta inadeguata delle autorità, nonostante ogni anno forti piogge si abbattano tra agosto e ottobre negli stati di Bayelsa e Delta. (AP) (7/11/2012 Agenzia Fides)
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76 lavoratori
Caffaro, 76 lavoratori
si sentono abbandonati
Torviscosa, i dipendenti dal 31 dicembre potrebbero
essere messi in mobilità. «L’impianto cloro soda verrà realizzato se va
bene in due anni, troppo tardi»
martedì 6 novembre 2012
Biogas
Rifiuti, la Net sospende
la gara del verde
La Daneco è disposta a rinegoziare il minimo garantito, riparte la trattativa. Il Rup ritira il bando
AFRICA/NIGERIA - "Ringraziamo il Signore perché nel Centenario dell'arrivo della Luce nelle nostre terre, entriamo nell'Anno della Fede": i 100 anni della Provincia Ecclesiastica di Owerri
Abuja (Agenzia Fides) - "I missionari sono arrivati per la prima volta in questa zona circa 100 anni fa, per questo abbiamo voluto celebrare l'arrivo della Luce di Cristo, Luce di Salvezza, nella nostra terra" dice all'Agenzia Fides Sua Ecc. Mons. Antony John Valentine Obinna, Arcivescovo di Owerri, in occasione della conclusione delle celebrazioni per il Centenario dell'evangelizzazione dell'omonima Provincia Ecclesiastica, che saranno presiedute dal Card. Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli (vedi Fides 5/11/2012).
Mons. Obinna spiega a Fides: "i missionari che hanno avviato l'evangelizzazione della nostra area appartenevano alla Congregazione dello Spirito Santo (Spiritani) provenienti dall'Alsazia-Lorena. Intorno alla seconda guerra mondiale sono poi arrivati diversi missionari irlandesi. I missionari hanno seminato bene, tanto è vero che oggi la maggior parte del clero è costituta da sacerdoti locali. Il primo sacerdote locale fu ordinato nel 1937, seguito da un altro nel 1945. In questo anno del Centenario abbiamo ordinato 24 sacerdoti inclusi i religiosi della provincia".
Riguardo alla situazione attuale, l'Arcivescovo sottolinea che "i missionari stranieri nella nostra Provincia Ecclesiastica sono ormai pochi: abbiamo alcuni sacerdoti indiani della Congregazione della Madre di Dio e di quella del Sacro Cuore, più una decina di religiose straniere". Mons. Obinna ci tiene quindi a sottolineare la vitalità missionaria della Provincia ecclesiastica: "Abbiamo diversi nostri sacerdoti in missione all'estero. Quest'anno abbiamo inviato due sacerdoti in Burkina Faso. Non solo l'arcidiocesi di Owerri, ma anche le altre diocesi suffraganee hanno missionari all'estero, in Ciad, Ghana, Congo, Gabon, Namibia, oltre che in Europa ed in America. Domani, 7 novembre, avremo un incontro per condividere le diverse esperienze missionarie con i nostri sacerdoti sparsi in tutto il mondo".
Riguardo alle prospettive per il futuro della Chiesa di Owerri, l'Arcivescovo dice: "Abbiamo accolto l'invito del Santo Padre al rinnovamento della fede e per questo ringraziamo il Signore, perché nel Centenario in cui celebriamo l'arrivo della Luce nelle nostre terre, entriamo nell'Anno della Fede. Dobbiamo quindi approfondire la Fede, che è quasi una novità per noi, perché siamo ancora una Chiesa giovane. Allo stesso tempo siamo consapevoli di vivere in un mondo globalizzato, e abbiamo anche noi il compito di estendere il Regno di Cristo ovunque. Nonostante il secolarismo e l'ateismo veicolato dal mondo attuale, abbiamo questo tesoro della Luce di Cristo che ci aiuta nel nostro cammino, lottando contro i vizi portati dal secolarismo e dal relativismo etico" conclude Mons. Obinna. (L.M.) (Agenzia Fides 6/11/2012)
lunedì 5 novembre 2012
Un Sangiorgino a Milazzo
L’eroe dimenticato
San Giorgio riscopre
il suo garibaldino
La storia di Eugenio Provasi che fece parte dei Mille. Una discendente scrive dalla Lombardia al parroco
Clicca per leggere l'articolo del Messaggero Venetodomenica 4 novembre 2012
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Benedetto XVI: fede in Dio risposta alla morte.
