Fatti, scritti, immagini, video riguardanti i paesi della Bassa vicini a San Giorgio di Nogaro
mercoledì 24 agosto 2011
Video Udienza del mercoledì a Castelgandolfo
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Un articolo di Avvenire sulla GMG di Rio
«Gmg 2013, Rio de Janeiro
aspetta il mondo a braccia aperte»
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"Feria Vocacional"
EUROPA/SPAGNA - La crisi delle vocazioni svuota seminari e conventi ma la Chiesa del paese promuove la cosìddetta "Feria Vocacional"
Madrid (Agenzia Fides) - In tutta la Spagna, nel 2010, sono stati ordinati solo 162 sacerdoti e l'età media dei religiosi nel paese è di 70 anni. La crisi delle vocazioni sta svuotando seminari e conventi, e causa molta preoccupazione nell'ambito della Chiesa Cattolica che ha rivolto diversi appelli pubblici a Papa Benedetto XVI per invertire una tendenza irrefrenabile che vede calare notevolmente il numero dei membri di molte congregazioni, soprattutto in Europa. Lo scorso anno, in Spagna nel 40% delle diocesi non ci sono state nuove vocazioni. Né è migliore la situazione nelle congregazioni religiose che negli ultimi 15 anni le ha viste diminuire del 30%. Per cercare di far fronte a questa emergenza la Confederazione dei Religiosi di Spagna sta programmando possibili fusioni per garantire la sopravvivenza di alcune comunità oltre a ricorrere agli aiuti della 'ley de Dependencia' che si occupa di assistere quelle principali che non sono in grado di farlo in alcuni conventi a causa dell'età avanzata e del delicato stato di salute del resto dei religiosi. Consapevole di questa situazione e per attirare nuove possibili vocazioni, la Chiesa ha approfittato della visita del Papa in occasione della recente GMG appena conclusa, per organizzare la cosìddetta "Feria Vocacional", una vetrina completa dell'offerta spirituale di congregazioni e ordini religiosi che la Chiesa cattolica ha in tutti e cinque i continenti. (AP) (23/8/2011 Agenzia Fides)
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martedì 23 agosto 2011
Radiovaticana: Dopo i toccanti giorni della Giornata mondiale della Gioventù
◊ Dopo i toccanti giorni della Giornata mondiale della Gioventù, ieri Plaza de Cibeles, a Madrid, si è nuovamente riempita dell’allegria e della fede dei giovani: circa 200 mila ragazzi del Camino neocatecumenale si sono riuniti per un incontro vocazionale, presieduto dal cardinale arcivescovo di Madrid, Antonio Maria Rouco Varela. Presenti altri cinque cardinali e circa 59 vescovi. A intervenire anche gli iniziatori del Cammino, Kiko Arguello e Carmen Hernandez, assime a padre Mario Pezzi. Il servizio della nostra inviata, Debora Donnini:
"In questa celebrazione vogliamo raccogliere i frutti del magistero del Papa e gli vogliamo dire che siamo disposti a dire sì a Cristo". Lo ha detto il cardinale Rouco Varela nell’omelia dell’incontro vocazionale con i giovani del Cammino neocatecumenale, che viene generalmente organizzato dopo la fine delle Gmg. Prima di arrivare a Madrid, i ragazzi provenienti dai cinque continenti hanno annunciato il Vangelo per le strade in 500 città dell’Europa e alcuni hanno raccontato esperienze toccanti. Presenti all’incontro anche altri cinque cardinali, fra i quali il cardinale arcivescovo di Vienna, Christoph Schönborn, e il presidente merito del Pontifico Consiglio Cor Unum, mons. Paul Josef Cordes. Ci sono anche 59 vescovi. All’inizio della celebrazione della Parola, è stata ascoltata una sinfonia sulla sofferenza degli innocenti composta da Kiko che nella sua catechesi ha sottolineato l’urgenza della nuova evangelizzazione. “Rompete le tavole” diceva Nietzsche, ma l’uomo che si separa da Dio, sottolinea Kiko, nel suo essere più profondo rimane distrutto. Cristo invece ha preso su di sé la sofferenza vincendo la morte e mostrando che la verità non è vivere per se stessi ma amare. A seguire, un momento di preghiera in grande raccoglimento e quindi le chiamate vocazionali: circa 5 mila ragazzi, alzandosi e salendo sul palco, hanno manifestato la loro disponibilità a iniziare un percorso per diventare sacerdoti, 3.200 ragazze per la vita consacrata. E intanto negli applausi dei giovani e nelle catechesi risuonava ancora forte l’affetto per Benedetto XVI, al quale questa generazione ormai sente di appartenere.
Durante l'incontro dei giovani neocatecumenali, la nostra inviata, Debora Donnini, ha avvicinato uno degli iniziatori del Cammino, Kiko Argüello, e gli ha chiesto anzitutto di descrivere la missione, all'insegna dell'annuncio evangelico, che i ragazzi hanno vissuto tra i paesi dell'Europa prima di approdare a Madrid per la Gmg:
R. - E’ venuto un gruppo di 270 persone dall’Iraq, un gruppo dalla Palestina, appartenenti al Cammino, che sono andati nelle zone musulmane, cantando: siamo rimasti sorpresi perché i musulmani li hanno accolti molto bene. Dappertutto abbiamo avuto delle conversioni: una ragazza a Londra, che viveva in strada, che era stata violentata, ha incontrato due di questi giovani che le hanno parlato e ha raccontato loro che, curiosamente, aveva sognato proprio che due ragazzi le si sarebbero avvicinanati… L’hanno portata in comunità ed è stata salvata: ha cambiato la sua vita. Ai giovani abbiamo soprattutto detto di recarsi nei paesi, anche in quelli più piccoli. Alcuni di questi molto poveri, dove magari la chiesa è chiusa e non ci sono preti… ebbene: questi paesi si trasformavano! Tutti sono venuti, hanno aperto le loro case, hanno invitato i ragazzi a mangiare con loro e dopo hanno condiviso l’Eucaristia. L’Europa sta davvero aspettando il Vangelo. Penso che Giovanni Paolo II sia stata un profeta e penso che questa Gmg e questo incontro abbiano avviato una nuova evangelizzazione. Quello che ci ha veramente sorpreso è questo: noi siamo giunti Madrid in circa 200 mila, eppure il resto dei ragazzi - in tutto erano due milioni - erano meglio di noi: sono stati ore ed ore sotto il caldo e non abbiamo visto un ragazzo che ha protestato. Un giornalista diceva: “Siete qui da sei ore, con 39 gradi... e siete contenti?”. E i ragazzi rispondevano: “Sì, siamo contenti. Tutto questo lo abbiamo offerto a Gesù Cristo”.
D. - Alla Messa conclusiva della Giornata mondiale della gioventù, il Papa ha insistito molto sulla nuova evangelizzazione e il Cammino sente molto questo aspetto…
R. - Quando il Beato Giovanni Paolo II ha riconosciuto il Cammino ha detto: “Auspico che i miei fratelli dell’episcopato aiutino questa opera per la nuova evangelizzazione”. E’ stato lui che ha detto: “Questa è un’opera per la nuova evangelizzazione”. Ora stiamo aprendo le “missio ad gentes” ovunque e con grande successo.
D. - In questo incontro vocazionale si sono alzati circa 5 mila ragazzi, dando la loro disponibilità ad iniziare un percorso per diventare dei sacerdoti, e 3.200 ragazze per la vita consacrata: questo è giàun frutto importante…
R. - Mai si erano alzati tanti! Io credo che questo sia stato frutto dell’incontro col Papa: abbiamo visto che quanto i ragazzi ascoltano il Papa ricevano una grazia speciale. Quando chiediamo ai ragazzi: “Perché ti sei alzato?”; tutti rispondono dicendo: “Mi ha toccato quello che ha detto il Papa in quel punto o in quell’altro…”. In queste Giornate, le parole del Papa hanno come una grazia speciale per i giovani. Noi raccogliamo il frutto di quello che ha fatto la Chiesa, di quello che ha fatto Benedetto XVI. Anche e soprattutto riguardo all’evangelizzazione, i ragazzi avvertono una grande felicità. Dicono: “Sono stati i giorni più felici della mia vita, vorrei continuare così!”. (mg)
"In questa celebrazione vogliamo raccogliere i frutti del magistero del Papa e gli vogliamo dire che siamo disposti a dire sì a Cristo". Lo ha detto il cardinale Rouco Varela nell’omelia dell’incontro vocazionale con i giovani del Cammino neocatecumenale, che viene generalmente organizzato dopo la fine delle Gmg. Prima di arrivare a Madrid, i ragazzi provenienti dai cinque continenti hanno annunciato il Vangelo per le strade in 500 città dell’Europa e alcuni hanno raccontato esperienze toccanti. Presenti all’incontro anche altri cinque cardinali, fra i quali il cardinale arcivescovo di Vienna, Christoph Schönborn, e il presidente merito del Pontifico Consiglio Cor Unum, mons. Paul Josef Cordes. Ci sono anche 59 vescovi. All’inizio della celebrazione della Parola, è stata ascoltata una sinfonia sulla sofferenza degli innocenti composta da Kiko che nella sua catechesi ha sottolineato l’urgenza della nuova evangelizzazione. “Rompete le tavole” diceva Nietzsche, ma l’uomo che si separa da Dio, sottolinea Kiko, nel suo essere più profondo rimane distrutto. Cristo invece ha preso su di sé la sofferenza vincendo la morte e mostrando che la verità non è vivere per se stessi ma amare. A seguire, un momento di preghiera in grande raccoglimento e quindi le chiamate vocazionali: circa 5 mila ragazzi, alzandosi e salendo sul palco, hanno manifestato la loro disponibilità a iniziare un percorso per diventare sacerdoti, 3.200 ragazze per la vita consacrata. E intanto negli applausi dei giovani e nelle catechesi risuonava ancora forte l’affetto per Benedetto XVI, al quale questa generazione ormai sente di appartenere.
Durante l'incontro dei giovani neocatecumenali, la nostra inviata, Debora Donnini, ha avvicinato uno degli iniziatori del Cammino, Kiko Argüello, e gli ha chiesto anzitutto di descrivere la missione, all'insegna dell'annuncio evangelico, che i ragazzi hanno vissuto tra i paesi dell'Europa prima di approdare a Madrid per la Gmg:
R. - E’ venuto un gruppo di 270 persone dall’Iraq, un gruppo dalla Palestina, appartenenti al Cammino, che sono andati nelle zone musulmane, cantando: siamo rimasti sorpresi perché i musulmani li hanno accolti molto bene. Dappertutto abbiamo avuto delle conversioni: una ragazza a Londra, che viveva in strada, che era stata violentata, ha incontrato due di questi giovani che le hanno parlato e ha raccontato loro che, curiosamente, aveva sognato proprio che due ragazzi le si sarebbero avvicinanati… L’hanno portata in comunità ed è stata salvata: ha cambiato la sua vita. Ai giovani abbiamo soprattutto detto di recarsi nei paesi, anche in quelli più piccoli. Alcuni di questi molto poveri, dove magari la chiesa è chiusa e non ci sono preti… ebbene: questi paesi si trasformavano! Tutti sono venuti, hanno aperto le loro case, hanno invitato i ragazzi a mangiare con loro e dopo hanno condiviso l’Eucaristia. L’Europa sta davvero aspettando il Vangelo. Penso che Giovanni Paolo II sia stata un profeta e penso che questa Gmg e questo incontro abbiano avviato una nuova evangelizzazione. Quello che ci ha veramente sorpreso è questo: noi siamo giunti Madrid in circa 200 mila, eppure il resto dei ragazzi - in tutto erano due milioni - erano meglio di noi: sono stati ore ed ore sotto il caldo e non abbiamo visto un ragazzo che ha protestato. Un giornalista diceva: “Siete qui da sei ore, con 39 gradi... e siete contenti?”. E i ragazzi rispondevano: “Sì, siamo contenti. Tutto questo lo abbiamo offerto a Gesù Cristo”.
D. - Alla Messa conclusiva della Giornata mondiale della gioventù, il Papa ha insistito molto sulla nuova evangelizzazione e il Cammino sente molto questo aspetto…
R. - Quando il Beato Giovanni Paolo II ha riconosciuto il Cammino ha detto: “Auspico che i miei fratelli dell’episcopato aiutino questa opera per la nuova evangelizzazione”. E’ stato lui che ha detto: “Questa è un’opera per la nuova evangelizzazione”. Ora stiamo aprendo le “missio ad gentes” ovunque e con grande successo.
D. - In questo incontro vocazionale si sono alzati circa 5 mila ragazzi, dando la loro disponibilità ad iniziare un percorso per diventare dei sacerdoti, e 3.200 ragazze per la vita consacrata: questo è giàun frutto importante…
R. - Mai si erano alzati tanti! Io credo che questo sia stato frutto dell’incontro col Papa: abbiamo visto che quanto i ragazzi ascoltano il Papa ricevano una grazia speciale. Quando chiediamo ai ragazzi: “Perché ti sei alzato?”; tutti rispondono dicendo: “Mi ha toccato quello che ha detto il Papa in quel punto o in quell’altro…”. In queste Giornate, le parole del Papa hanno come una grazia speciale per i giovani. Noi raccogliamo il frutto di quello che ha fatto la Chiesa, di quello che ha fatto Benedetto XVI. Anche e soprattutto riguardo all’evangelizzazione, i ragazzi avvertono una grande felicità. Dicono: “Sono stati i giorni più felici della mia vita, vorrei continuare così!”. (mg)
Suor Maria Rosella Girardi
Per chi l'ha conosciuta a San Giorgio ricorre l'anniversario di morte e una preghierina si può fare, magari un canto(lei era esperta)...chi vuole saperne di più vada su cristiansdisanzorz tramite google.
lunedì 22 agosto 2011
Dal Movimento dei focolari: Riassunto
GMG: Arrivederci a Rio de Janeiro!
22 agosto 2011
Prima che si spengano i riflettori sulla straordinaria XXVI edizione della Giornata Mondiale della Gioventù, che ha visto congregarsi circa 2 milioni di giovani di tutto il mondo attorno a Benedetto XVI, pubblichiamo quanto ci arriva da Madrid con le notizie degli ultimi giorni.
“Il 19 agosto si è svolta la Via Crucis in un posto centrale della città utilizzando magnifiche immagini tradizionali della processione della Settimana Santa (note come “los pasos”) arrivate dalle diverse regioni spagnole.
Era da non credere, nonostante il caldo e la stanchezza accumulata, vedere le centinaia di miglia di giovani da ogni parte, sapendo che l’indomani sarebbero continuate le catechesi in tanti punti della città.
Un momento tanto familiare: il pranzo in Nunziatura di Papa Ratzinger con 12 giovani dei vari continenti. Sono felici e anche commossi, nonostante tutto si sia svolto con estrema normalità.
Tutti ripetevano che il Papa aveva ascoltato più che parlato; che voleva sapere con quale atteggiamento vivevano i giovani la GMG e quali erano i lori interessi e quelli dei loro coetanei. Insomma voleva conoscere da loro la realtà dei giovani di ogni parte del mondo. Solo alla fine hanno chiesto al S. Padre cosa lui si aspettasse da loro: “Che siate testimoni della fede ognuno nel proprio ambiente – ha risposto –, radicati in Cristo”, essendo sempre fonti d’entusiasmo e di gioia.
Ed è ciò che abbiamo sperimentato alla sera durante il Get together – momento di preghiera e adorazione -, organizzato dai Giovani per un Mondo unito in una grande chiesa dedicata alla Madonna del Carmelo. Impossibile descrivere la gioia e, al contempo, la solennità che regnavano.
Contro ogni previsione, la Chiesa era già piena mezz’ora prima; per cui si è dovuta allestire anche l’ampia cripta, collegata attraverso il video. Il programma si è svolto in spagnolo, inglese e italiano.
I canti si alternavano tra la band dei Giovani per un mondo unito spagnola e il complesso internazionale Gen Rosso, ormai ben affiatati grazie al lavoro fatto insieme nelle ultime serate.
Hanno aperto l’evento Rafael di Porto Alegre e Natalia di Shanghai, raccontando le loro testimonianze sull’impegno di vivere il Vangelo.
Poi, Chiara Lubich – attraverso una video registrazione rivolta ai giovani radunati a La Coruña per la GMG del 1989 – ci ha portati su un altro piano. Era come se lei fosse in mezzo a noi a parlarci dell’immenso progetto che Dio ha sulla vita di ciascuno di noi!
Con questo altissimo respiro diveniva naturale adorare Gesù presente nell’Eucarestia esposta da Mons. Andrés Carrascosa, Nunzio del Panama.
Tra canti e brani musicali, è avvenuto questo meraviglioso e intimo tu a tu con Dio.
Ci siamo congedati dandoci appuntamento domani a ‘Cuatro Vientos’ (aerodromo militare della periferia di Madrid) per l’attesissima Veglia con Benedetto XVI. La quale, come tanti hanno potuto vedere, si è svolta tra pioggia e tempesta, senza intaccare minimamente l’ardore e l’entusiasmo dei giovani, tutti concentrati nella preghiera. Tanto da far esclamare al Papa: “Grazie della vostra gioia e della vostra resistenza. La vostra forza è stata più forte della pioggia.”
Le TV di tutto il mondo hanno trasmesso le straordinarie immagini di quel mare di giovani sotto il sole (circa due milioni, secondo gli organizzatori), attenti alle parole di Benedetto XVI, nella S.Messa: “Rispondetegli con generosità e audacia, come corrisponde a un cuore giovane qual è il vostro. Ditegli: Gesù, io so che Tu sei il Figlio di Dio, che hai dato la tua vita per me …Tu mi conosci e mi ami. Io mi fido di te e metto la mia intera vita nelle tue mani. …. Tu sia la forza che mi sostiene, la gioia che mai mi abbandona….Comunicate agli altri la gioia della vostra fede.”. E il suo invito per la prossima edizione della GMG nel 2013 a Rio de Janeiro, in Brasile, è stato accolto con grande entusiasmo.”
Dalla nostra corrispondente Dolores García
Era da non credere, nonostante il caldo e la stanchezza accumulata, vedere le centinaia di miglia di giovani da ogni parte, sapendo che l’indomani sarebbero continuate le catechesi in tanti punti della città.
Un momento tanto familiare: il pranzo in Nunziatura di Papa Ratzinger con 12 giovani dei vari continenti. Sono felici e anche commossi, nonostante tutto si sia svolto con estrema normalità.
Tutti ripetevano che il Papa aveva ascoltato più che parlato; che voleva sapere con quale atteggiamento vivevano i giovani la GMG e quali erano i lori interessi e quelli dei loro coetanei. Insomma voleva conoscere da loro la realtà dei giovani di ogni parte del mondo. Solo alla fine hanno chiesto al S. Padre cosa lui si aspettasse da loro: “Che siate testimoni della fede ognuno nel proprio ambiente – ha risposto –, radicati in Cristo”, essendo sempre fonti d’entusiasmo e di gioia.
Ed è ciò che abbiamo sperimentato alla sera durante il Get together – momento di preghiera e adorazione -, organizzato dai Giovani per un Mondo unito in una grande chiesa dedicata alla Madonna del Carmelo. Impossibile descrivere la gioia e, al contempo, la solennità che regnavano.
Contro ogni previsione, la Chiesa era già piena mezz’ora prima; per cui si è dovuta allestire anche l’ampia cripta, collegata attraverso il video. Il programma si è svolto in spagnolo, inglese e italiano.
I canti si alternavano tra la band dei Giovani per un mondo unito spagnola e il complesso internazionale Gen Rosso, ormai ben affiatati grazie al lavoro fatto insieme nelle ultime serate.
Hanno aperto l’evento Rafael di Porto Alegre e Natalia di Shanghai, raccontando le loro testimonianze sull’impegno di vivere il Vangelo.
Poi, Chiara Lubich – attraverso una video registrazione rivolta ai giovani radunati a La Coruña per la GMG del 1989 – ci ha portati su un altro piano. Era come se lei fosse in mezzo a noi a parlarci dell’immenso progetto che Dio ha sulla vita di ciascuno di noi!
Con questo altissimo respiro diveniva naturale adorare Gesù presente nell’Eucarestia esposta da Mons. Andrés Carrascosa, Nunzio del Panama.
Tra canti e brani musicali, è avvenuto questo meraviglioso e intimo tu a tu con Dio.
Ci siamo congedati dandoci appuntamento domani a ‘Cuatro Vientos’ (aerodromo militare della periferia di Madrid) per l’attesissima Veglia con Benedetto XVI. La quale, come tanti hanno potuto vedere, si è svolta tra pioggia e tempesta, senza intaccare minimamente l’ardore e l’entusiasmo dei giovani, tutti concentrati nella preghiera. Tanto da far esclamare al Papa: “Grazie della vostra gioia e della vostra resistenza. La vostra forza è stata più forte della pioggia.”
Le TV di tutto il mondo hanno trasmesso le straordinarie immagini di quel mare di giovani sotto il sole (circa due milioni, secondo gli organizzatori), attenti alle parole di Benedetto XVI, nella S.Messa: “Rispondetegli con generosità e audacia, come corrisponde a un cuore giovane qual è il vostro. Ditegli: Gesù, io so che Tu sei il Figlio di Dio, che hai dato la tua vita per me …Tu mi conosci e mi ami. Io mi fido di te e metto la mia intera vita nelle tue mani. …. Tu sia la forza che mi sostiene, la gioia che mai mi abbandona….Comunicate agli altri la gioia della vostra fede.”. E il suo invito per la prossima edizione della GMG nel 2013 a Rio de Janeiro, in Brasile, è stato accolto con grande entusiasmo.”