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Benedetto XVI: fede in Dio risposta alla morte
by
vaticanit
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Di fronte alla realtà della morte noi cristiani rispondiamo con la
fede in Dio, con uno sguardo di solida speranza che si fonda sulla Morte e Risurrezione di Gesù Cristo. Così ha detto il Papa nell'omelia della messa celebrata stamattina nella Basilica Vaticana per ricordare i 10 cardinali e i 143 arcivescovi e vescovi, defunti negli ultimi dodici mesi. Guardando alla Risurrezione la morte apre alla vita, a quella eterna, che non è un infinito doppione del tempo presente, ma qualcosa di completamente nuovo. I Pastori che oggi ricordiamo, ha osservato Benedetto XVI, hanno servito la Chiesa con fedeltà e amore, affrontando talvolta prove onerose, pur di assicurare al gregge loro affidato atte ... |
sabato 3 novembre 2012
Domenica 4 Novembre 2012
XXXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)
PRIMA LETTURA (Dt 6,2-6)
Ascolta, Israele: ama il Signore tuo Dio con tutto il cuore.
Dal libro del Deuteronòmio
Mosè parlò al popolo dicendo:
«Temi il Signore, tuo Dio, osservando per tutti i giorni della tua vita, tu, il tuo figlio e il figlio del tuo figlio, tutte le sue leggi e tutti i suoi comandi che io ti do e così si prolunghino i tuoi giorni.
Ascolta, o Israele, e bada di metterli in pratica, perché tu sia felice e diventiate molto numerosi nella terra dove scorrono latte e miele, come il Signore, Dio dei tuoi padri, ti ha detto.
Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, unico è il Signore. Tu amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze.
Questi precetti che oggi ti do, ti stiano fissi nel cuore».
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 17)
Rit: Ti amo, Signore, mia forza.
Ti amo, Signore, mia forza,
Signore, mia roccia,
mia fortezza, mio liberatore.
Mio Dio, mia rupe, in cui mi rifugio;
mio scudo, mia potente salvezza e mio baluardo.
Invoco il Signore, degno di lode,
e sarò salvato dai miei nemici.
Viva il Signore e benedetta la mia roccia,
sia esaltato il Dio della mia salvezza.
Egli concede al suo re grandi vittorie,
si mostra fedele al suo consacrato.
SECONDA LETTURA (Eb 7,23-28)
Egli, poiché resta per sempre, possiede un sacerdozio che non tramonta.
Dalla lettera agli Ebrei
Fratelli, [nella prima alleanza] in gran numero sono diventati sacerdoti, perché la morte impediva loro di durare a lungo. Cristo invece, poiché resta per sempre, possiede un sacerdozio che non tramonta. Perciò può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si avvicinano a Dio: egli infatti è sempre vivo per intercedere a loro favore.
Questo era il sommo sacerdote che ci occorreva: santo, innocente, senza macchia, separato dai peccatori ed elevato sopra i cieli. Egli non ha bisogno, come i sommi sacerdoti, di offrire sacrifici ogni giorno, prima per i propri peccati e poi per quelli del popolo: lo ha fatto una volta per tutte, offrendo se stesso.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (Gv 14,23)
Alleluia, alleluia.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore,
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.
Alleluia.
VANGELO (Mc 12,28-34)
Amerai il Signore tuo Dio. Amerai il prossimo tuo.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».
Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi».
Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici».
Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.
Parola del Signore
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