Dalla nostra corrispondente Dolores García
Testimonianza e difficoltà climatiche e organizzative
I giovani verso casa per testimoniare l'esperienza della Gmg
Alla Giornata mondiale della gioventù hanno partecipato circa due milioni di giovani: sono venuti da tutti i continenti per testimoniare la fede in Gesù e nella Chiesa attorno al Vicario di Cristo. Ora stanno ritornando a casa per ridare agli altri quello che hanno ricevuto. Ascoltiamo alcune testimonianze raccolte da Marina Tomarro:
R. – Qui a Madrid ho incontrato tanta gente che crede veramente, che ha fede …
R. - Ci si guarda e ci si sorride, perché qui siamo venuti tutti in nome di Cristo e questo è importante anche nei momenti di sconforto, quando uno tende a volte ad allontanarsi …
D. – Il Papa vi ha chiesto di rimanere saldi nella fede e radicati in Cristo nonostante le difficoltà ...
R. – Questo è il modo per capire se la nostra fede è forte e se noi siamo venuti a Madrid come turisti o come veri cristiani!
R. – Io penso che la fede vada vissuta a partire dal quotidiano, dall’accostarsi ai Sacramenti, frequentemente, quindi, questo ci prepara anche ad affrontare momenti di difficoltà e di dolore.
R. – Inviterò chi, come me, non partecipa a questi eventi o non va molto a Messa, a riaccostarsi alla Chiesa, a provare almeno, perché si fa sempre in tempo a ricominciare.
D. – Il Papa vi chiede anche di portare il vostro messaggio di fede a quei ragazzi che sono rimasti a casa, vostri amici, e che sono ancora in cerca della luce della verità ...
R. - Racconterò che le paure che avevo all’inizio, prima di venire qua, svaniscono e che è stato stupendo, ci sono poche parole per esprimere questa esperienza …
R. – Sicuramente racconterò questa esperienza che ha riempito tanto il cuore. Vado a casa con una gran forza …
R. – Speriamo davvero che attraverso i nostri occhi riusciranno a capire che gioia abbiamo vissuto qui alla Gmg. Bisogna testimoniare soprattutto con i fatti, con la solidarietà, con l’amore, questo è l’unico modo per portare Gesù agli altri.
R. – Bisogna partire da quello che è il nostro comportamento personale, dall’umiltà che mettiamo nel fare le cose, essendo – come diceva don Bosco – semplicemente buoni cristiani e onesti cittadini. (ma)
I giovani hanno, dunque, vissuto la Gmg con grande gioia: non sono mancate le difficoltà, ma sono state vissute nello spirito del pellegrinaggio, come ci riferisce da Madrid il nostro collega Roberto Piermarini:
R. – Come potete immaginare la difficoltà più grande è stata quella climatica: sabato, sulla spianata di Cuatro Vientos, c’erano addirittura 43, 44 gradi. C’era un caldo veramente asfissiante. Poi, durante l’incontro del Papa, mentre stava pronunciando il suo discorso, c’è stato invece un forte temporale che ha ovviamente creato disturbo. I ragazzi, però, hanno vissuto il tutto con molta gioia e senza nessuna preoccupazione. Quello che poi ha colpito qui, all’interno di questo pellegrinaggio, è stata la pazienza dei giovani. Devo dire che è stata una cosa impressionante, perché hanno dovuto sostenere lunghe file per gli accrediti, per accedere sulla spianata ed anche per usufruire dei servizi. Immaginate un milione e mezzo di giovani, concentrati in un’area: ovviamente i primi problemi da affrontare sono quelli logistici. La difficoltà maggiore, all’inizio, è stata quella dell’acqua: faceva molto caldo, i giovani dovevano bagnarsi la testa e bere molto per evitare le insolazioni e devo dire che i centri di soccorso erano pieni di persone che avevano subìto colpi di sole. Si diceva poi che 200 mila di loro sono rimasti fuori dalla spianata perché non sono riusciti ad accedervi. Inoltre, le difficoltà dei bagni chimici: ma questo problema si presentava, ovviamente, nelle ore di punta dell’incontro. Altro aspetto – ma devo dire che anche questo è stato vissuto con molta responsabilità – è stata la delusione per non poter ricevere la Comunione durante la Messa di ieri, perché sono crollate alcune strutture dove erano conservate le ostie. Non è stato perciò possibile distribuire a tutti la Comunione, cosa che invece è stata poi fatta nelle parrocchie, durante il pomeriggio. I giovani si sono riversati nelle parrocchie per ricevere la Comunione. Quello che ha colpito a Madrid è stato l’atteggiamento di questi giovani che, con canti e balli, hanno creato un clima di festa in tutta la città e, a proposito di ciò, in questi giorni la stampa ha parlato addirittura di “nuova rivoluzione”, la rivoluzione dei giovani. Un’altra cosa importante è che molti di questi giovani non sono arrivati qui, a Madrid, soltanto per fare un viaggio. Molti giovani europei – ma anche quelli provenienti dagli altri continenti – prima di arrivare a Madrid hanno compiuto una “missione popolare”: a coppie si sono recati nelle strade, portando striscioni e cantando, e questo succedeva in tutta Europa. I giovani brasiliani, ad esempio, lo hanno fatto in Portogallo, gli italiani nel nord Italia, in Francia ed in Spagna, gli spagnoli ovviamente in Spagna e questo per rispondere un po’ a quello che il Papa ha detto ieri, nella sua omelia: “Non è possibile incontrare Cristo e non farlo conoscere agli altri. Non conservate Cristo per voi stessi, ma comunicate agli altri la gioia della vostra fede”. E questi giovani lo hanno fatto, con molto coraggio, nelle piazze e nelle strade d’Europa. (vv)
Alla Giornata mondiale della gioventù hanno partecipato circa due milioni di giovani: sono venuti da tutti i continenti per testimoniare la fede in Gesù e nella Chiesa attorno al Vicario di Cristo. Ora stanno ritornando a casa per ridare agli altri quello che hanno ricevuto. Ascoltiamo alcune testimonianze raccolte da Marina Tomarro:
R. – Qui a Madrid ho incontrato tanta gente che crede veramente, che ha fede …
R. - Ci si guarda e ci si sorride, perché qui siamo venuti tutti in nome di Cristo e questo è importante anche nei momenti di sconforto, quando uno tende a volte ad allontanarsi …
D. – Il Papa vi ha chiesto di rimanere saldi nella fede e radicati in Cristo nonostante le difficoltà ...
R. – Questo è il modo per capire se la nostra fede è forte e se noi siamo venuti a Madrid come turisti o come veri cristiani!
R. – Io penso che la fede vada vissuta a partire dal quotidiano, dall’accostarsi ai Sacramenti, frequentemente, quindi, questo ci prepara anche ad affrontare momenti di difficoltà e di dolore.
R. – Inviterò chi, come me, non partecipa a questi eventi o non va molto a Messa, a riaccostarsi alla Chiesa, a provare almeno, perché si fa sempre in tempo a ricominciare.
D. – Il Papa vi chiede anche di portare il vostro messaggio di fede a quei ragazzi che sono rimasti a casa, vostri amici, e che sono ancora in cerca della luce della verità ...
R. - Racconterò che le paure che avevo all’inizio, prima di venire qua, svaniscono e che è stato stupendo, ci sono poche parole per esprimere questa esperienza …
R. – Sicuramente racconterò questa esperienza che ha riempito tanto il cuore. Vado a casa con una gran forza …
R. – Speriamo davvero che attraverso i nostri occhi riusciranno a capire che gioia abbiamo vissuto qui alla Gmg. Bisogna testimoniare soprattutto con i fatti, con la solidarietà, con l’amore, questo è l’unico modo per portare Gesù agli altri.
R. – Bisogna partire da quello che è il nostro comportamento personale, dall’umiltà che mettiamo nel fare le cose, essendo – come diceva don Bosco – semplicemente buoni cristiani e onesti cittadini. (ma)
I giovani hanno, dunque, vissuto la Gmg con grande gioia: non sono mancate le difficoltà, ma sono state vissute nello spirito del pellegrinaggio, come ci riferisce da Madrid il nostro collega Roberto Piermarini:
R. – Come potete immaginare la difficoltà più grande è stata quella climatica: sabato, sulla spianata di Cuatro Vientos, c’erano addirittura 43, 44 gradi. C’era un caldo veramente asfissiante. Poi, durante l’incontro del Papa, mentre stava pronunciando il suo discorso, c’è stato invece un forte temporale che ha ovviamente creato disturbo. I ragazzi, però, hanno vissuto il tutto con molta gioia e senza nessuna preoccupazione. Quello che poi ha colpito qui, all’interno di questo pellegrinaggio, è stata la pazienza dei giovani. Devo dire che è stata una cosa impressionante, perché hanno dovuto sostenere lunghe file per gli accrediti, per accedere sulla spianata ed anche per usufruire dei servizi. Immaginate un milione e mezzo di giovani, concentrati in un’area: ovviamente i primi problemi da affrontare sono quelli logistici. La difficoltà maggiore, all’inizio, è stata quella dell’acqua: faceva molto caldo, i giovani dovevano bagnarsi la testa e bere molto per evitare le insolazioni e devo dire che i centri di soccorso erano pieni di persone che avevano subìto colpi di sole. Si diceva poi che 200 mila di loro sono rimasti fuori dalla spianata perché non sono riusciti ad accedervi. Inoltre, le difficoltà dei bagni chimici: ma questo problema si presentava, ovviamente, nelle ore di punta dell’incontro. Altro aspetto – ma devo dire che anche questo è stato vissuto con molta responsabilità – è stata la delusione per non poter ricevere la Comunione durante la Messa di ieri, perché sono crollate alcune strutture dove erano conservate le ostie. Non è stato perciò possibile distribuire a tutti la Comunione, cosa che invece è stata poi fatta nelle parrocchie, durante il pomeriggio. I giovani si sono riversati nelle parrocchie per ricevere la Comunione. Quello che ha colpito a Madrid è stato l’atteggiamento di questi giovani che, con canti e balli, hanno creato un clima di festa in tutta la città e, a proposito di ciò, in questi giorni la stampa ha parlato addirittura di “nuova rivoluzione”, la rivoluzione dei giovani. Un’altra cosa importante è che molti di questi giovani non sono arrivati qui, a Madrid, soltanto per fare un viaggio. Molti giovani europei – ma anche quelli provenienti dagli altri continenti – prima di arrivare a Madrid hanno compiuto una “missione popolare”: a coppie si sono recati nelle strade, portando striscioni e cantando, e questo succedeva in tutta Europa. I giovani brasiliani, ad esempio, lo hanno fatto in Portogallo, gli italiani nel nord Italia, in Francia ed in Spagna, gli spagnoli ovviamente in Spagna e questo per rispondere un po’ a quello che il Papa ha detto ieri, nella sua omelia: “Non è possibile incontrare Cristo e non farlo conoscere agli altri. Non conservate Cristo per voi stessi, ma comunicate agli altri la gioia della vostra fede”. E questi giovani lo hanno fatto, con molto coraggio, nelle piazze e nelle strade d’Europa. (vv)
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Pastorale Giovanile
La meglio gioventù del Papa vola a Rio
Articolo riassuntivo de lastampa.it
All'aeroporto di Madrid, due milioni di giovani travolgono d'entusiasmo Benedetto XVI, leader planetario: la «fiesta» della fede è stata un successo oltre ogni più ottimistica previsione. Fedeli al Pontefice nonostante prima l'afa, poi la tempesta, quindi la mancanza d'acqua e una notte quasi insonne, i pellegrini hanno affollato come mai nella storia il momento finale della Gmg fra centinaia di vescovi e cardinali.
Mentre scende il sipario sulla kermesse dei record, i Papa-boys ricevono il compito di «testimoniare la fede negli ambienti più diversi, anche dove vi è rifiuto o indifferenza». L'individualismo è una tentazione anche per i cristiani, perciò «vivete in comunione con la Chiesa». I ragazzi avevano già assistito sabato sera alla veglia di preghiera interrotta dall' improvviso nubifragio che aveva costretto Benedetto XVI a sospendere la lettura dell'omelia e provocato sette feriti non gravi. «Vi ho pensato molto in queste ore in cui non ci siamo visti», ha improvvisato ieri Benedetto XVI appena salito sul palco, dopo essere stato accolto dai reali di Spagna, aver fatto un giro in papamobile tra i ragazzi che lo acclamavano e aver vestito i paramenti liturgici. «Spero che abbiate potuto dormire un pò, sono certo che questa mattina avete alzato gli occhi al cielo, non solo il cuore».
Il maltempo ha impedito che tutti potessero fare la comunione: le tende dove erano custodite ostie e pissidi erano inagibili per vento e pioggia. L'inconveniente ha suscitato un generale rammarico (espresso anche attraverso sms e Twitter) perché alla fine la quasi totalità dei presenti non ha potuto ricevere l'ostia. Le «sentinelle» di Cuatro Vientos saranno gli «apostoli della nuova evangelizzazione», ai quali «spetta lo straordinario compito di essere discepoli e missionari di Cristo in altre terre e paesi dove vi è una moltitudine di giovani che aspirano a cose più grandi». Scorgendo nei propri cuori la possibilità di valori più autentici, «non si lasciano sedurre dalle false promesse di uno stile di vita senza Dio». Benedetto XVI ha chiesto ai ragazzi di pregare per il Papa, «perché il successore di Pietro possa proseguire confermando i suoi fratelli nella fede» e ha auspicato che «tutti nella Chiesa, pastori e fedeli, ci avviciniamo ogni giorno di più al Signore, per crescere nella santità di vita e così dare testimonianza efficace di Gesù».
Il Pontefice ha celebrato con 750 vescovi e circa 14mila sacerdoti di ogni nazione: tra letture bibliche e preghiere, oltre allo spagnolo sono stati utilizzati italiano, francese, cinese, arabo, polacco e tedesco. Al momento dell'Angelus ha rispettato la tradizione delle Gmg, che vuole che nella messa conclusiva si annunci il luogo e la data del successivo raduno mondiale. Il prossimo sarà a Rio de Janeiro nel 2013, tornando, non si sa se definitivamente o no, alla periodicità biennale in uso fino al 2000, quando si passò a quella triennale. «Spero di potervi incontrare - ha detto il Papa parlando in portoghese - fra due anni nella Gmg a Rio de Janeiro, Brasile». Il folto gruppo di brasiliani vestiti di verde e con le bandiere verdi e oro ha accolto l'annuncio con salti e grida di gioia.Il «Papa del sorriso», lo ha ribattezzato Tele-Madrid, che copre ogni suo passo in Spagna. Ed effettivamente Benedetto XVI non ha mai smesso di sorridere, alle centinaia di migliaia di giovani che lo acclamano, alle suore che lo accolgono con cori da stadio, ai docenti universitari che gli tributano ovazioni, al vecchio «nemico» Zapatero che esce di scena, al futuro «alleato» Rajoy.
Per il Papa tutto è andato per il meglio nel paese che più ha visitato dall'inizio del pontificato: la Gmg lo è circondato del calore e dell'affetto di una colossale massa di fedeli. Il periodo buio della crisi dei preti pedofili, che gravava sui viaggi precedenti, è superato e la rievangelizzazione della Spagna si presenta sotto migliori auspici. E secondo Joseph Ratzinger la collaborazione tra Chiesa e istituzioni civili non solo è possibile, ma quando Chiesa e istituzioni «si orientano al servizio di iniziative comuni si realizza il principio del bene che integra tutti nell' unità».
Benedetto XVI chiude il grande raduno di Madrid: appuntamento tra due anni in Brasile
GIacomo Galeazzi Madrid
Ci vediamo a Rio de Janeiro tra due anni», scandisce il Papa davanti ad un oceano di mani alzate. E subito i ragazzi spagnoli consegnano ai coetanei brasiliani la Croce delle Gmg, che da qui al 2013 attraverserà il Brasile per la preparazione del prossimo raduno mondiale. «Il mondo ha bisogno certamente di Dio, solo il suo amore dà senso alla vita», assicura Joseph Ratzinger sollecitando la «sua gioventù» a partecipare all'attività di parrocchie, comunità e movimenti, ad andare a messa, confessarsi e pregare. All'aeroporto di Madrid, due milioni di giovani travolgono d'entusiasmo Benedetto XVI, leader planetario: la «fiesta» della fede è stata un successo oltre ogni più ottimistica previsione. Fedeli al Pontefice nonostante prima l'afa, poi la tempesta, quindi la mancanza d'acqua e una notte quasi insonne, i pellegrini hanno affollato come mai nella storia il momento finale della Gmg fra centinaia di vescovi e cardinali.
Mentre scende il sipario sulla kermesse dei record, i Papa-boys ricevono il compito di «testimoniare la fede negli ambienti più diversi, anche dove vi è rifiuto o indifferenza». L'individualismo è una tentazione anche per i cristiani, perciò «vivete in comunione con la Chiesa». I ragazzi avevano già assistito sabato sera alla veglia di preghiera interrotta dall' improvviso nubifragio che aveva costretto Benedetto XVI a sospendere la lettura dell'omelia e provocato sette feriti non gravi. «Vi ho pensato molto in queste ore in cui non ci siamo visti», ha improvvisato ieri Benedetto XVI appena salito sul palco, dopo essere stato accolto dai reali di Spagna, aver fatto un giro in papamobile tra i ragazzi che lo acclamavano e aver vestito i paramenti liturgici. «Spero che abbiate potuto dormire un pò, sono certo che questa mattina avete alzato gli occhi al cielo, non solo il cuore».
Il maltempo ha impedito che tutti potessero fare la comunione: le tende dove erano custodite ostie e pissidi erano inagibili per vento e pioggia. L'inconveniente ha suscitato un generale rammarico (espresso anche attraverso sms e Twitter) perché alla fine la quasi totalità dei presenti non ha potuto ricevere l'ostia. Le «sentinelle» di Cuatro Vientos saranno gli «apostoli della nuova evangelizzazione», ai quali «spetta lo straordinario compito di essere discepoli e missionari di Cristo in altre terre e paesi dove vi è una moltitudine di giovani che aspirano a cose più grandi». Scorgendo nei propri cuori la possibilità di valori più autentici, «non si lasciano sedurre dalle false promesse di uno stile di vita senza Dio». Benedetto XVI ha chiesto ai ragazzi di pregare per il Papa, «perché il successore di Pietro possa proseguire confermando i suoi fratelli nella fede» e ha auspicato che «tutti nella Chiesa, pastori e fedeli, ci avviciniamo ogni giorno di più al Signore, per crescere nella santità di vita e così dare testimonianza efficace di Gesù».
Il Pontefice ha celebrato con 750 vescovi e circa 14mila sacerdoti di ogni nazione: tra letture bibliche e preghiere, oltre allo spagnolo sono stati utilizzati italiano, francese, cinese, arabo, polacco e tedesco. Al momento dell'Angelus ha rispettato la tradizione delle Gmg, che vuole che nella messa conclusiva si annunci il luogo e la data del successivo raduno mondiale. Il prossimo sarà a Rio de Janeiro nel 2013, tornando, non si sa se definitivamente o no, alla periodicità biennale in uso fino al 2000, quando si passò a quella triennale. «Spero di potervi incontrare - ha detto il Papa parlando in portoghese - fra due anni nella Gmg a Rio de Janeiro, Brasile». Il folto gruppo di brasiliani vestiti di verde e con le bandiere verdi e oro ha accolto l'annuncio con salti e grida di gioia.Il «Papa del sorriso», lo ha ribattezzato Tele-Madrid, che copre ogni suo passo in Spagna. Ed effettivamente Benedetto XVI non ha mai smesso di sorridere, alle centinaia di migliaia di giovani che lo acclamano, alle suore che lo accolgono con cori da stadio, ai docenti universitari che gli tributano ovazioni, al vecchio «nemico» Zapatero che esce di scena, al futuro «alleato» Rajoy.
Per il Papa tutto è andato per il meglio nel paese che più ha visitato dall'inizio del pontificato: la Gmg lo è circondato del calore e dell'affetto di una colossale massa di fedeli. Il periodo buio della crisi dei preti pedofili, che gravava sui viaggi precedenti, è superato e la rievangelizzazione della Spagna si presenta sotto migliori auspici. E secondo Joseph Ratzinger la collaborazione tra Chiesa e istituzioni civili non solo è possibile, ma quando Chiesa e istituzioni «si orientano al servizio di iniziative comuni si realizza il principio del bene che integra tutti nell' unità».
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Unità
22/08/2011
Il capo dei lefebvriani convocato in Vaticano
Leggi l'articolo de lastampa.it cliccando quiAFRICA/LIBIA - "I combattimenti sono ancora in corso" affermano a Fides fonti locali da Tripoli
Nota dello scriba: Forse sono notizie vecchie...
Tripoli (Agenzia Fides)- "I combattimenti e i cannoneggiamenti sono ancora in corso. È un disastro" dicono all'Agenzia Fides da Tripoli fonti locali, che hanno chiesto l'anonimato per ragioni di sicurezza.
"Non sappiamo come sta evolvendo la situazione perché uscire di casa significa mettere a rischio la vita".
La capitale libica è stata investita dall'offensiva dei ribelli e al momento non si conosce la sorte del leader Gheddafi.
Le fonti di Fides ricostruiscono così gli ultimi avvenimenti: "I ribelli hanno iniziato la loro offensiva venerdì sera. Sabato 20 agosto alle 9 del mattino sono iniziati violenti combattimenti che sono durati fino all'una. Domenica 21 i combattimenti sono ripresi con violenza e sono durati tutta la giornata. I bombardamenti aerei della NATO sono continuati fino a ieri. Sono stati molto violenti specialmente sabato durante le prime fasi dell'offensiva di terra". (L.M.) (Agenzia Fides 22/8/2011)
Tony ci invita a leggere l'economista Bruni intervistato da cittanuova.it
Ti invito a leggere questo articolo
http://www.cittanuova.it/contenuto.php?idContenuto=35947
domenica 21 agosto 2011
Il Papa: «Nel 2013 Gmg a Rio de Janeiro»
Il Pontefice dice addio a Madrid. La giornata mondiale della gioventù ridiventa biennale
Clicca qui per leggere l'articolo sul corriere.it
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Anche il Portale della diocesi di Udine li aspetta)))
Dopo la Via Crucis, trasferimento all'aeroporto
UDINE (20 agosto, ore 9) - A Madrid continuano gli appuntamenti per le giornate mondiali della gioventù. Erano 700 mila ieri i ragazzi presenti alla via crucis, in Plaza de Cibeles. Il Santo Padre ha invitato tutti a caricarsi sulle spalle la sofferenza del mondo, spiegando che« la croce non fu l’esito di un insuccesso, ma il modo di manifestare l’offerta di amore, che giunge fino alla donazione più smisurata della propria vita».
Ieri sera hanno partecipato alla via Crucis anche i 350 pellegrini friulani che oggi si trasferiranno all’aeroporto della capitale «Cuatro Vientos». Lì questa sera è in programma la grande veglia di preghierà. Domani mattina, poi, alle 9.15 ci sarà la solenne celebrazione conclusiva della Gmg 2011, che Radio Spazio 103 trasmetterà integralmente in diretta. Vi ricordiamo, inoltre, che anche questa mattina, alle 10.30 ci sarà il collegamento con i pellegrini friulani presenti a Madrid per ascoltare le loro testimonianze.
Da Blogosfere arrivano foto di pellegrini!
Radiovaticana: intervista a Dino Boffo
Dino Boffo: mass media "avari" con la Gmg
La Gmg è un evento che sta coinvolgendo centinaia di migliaia di giovani giunti a Madrid da tutti i continenti. Ma come stanno seguendo i mass media italiani e internazionali la Giornata mondiale della gioventù? Sergio Centofanti lo ha chiesto a Dino Boffo, direttore di Tv2000:
R. - Lo stanno seguendo come al solito … con molta parsimonia, vorrei quasi dire con avarizia. Capisco che questa è un’estate più strana di altre, perché gli eventi non mancano, tuttavia, l’attenzione data alla Gmg è un’attenzione molto avara, ed è un peccato perché sarebbe un evento capace di far respirare il mondo, di dare dei barlumi di speranza in una situazione che peraltro non induce all’ottimismo, però l’uomo di oggi deve pur trovare dei pertugi dai quali far filtrare la luce e verso i quali incamminarsi. A me sembra che l’evento di Madrid sia senz’altro uno di questi pertugi, ed è un peccato che i media nazionali ed internazionali non si siano impegnati a raccontarlo come avrebbero meritato, come merita ancora … sono ancora in tempo se vogliono.
D. – Invece, Tv 2000 sta seguendo la Gmg in modo davvero intenso ...
R. – Diciamo che noi ci siamo profondamente rinnovati proprio in vista di questo evento. La scelta di questo rinnovamento, partito a luglio, che ha il suo culmine in questi giorni, è una scelta che si è rivelata intelligente, nel senso che abbiamo riscontri assolutamente incoraggianti e ancora una volta si dimostra che i nostri media rivivono, rifioriscono a contatto con le Gmg. Era già successo in passato, succede anche in quest’occasione e ne siamo particolarmente fieri. Ci arrivano delle testimonianze di spettatori davvero, davvero toccanti. Siamo andati a Madrid per raccontare un evento vissuto dai giovani, disposti a lasciarsi cambiare da questo evento, oggi dobbiamo prendere atto che chi guarda da casa l’evento, si lascia a sua volta contagiare da questo cambiamento. Abbiamo dei telespettatori che telefonano e dicono: “Io, guardando la televisione, sto cambiando!”. Mi sembra il riconoscimento più grande che possiamo raccogliere nel nostro lavoro! (ma)
La Gmg è un evento che sta coinvolgendo centinaia di migliaia di giovani giunti a Madrid da tutti i continenti. Ma come stanno seguendo i mass media italiani e internazionali la Giornata mondiale della gioventù? Sergio Centofanti lo ha chiesto a Dino Boffo, direttore di Tv2000:
R. - Lo stanno seguendo come al solito … con molta parsimonia, vorrei quasi dire con avarizia. Capisco che questa è un’estate più strana di altre, perché gli eventi non mancano, tuttavia, l’attenzione data alla Gmg è un’attenzione molto avara, ed è un peccato perché sarebbe un evento capace di far respirare il mondo, di dare dei barlumi di speranza in una situazione che peraltro non induce all’ottimismo, però l’uomo di oggi deve pur trovare dei pertugi dai quali far filtrare la luce e verso i quali incamminarsi. A me sembra che l’evento di Madrid sia senz’altro uno di questi pertugi, ed è un peccato che i media nazionali ed internazionali non si siano impegnati a raccontarlo come avrebbero meritato, come merita ancora … sono ancora in tempo se vogliono.
D. – Invece, Tv 2000 sta seguendo la Gmg in modo davvero intenso ...
R. – Diciamo che noi ci siamo profondamente rinnovati proprio in vista di questo evento. La scelta di questo rinnovamento, partito a luglio, che ha il suo culmine in questi giorni, è una scelta che si è rivelata intelligente, nel senso che abbiamo riscontri assolutamente incoraggianti e ancora una volta si dimostra che i nostri media rivivono, rifioriscono a contatto con le Gmg. Era già successo in passato, succede anche in quest’occasione e ne siamo particolarmente fieri. Ci arrivano delle testimonianze di spettatori davvero, davvero toccanti. Siamo andati a Madrid per raccontare un evento vissuto dai giovani, disposti a lasciarsi cambiare da questo evento, oggi dobbiamo prendere atto che chi guarda da casa l’evento, si lascia a sua volta contagiare da questo cambiamento. Abbiamo dei telespettatori che telefonano e dicono: “Io, guardando la televisione, sto cambiando!”. Mi sembra il riconoscimento più grande che possiamo raccogliere nel nostro lavoro! (ma)
Chiara Luce alla GMG
Tra gli eventi della Giornata mondiale della gioventù, il musical sulla vita di questa giovane beata. Più di 5 mila gli spettatori all'auditorium Pilar García Peña. Da Focolare.org
Art tratto da: Cittanuova.it
All’interno del vasto programma culturale predisposto per questa Giornata mondiale della gioventù, un evento che, secondo alcuni mezzi di comunicazione, è “essenziale”: il musical “Life, love, light” sulla vita della Beata Chiara Luce Badano.
50 giovani dei Focolari si sono proposti un obiettivo molto ambizioso: offrire questo musical – che era stato presentato solo nella Sala Paolo VI in coincidenza con la beatificazione della giovane italiana - come risposta alle parole di Papa Benedetto XVI: «Vi invito a conoscerla : la sua vita è stata breve, ma il messaggio è grande… Diciannove anni pieni di vita, d’amore, di fede. I suoi ultimi due anni, pieni di dolore, ma sempre con amore e luce, una luce che irradiava attorno a lei, nata dal suo intimo: dal suo cuore pieno di Dio!»
Mesi di preparazione, impegno, insieme ad una forte, profonda, esperienza di Dio… e quello che sembrava una sfida raggiungibile solo con un “miracolo” l’altra sera, presso l’auditorium “Pilar García Peña” (Madrid), era una splendida realtà. Dilettanti fino a pochi mesi fa, sul palco sono stati dei veri professionisti. Prima dello spettacolo una componente del gruppo coreografia si è espressa in questi termini: «Vogliamo comunicare che tutti noi possiamo fare il suo stesso cammino. Era una di noi». L’auditorium, con una capienza di 5 mila persone, era completamente pieno e molte persone hanno seguito il musical seduti sul pavimento o in piedi.
"Life, love, light" presenta, con un agile intreccio di coreografie, canzoni e testi, le tappe principali della vita di Chiara Badano: l’infanzia con i genitori, i suoi rapporti con gli amici e con la fondatrice del Movimento dei focolari, Chiara Lubich, le speranze, le conquiste ed i fallimenti di questa ragazza, fino al momento cruciale della malattia. «Perché, Gesù?» Si domanda davanti a questo dolore immenso e la risposta: «Se lo vuoi Tu, lo voglio anch’io».
Un momento speciale, profondo ed emotivo, la testimonianza dal vivo di Maria Teresa e Ruggero Badano, genitori di Chiara, e poi Chicca Coriasco, la sua migliore amica. Inoltre, la parola è stata data anche a dei giovani presenti che hanno condiviso le loro esperienze, il loro impegno per vivere ogni giorno il Vangelo, come Chiara Luce.
Il pubblico ha avuto una forte commozione quando si sono letti dei brani di sue lettere rivolte a Chiara Lubich: «Ho scoperto che Gesù abbandonato è la chiave per l’unità con Dio, l’ho scelto come mio primo Sposo e voglio prepararmi per quando arrivi. Preferirlo».
Molti hanno sottolineato la bellezza del musical, la magnifica messa in scena, il linguaggio coinvolgente, attuale e moderno. Alcuni giovani presenti che si sono dichiarati non credenti, si sono detti d’accordo con il messaggio “d’amore e di unità” che si voleva trasmettere.
«Non posso correre più, e vorrei passarvi la torcia, come alle Olimpiadi … Perché abbiamo una vita sola, e vale la pena spenderla bene». Queste sono alcune delle ultime frasi di Chiara Luce che rispecchiano quanto vissuto durante la serata dell’altra sera: adesso tocca ad ognuno di noi portare questa torcia.
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A Madrid c’è un Papa più rivoluzionario degli indignados
http://www.linkiesta.it/madrid-c-e-un-papa-piu-rivoluzionario-degli-indignados-gmg
Segui il link e leggerai un articolo su varie problematiche riguardanti il papa a Madrid
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Post tratto da L'ESPRESSO BLOG
MADRID 4 / La “sapienza misteriosa della croce”
La Via Crucis lungo il Paseo de Recolectos, la sera di venerdì 19 agosto, momento forte della Giornata Mondiale della Gioventù, è stata contrassegnata da quattordici grandi complessi scultorei che riproducono le scene della passione, opere di artisti di varie città della Spagna, tradizionalmente portate in processione durante la Settimana Santa.
Ad esempio, la prima stazione ha avuto per sfondo un’ultima cena del 1763, di Murcia. E l’ultima, quella della sepoltura, un Cristo deposto del 1625, di Segovia (nella foto), con accanto una Vergine addolorata del 1675, di Siviglia.
Ad ogni stazione, le meditazioni sono state preparate da monache di Siviglia, le Sorelle della Croce.
Al termine, Benedetto XVI ha dettato, tra l’altro, queste riflessioni:
“Ci ha aiutato in questo itinerario verso il Calvario la contemplazione di queste straordinarie immagini del patrimonio religioso delle diocesi spagnole. Sono immagini nelle quali la fede e l’arte si armonizzano, per giungere al cuore dell’uomo ed invitarlo alla conversione. Quando lo sguardo della fede è limpido e autentico, la bellezza si pone al suo servizio ed è capace di raffigurare i misteri della nostra salvezza fino a commuoverci profondamente e trasformare il nostro cuore. [...]
“Mentre avanzavamo con Gesù, sino a giungere al vertice del suo consegnarsi sul Calvario, ci venivano alla mente le parole di san Paolo: ‘Cristo mi ha amato e ha dato la sua vita per me’ (Gal 2, 20). Davanti ad un amore così disinteressato, colmi di stupore e gratitudine, ci chiediamo ora: Che faremo noi per lui? Quale risposta gli daremo? San Giovanni lo dice chiaramente: ‘Da questo abbiamo conosciuto l’amore: Egli ha dato la sua vita per noi; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli’ (1 Gv 3, 16). [...]
“Volgiamo lo sguardo perciò a Cristo, appeso sul ruvido legno, e chiediamogli che ci insegni questa sapienza misteriosa della croce, grazie alla quale l’uomo vive. La croce non fu l’esito di un insuccesso, bensì il modo di manifestare l’offerta di amore che giunge sino alla donazione più smisurata della propria vita. Il Padre volle amare gli uomini nell’abbraccio del suo Figlio crocifisso per amore. La croce nella sua forma e nel suo significato rappresenta questo amore del Padre e di Cristo per gli uomini. In essa riconosciamo l’icona dell’amore supremo, dove impariamo ad amare ciò che Dio ama e come egli lo fa: questa è la Buona Novella che ridona la speranza al mondo”.
La Marcia Francescana in Terra Santa
http://www.youtube.com/watch?v=RxkOabiH3Fg
Segui il link per assistere al video sulla Marcia Francescana in Terra Santa
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Domenica 21 agosto 2010 - San Pio X°
XXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)
PRIMA LETTURA (Is 22,19-23)
Gli porrò sulla spalla la chiave della casa di Davide.
Dal libro del profeta Isaìa
Così dice il Signore a Sebna, maggiordomo del palazzo:
«Ti toglierò la carica,
ti rovescerò dal tuo posto.
In quel giorno avverrà
che io chiamerò il mio servo Eliakìm, figlio di Chelkìa;
lo rivestirò con la tua tunica,
lo cingerò della tua cintura
e metterò il tuo potere nelle sue mani.
Sarà un padre per gli abitanti di Gerusalemme
e per il casato di Giuda.
Gli porrò sulla spalla la chiave della casa di Davide:
se egli apre, nessuno chiuderà;
se egli chiude, nessuno potrà aprire.
Lo conficcherò come un piolo in luogo solido
e sarà un trono di gloria per la casa di suo padre».
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 137)
Rit: Signore, il tuo amore è per sempre.
Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:
hai ascoltato le parole della mia bocca.
Non agli dèi, ma a te voglio cantare,
mi prostro verso il tuo tempio santo.
Rendo grazie al tuo nome per il tuo amore e la tua fedeltà:
hai reso la tua promessa più grande del tuo nome.
Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto,
hai accresciuto in me la forza.
Perché eccelso è il Signore, ma guarda verso l’umile;
il superbo invece lo riconosce da lontano.
Signore, il tuo amore è per sempre:
non abbandonare l’opera delle tue mani.
SECONDA LETTURA (Rm 11,33-36)
Da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
O profondità della ricchezza, della sapienza e della conoscenza di Dio! Quanto insondabili sono i suoi giudizi e inaccessibili le sue vie!
Infatti,
chi mai ha conosciuto il pensiero del Signore?
O chi mai è stato suo consigliere?
O chi gli ha dato qualcosa per primo
tanto da riceverne il contraccambio?
Poiché da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose. A lui la gloria nei secoli. Amen.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (Mt 16,18)
Alleluia, alleluia.
Tu sei Pietro e su questa pietra
edificherò la mia Chiesa
e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa.
Alleluia.
VANGELO (Mt 16,13-20)
Tu sei Pietro, e a te darò le chiavi del regno dei cieli.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».
Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.
Parola del Signore
PREGHIERA DEI FEDELI
C – Il Signore guida sempre la storia umana verso un fine di salvezza e suscita persone generose che con amore guidano il suo popolo. Domandiamo nella preghiera che la sua signoria venga in soccorso ai molti bisogni che la Chiesa e l’umanità presentano a Lui.
L - Preghiamo insieme e diciamo:
Ascolta, Signore, la voce dei tuoi figli.
1. Tu hai sempre affidato le chiavi del Regno a uomini dal cuore libero e grande. Ti chiediamo, Padre, di benedire e sostenere il successore di Pietro, Benedetto XVI, affinché sulla sua fede tu possa continuare a edificare la Chiesa. Preghiamo.
2. Tu, in Cristo, hai affidato alla Chiesa il potere di legare e di sciogliere. Ti chiediamo di illuminare la mente degli uomini e delle donne del nostro tempo, affinché, rischiarati dal vangelo, trovino in Gesù la via, la verità e la vita. Preghiamo.
3. Tu doni speranza al nostro mondo e mai ti stanchi di amarci. Ti chiediamo di illuminare il cuore dei giovani, che fisicamente e spiritualmente sono radunati a Madrid per la Giornata Mondiale della Gioventù perché, radicati in Cristo, vivano saldi nella fede e siano coraggiosi testimoni del Vangelo. Preghiamo.
4. Tu sai solo donare e nulla puoi ricevere da noi. Ti chiediamo, Padre, per tutti noi la capacità di riconoscere la tua grandezza, per saperti lodare gioiosamente nell’assemblea e ritrovare fiducia e speranza. Preghiamo.
5. Tu da sempre vuoi dialogare con l’uomo. Ti chiediamo, Padre, la gioia di crescere nella fede, perché solo tu puoi renderci testimoni convinti e affascinanti di un dono tanto grande e di un impegno tanto necessario. Preghiamo.
6. Tu ti riveli sempre Signore della storia ed esorti tutti a collaborare al tuo disegno. Ti chiediamo la capacità di leggere la storia, gli eventi, il quotidiano, per scorgere anche nelle vicende più buie il tuo disegno provvidenziale. Preghiamo.
C – O Signore, l’invito a convertirci trovi l’adesione sincera del nostro cuore. Donaci la forza del tuo Spirito perché possiamo portare a compimento i propositi di bene e la gioia di essere tuoi figli. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. T - Amen.
sabato 20 agosto 2011
Gmg, le suore degli ultimi raccontano i dolori del mondo
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venerdì 19 agosto 2011
Un diario da La Nazione di Firenze
Diario della Gmg, preghiera e ricerca di Dio, senza dimenticare l’allegria
I giovani fiorentini e fiesolani nella capitale spagnola attendono l’incontro con il papa
Firenze, 18 agosto 2011 - NONOSTANTE la pioggia non si fermano i Papa Boys fiorentini e fiesolani. Incidente di percorso, durante la notte, che non ha fatto perdere la speranza agli oltre 1400 ragazzi di casa nostra presenti a Madrid. Accoglienza quindi calorosa per l’arrivo di Papa Benedetto XVI che ha trovato i suoi giovani ad attenderlo. Nonostante le varie manifestazioni di dissenso, nessun fiorentino sembra essere rimasto coinvolto. «Non capisco contro cosa manifestano — racconta Giulia a pochi passi dal Palazzo Reale di Madrid — ma più che altro non condivido come lo fanno». Si respira un po’ di stupore tra le fila dei giovani toscani che si domandano: «Perché tanta violenza? — chiede Marco mentre segue il telegiornale in un bar di Baraja, quartiere di Madrid — Cristo rappresenta l’amore per tutti, l’uomo che per i suoi figli è morto sulla Croce. Questi manifestanti vogliono la tolleranza, ma i primi a non tollerare i giovani arrivati a Madrid per la GMG sono loro». Situazione quindi delicata, ma circostritta solo ad alcune zone e alla quale, i giovani toscani, non vogliono reagire.
«Siamo qua per testimoniare una fede, una ricerca — precisa Lucia — e proseguiremo nel nostro percorso. Non siamo qui per manifestare contro nessuno, ma per accogliere chi vorrà incontrarci». La folla nonostante tutto ha creato curiosità un po’ in tutti. «Io sono partito scettico — racconta Emanuele — ma guardatevi intorno. E’ incredibile! Non possiamo credere che qui ci abbia radunato il caso. Questa è la prova che Dio è qui, vivo in mezzo a noi». L’avventura di questi ragazzi prosegue nonostante le difficoltà: moltissimi hanno continuato a seguire le catechesi, le celebrazioni e le occasioni d’incontro. «Ma che siete grulli! — sorride Antonio in metropolitana — qui c’è un mondo di giovani tutto da scoprire. Non ne ho visti così tanti e colorati tutti assieme in vita mia». Poi non è mancato chi, nel tempo libero, è andato alla scoperta di Madrid e dei suoi tesori. Altri invece hanno scelto il relax totale in qualche parco, altri ancora non disdegnano la possibilità di fare nuove conoscenze, magari femminili. La preghiera e la ricerca di Dio restano comunque in primo piano. La maggioranza dei giovani pellegrini vuole percorrere una strada di ricerca interiore: «La vita non è solo materia — afferma Paolo — qui posso dire di essermene reso conto». Non difficile, infatti, trovare nelle varie chiese di Madrid come nelle zone vicine giovani in preghiera o in adorazione eucaristica. «Adorazione e preghiera — ha voluto specificare Maria — alla quale hanno contribuito e partecipato anche tanti spagnoli. E poi vorrei aggiungere una cosa visto che ne ho l’occasione — ha concluso — devo dire grazie a tutti i giovani volontari che ci hanno accolto e grazie anche ai tanti di Barcellona che con gioia ci hanno detto “Benvenidos a Madrid”».
«Siamo qua per testimoniare una fede, una ricerca — precisa Lucia — e proseguiremo nel nostro percorso. Non siamo qui per manifestare contro nessuno, ma per accogliere chi vorrà incontrarci». La folla nonostante tutto ha creato curiosità un po’ in tutti. «Io sono partito scettico — racconta Emanuele — ma guardatevi intorno. E’ incredibile! Non possiamo credere che qui ci abbia radunato il caso. Questa è la prova che Dio è qui, vivo in mezzo a noi». L’avventura di questi ragazzi prosegue nonostante le difficoltà: moltissimi hanno continuato a seguire le catechesi, le celebrazioni e le occasioni d’incontro. «Ma che siete grulli! — sorride Antonio in metropolitana — qui c’è un mondo di giovani tutto da scoprire. Non ne ho visti così tanti e colorati tutti assieme in vita mia». Poi non è mancato chi, nel tempo libero, è andato alla scoperta di Madrid e dei suoi tesori. Altri invece hanno scelto il relax totale in qualche parco, altri ancora non disdegnano la possibilità di fare nuove conoscenze, magari femminili. La preghiera e la ricerca di Dio restano comunque in primo piano. La maggioranza dei giovani pellegrini vuole percorrere una strada di ricerca interiore: «La vita non è solo materia — afferma Paolo — qui posso dire di essermene reso conto». Non difficile, infatti, trovare nelle varie chiese di Madrid come nelle zone vicine giovani in preghiera o in adorazione eucaristica. «Adorazione e preghiera — ha voluto specificare Maria — alla quale hanno contribuito e partecipato anche tanti spagnoli. E poi vorrei aggiungere una cosa visto che ne ho l’occasione — ha concluso — devo dire grazie a tutti i giovani volontari che ci hanno accolto e grazie anche ai tanti di Barcellona che con gioia ci hanno detto “Benvenidos a Madrid”».
Antonio Degl'Innocenti
Il sindaco: «Per fortuna nessun ferito»
SAN GIORGIO DI NOGARO «Sono contento che nessuno sia rimasto ferito – sospira di sollievo il sindaco Pietro Del Frate –, anche se preoccupazione per la sicurezza c’è stata. Un tema questo che ci vede...
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Papa a Madrid, lavoro degno per giovani priorita' Europa
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GMG: RE JUAN CARLOS A PAPA, IN SPAGNA SI SENTA COME A CASA
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GMG: PAPA AI GIOVANI, SENZA DIO E' ARDUO AFFRONTARE SFIDE DEL MONDO
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giovedì 18 agosto 2011
Il Padre Pizzaballa al prossimo Meeting
Un incontro al prossimo Meeting di Cl con il Custode padre Pizzaballa dimostra come le organizzazioni e i movimenti cattolici di massa guardino sempre di più verso Gerusalemme
Giorgio Bernardelli RomaUna mostra sugli scavi archeologici di Cafarnao, per raccontare il volto di Gesù “con gli occhi degli apostoli”. E un incontro con il Custode di Terra Santa, il francescano padre Pierbattista Pizzaballa, in programma nell'auditorium della Fiera per il pomeriggio di mercoledì 24 agosto.
C'è la Terra Santa tra i temi quest'anno al centro dell'attenzione del Meeting di Rimini - la kermesse del popolo ciellino in programma dal 21 al 28 agosto. E il fatto che Comunione e liberazione guardi verso Gerusalemme non è un caso. L'evento del Meeting, infatti, è il volto visibile di una presenza sempre più forte del movimento nella Città Santa. E - più specificamente - si ricollega all'impegno all'interno di Ats pro Terra Sancta, l'ong della Custodia che sostiene sì l'attività archeologica e la conservazione dei Luoghi santi, ma anche i tanti interventi pastorali e assistenziali promossi dai frati francescani in Israele e in Palestina. Uno degli esempi più recenti di questa collaborazione è il progetto “Sostenere l'emergenza educativa nei Territori dell'Autonomia palestinese”, un programma triennale di formazione per gli educatori delle scuole cattoliche della Palestina che l'Avsi (l'ong legata a Cl) sta portando avanti con il sostegno della Cooperazione italiana.
Il caso di Cl non è, però, isolato: sono tanti, infatti, i movimenti che in questi ultimi anni hanno inaugurato proprie attività in Terra Santa. Se un tempo, infatti, erano gli ordini religiosi ad ambire ad avere almeno una propria presenza a Gerusalemme, oggi sono queste nuove forme di aggregazione ecclesiale ad aver raccolto il testimone. E non è raro il caso di movimenti che, nella gestione di case o lughi di accoglienza per i pellegrini, subentrano o si affiancano a congregazioni di religiosi o religiose in crisi di vocazioni. Uno dei casi più significativi è quello di Chemin Neuf, realtà francese fondata dal gesuita Laurent Fabre, che dal 2006 affianca le Suore di Nostra Signora di Sion al convento dell'Ecce Homo, sulla Via Dolorosa. Luogo molto visitato dai pellegrini, dal momento che al suo interno si trova il Lithostrotos, un antico graffito realizzato dai soldati romani che si trovava nella Fortezza Antonia, la prigione dove con ogni probabilità fu condotto Gesù dopo il suo arresto. A un gruppo di Chemin Neuf è affidato poi anche un nuovo progetto molto ambizioso che ha appena aperto i battenti a Nazareth: il Centro internazionale Maria di Nazareth, moderno museo interattivo dedicato alla figura della Madonna che sorge a pochi passi dalla basilica dell'Annunciazione.
Sempre durante la primavera scorsa ha aperto poi i battenti a Tiberiade, sulle rive del lago, l'Oasi dell'Emmanuele, una casa di accoglienza per pellegrini legata alla spiritualità dell'omonimo movimento francese, che fa parte dei gruppi del Rinnovamento carismatico. Contano invece già più di trent'anni di presenza in Terra Santa i Focolarini; che in questo 2011, però, hanno comunque vissuto un evento particolare: la visita della presidente Maria Voce, accompagnata da tutto il direttivo. Anche questa è stata l'occasione per parlare coi responsabili locali di nuovi progetti. Uno - in particolare - era un grande sogno di Chiara Lubich: far sorgere un focolare su un terreno di proprietà del movimento che si trova vicino alla chiesa di San Pietro in Gallicantu, ai piedi del monte degli Ulivi, proprio là dove Gesù pregò per l'unità dei cristiani. Non sarà facile ottenere i permessi edilizi dalla municipalità di Gerusalemme e infatti per ora il progetto è quello di un parco da utilizzare per raduni all'aperto. «Nonostante le difficoltà - ha dichiarato però Maria Voce - non rinunciamo all'idea del focolare; perché fa parte della nostra spiritualità, in un certo senso del nostro carisma».
Discorso a parte lo merita la Domus Galilaeae, la grande struttura del Cammino neocatecumenale che si trova a Korazym, su un'altura che domina il lago di Tiberiade. Fu Giovanni Paolo II a benedirla durante il suo pellegrinaggio nel 2000 e da allora la presenza dei neocatecumenali è molto cresciuta. Ma proprio questa esperienza ha creato anche qualche difficoltà nei rapporti con la Chiesa locale. Al punto che nel febbraio 2007 l'assemblea degli ordinari cattolici della Terra Santa decise addirittura di inviare una lettera pubblica alle comunità neocatecumenali, invitandole a rispettare le tradizioni liturgiche locali e a “ prendere posto nel cuore della parrocchia nella quale annunciate la Parola di Dio, evitando di fare un gruppo a parte”.
Tensioni che tante volte hanno scandito il rapporto tra Chiesa locale e movimenti, ma che comunque non preoccupano più di tanto il patriarca latino di Gerusalemme, Fouad Twal. “Queste nuove presenze - commenta - sono un segno positivo, una ricchezza che apprezzo e amo. Capisco che Gerusalemme attiri tutti quanti e noi dobbiamo essere Chiesa madre che accoglie tutti. Ci aiutano a far sì che la Terra Santa sia luogo di preghiera e non di conflitto. Più ce n'è e più sono contento. Certo, la difficoltà a capire il contesto locale non manca mai - aggiunge il patriarca -. Se uno viene in Terra Santa già pieno di se stesso diventa un'esperienza catastrofica per lui e per noi. Ma io vedo molta apertura su questo. E avremo tutto il tempo per farlo capire ancora meglio”.
"Testimoni di Speranza cristiana nel mondo". L'AC internazionale a Madrid
È stato un incontro di preghiera, ma anche una festa. I giovani di Azione Cattolica di tutto il mondo, a Madrid per la GMG, si sono incontrati per riflettere sull'invito di Benedetto XVI, essere "Testimoni di Speranza cristiana nel mondo intero".Ma anche per ribadire l'amicizia verso le popolazioni della Terra Santa, presenti all'incontro attraverso una delegazione guidata dal vescovo ausiliare Giacinto Marcuzzo, delegato per la Pastorale Giovanile del Patriarcato di Gerusalemme.
"I nostri giovani testimoniano la fede delle origini - ha detto Marcuzzo -. In Terra Santa non solo i luoghi parlano di Gesù, ma anche le persone. Da anni l'Ac italiana e il Fiac sono impegnati attraverso i pellegrinaggi e la formazione continua. Anche stasera vediamo come sia possibile costruire ponti che portino verso la pace, la giustizia e i diritti fondamentali, in ogni angolo del mondo". "Oggi, attraverso i volti giovani della Gmg, -ha continuato - ribadiamo che si può essere testimoni di speranza verso la coesione e la solidarietà universale".
L'appuntamento è stato organizzato dal coordinamento del Forum Internazionale dell'Azione Cattolica, al culmine di un percorso di preparazione fatto nei diversi paesi di provenienza e basato sulla riflessione su numerose figure di santità. Ieri sera invece sono stati due i beati presentati ai giovani: l'italiano Piergiorgio Frassati e lo spagnolo Manuel Lozano Garrido, detto Lolo.
"L'Azione Cattolica vive ordinariamente il suo percorso all'insegna della santità - ha spiegato don Vito Piccinonna, assistente nazionale dei giovani dell'Ac italiana -. Mentre ama la Chiesa particolare serve la Chiesa universale. Questa sera vogliamo ribadire che è possibile avere una fede giovane radicata in Cristo, come diceva Lolo, 'se non ardi a che servi?" "Oggi - ha continuato - stiamo vivendo la bellezza di tutto questo: tante provenienze, tante storie, tanto impegno che accomuna i giovani di Ac di tutto il mondo".
Ed in effetti le bandiere e gli slogan nella Parrocchia Nostra Signora de Guadalupe hanno raccontato quest'afflato internazionale. Si è parlato soprattutto in spagnolo, italiano ed argentino, ma tra le migliaia di giovani presenti c'erano anche le delegazioni di Bulgaria, Burundi, Iraq, Italia, Messico, Myanmar, Moldova, Romania, Terra Santa, Ucraina, oltre ai rappresentanti di Albania, Bielorussia, Malta, Polonia e Slovacchia.
"Durante la messa di apertura della GMG il cardinale arcivescovo di Madrid ha definito noi giovani la generazione di Benedetto XVI - ha spiegato Chiara Finocchietti, responsabile internazionale del coordinamento giovani del Fiac -. L'invito del papa a testimoniare la speranza cristiana ci è sembrata una bella sintesi dell’impegno che i giovani di Ac condividono con tutti i giovani alla sequela di Cristo nella Chiesa".
Ad aprire l'incontro con un momento di preghiera il vescovo di Sigüenza-Guadalajara, Atilano Rodriguez, che è anche assistente generale dell’Azione cattolica spagnola. Subito dopo la presentazione di tutti i gruppi presenti, attraverso tre parole espresse in musica e immagini. Alla fine la "Fiesta", con la musica spagnola e con l'esibizione dei "Filocalia", band formata dai giovani dell'Ac argentina.
Fonte: Avvenire
"I nostri giovani testimoniano la fede delle origini - ha detto Marcuzzo -. In Terra Santa non solo i luoghi parlano di Gesù, ma anche le persone. Da anni l'Ac italiana e il Fiac sono impegnati attraverso i pellegrinaggi e la formazione continua. Anche stasera vediamo come sia possibile costruire ponti che portino verso la pace, la giustizia e i diritti fondamentali, in ogni angolo del mondo". "Oggi, attraverso i volti giovani della Gmg, -ha continuato - ribadiamo che si può essere testimoni di speranza verso la coesione e la solidarietà universale".
L'appuntamento è stato organizzato dal coordinamento del Forum Internazionale dell'Azione Cattolica, al culmine di un percorso di preparazione fatto nei diversi paesi di provenienza e basato sulla riflessione su numerose figure di santità. Ieri sera invece sono stati due i beati presentati ai giovani: l'italiano Piergiorgio Frassati e lo spagnolo Manuel Lozano Garrido, detto Lolo.
"L'Azione Cattolica vive ordinariamente il suo percorso all'insegna della santità - ha spiegato don Vito Piccinonna, assistente nazionale dei giovani dell'Ac italiana -. Mentre ama la Chiesa particolare serve la Chiesa universale. Questa sera vogliamo ribadire che è possibile avere una fede giovane radicata in Cristo, come diceva Lolo, 'se non ardi a che servi?" "Oggi - ha continuato - stiamo vivendo la bellezza di tutto questo: tante provenienze, tante storie, tanto impegno che accomuna i giovani di Ac di tutto il mondo".
Ed in effetti le bandiere e gli slogan nella Parrocchia Nostra Signora de Guadalupe hanno raccontato quest'afflato internazionale. Si è parlato soprattutto in spagnolo, italiano ed argentino, ma tra le migliaia di giovani presenti c'erano anche le delegazioni di Bulgaria, Burundi, Iraq, Italia, Messico, Myanmar, Moldova, Romania, Terra Santa, Ucraina, oltre ai rappresentanti di Albania, Bielorussia, Malta, Polonia e Slovacchia.
"Durante la messa di apertura della GMG il cardinale arcivescovo di Madrid ha definito noi giovani la generazione di Benedetto XVI - ha spiegato Chiara Finocchietti, responsabile internazionale del coordinamento giovani del Fiac -. L'invito del papa a testimoniare la speranza cristiana ci è sembrata una bella sintesi dell’impegno che i giovani di Ac condividono con tutti i giovani alla sequela di Cristo nella Chiesa".
Ad aprire l'incontro con un momento di preghiera il vescovo di Sigüenza-Guadalajara, Atilano Rodriguez, che è anche assistente generale dell’Azione cattolica spagnola. Subito dopo la presentazione di tutti i gruppi presenti, attraverso tre parole espresse in musica e immagini. Alla fine la "Fiesta", con la musica spagnola e con l'esibizione dei "Filocalia", band formata dai giovani dell'Ac argentina.
Fonte: Avvenire
mercoledì 17 agosto 2011
Dal Movimento dei focolari il discorso del Card. Stanislaw Rylko durante la S. Messa d’inaugurazione della GMG 2011
Benvenuti a Madrid!
17 agosto 2011
Saluto di accoglienza del Card. Stanislaw Rylko ai numerosi giovani convenuti il 16 agosto alla Plaza Cibeles di Madrid per la S. Messa d’inaugurazione della GMG 2011.
Carissimi giovani, è arrivato il giorno tanto atteso: l’inaugurazione della XXVI Giornata Mondiale della Gioventù. Dopo un lungo cammino di preparazione finalmente siete qui, a Madrid, metropoli bellissima e moderna che in questi giorni sarà la capitale della gioventù cattolica del mondo intero…
“Benedetto colui che viene nel nome del Signore!…” (Sal 118,26). Con queste parole del Salmista vi do un cordiale benvenuto e un affettuoso saluto da parte del Pontificio Consiglio per i Laici, il dicastero della Santa Sede al quale il Papa ha affidato l’organizzazione dei raduni mondiali dei giovani. Un riconoscente pensiero rivolgo ai vostri vescovi, ai sacerdoti, ai religiosi e alle religiose, nonché ai formatori laici che vi hanno accompagnato e che vi hanno guidato nel percorso di preparazione spirituale a questa grande avventura della fede che vivremo insieme in questi giorni.
A questo appuntamento con il Santo Padre Benedetto XVI avete portato con voi i vostri progetti e le vostre speranze, ma anche le vostre inquietudini, le preoccupazioni per le scelte che vi attendono… Saranno giorni indimenticabili di importanti scoperte e decisioni determinanti per la vostra vita…
La nostra riflessione e la nostra preghiera di questi giorni saranno guidate dalla parola di San Paolo che ben conoscete: “Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede…” (Cfr Col 2,7). E’ una parola molto impegnativa perché contiene un preciso programma di vita per ciascuno di noi! In questi giorni al centro della nostra riflessione ci sarà la fede. Perché la fede è un fattore decisivo nella vita di ogni uomo. Tutto cambia se Dio c’è o non c’è! La fede è la radice che ci nutre con la linfa vitale della parola di Dio e dei sacramenti; è il fondamento, la roccia su cui costruire la vita, la bussola sicura che guida le nostre scelte e dà alla nostra vita l’orientamento decisivo.
Oggi però molti si chiedono: nel nostro mondo, che così spesso rifiuta Dio e vive come se Dio non ci fosse, la fede è ancora possibile?…
Carissimi giovani! Voi siete convenuti qui, a Madrid, dagli angoli più remoti del pianeta, per dire ad alta voce al mondo intero – e in particolare a questa Europa che dà segni di profondo smarrimento – il vostro convinto “sì”! “Sì”, la fede è possibile! Anzi, è un’avventura meravigliosa che ci permette di scoprire tutta la grandezza e la bellezza della nostra vita… Perché Dio, che si è rivelato nel volto di Cristo, non diminuisce l’uomo, ma lo esalta oltre ogni misura, al di là di ogni immaginazione! … In questi giorni, insieme con gli Apostoli, vogliamo tutti gridare al Signore: “Aumenta la nostra fede!” (Lc 17,5)… Vogliamo anche pregare con sant’Anselmo: Signore, «insegnami a cercarti, e mostrati a me che ti cerco. Io non posso cercarti se tu non mi istruisci, né trovarti se tu non ti mostri» (Proslogion 1,1).
In attesa dell’arrivo di Papa Benedetto XVI, abbiamo accolto questa sera un ospite speciale della GMG di Madrid: il Beato Giovanni Paolo II, tornato in mezzo a voi giovani che tanto ha amato, e altrettanto è stato amato da voi: è tornato come vostro Beato Patrono e come il Protettore di cui potete fidarvi; è tornato come amico – un amico esigente, come amava definirsi… E’ venuto a dirvi ancora una volta, con tanto affetto: Non abbiate paura! Scegliere Cristo nella vita è acquistare la perla preziosa del Vangelo per la quale vale la pena donare tutto!…
Carissimi giovani! La GMG di Madrid 2011 è iniziata! …Vi dico di nuovo: Benvenuti tutti a Madrid!
Madrid, Plaza Cibeles, 16 agosto 2011
Card. Stanisław Ryłko, Presidente Pontificio Consiglio per i Laici
“Benedetto colui che viene nel nome del Signore!…” (Sal 118,26). Con queste parole del Salmista vi do un cordiale benvenuto e un affettuoso saluto da parte del Pontificio Consiglio per i Laici, il dicastero della Santa Sede al quale il Papa ha affidato l’organizzazione dei raduni mondiali dei giovani. Un riconoscente pensiero rivolgo ai vostri vescovi, ai sacerdoti, ai religiosi e alle religiose, nonché ai formatori laici che vi hanno accompagnato e che vi hanno guidato nel percorso di preparazione spirituale a questa grande avventura della fede che vivremo insieme in questi giorni.
A questo appuntamento con il Santo Padre Benedetto XVI avete portato con voi i vostri progetti e le vostre speranze, ma anche le vostre inquietudini, le preoccupazioni per le scelte che vi attendono… Saranno giorni indimenticabili di importanti scoperte e decisioni determinanti per la vostra vita…
La nostra riflessione e la nostra preghiera di questi giorni saranno guidate dalla parola di San Paolo che ben conoscete: “Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede…” (Cfr Col 2,7). E’ una parola molto impegnativa perché contiene un preciso programma di vita per ciascuno di noi! In questi giorni al centro della nostra riflessione ci sarà la fede. Perché la fede è un fattore decisivo nella vita di ogni uomo. Tutto cambia se Dio c’è o non c’è! La fede è la radice che ci nutre con la linfa vitale della parola di Dio e dei sacramenti; è il fondamento, la roccia su cui costruire la vita, la bussola sicura che guida le nostre scelte e dà alla nostra vita l’orientamento decisivo.
Oggi però molti si chiedono: nel nostro mondo, che così spesso rifiuta Dio e vive come se Dio non ci fosse, la fede è ancora possibile?…
Carissimi giovani! Voi siete convenuti qui, a Madrid, dagli angoli più remoti del pianeta, per dire ad alta voce al mondo intero – e in particolare a questa Europa che dà segni di profondo smarrimento – il vostro convinto “sì”! “Sì”, la fede è possibile! Anzi, è un’avventura meravigliosa che ci permette di scoprire tutta la grandezza e la bellezza della nostra vita… Perché Dio, che si è rivelato nel volto di Cristo, non diminuisce l’uomo, ma lo esalta oltre ogni misura, al di là di ogni immaginazione! … In questi giorni, insieme con gli Apostoli, vogliamo tutti gridare al Signore: “Aumenta la nostra fede!” (Lc 17,5)… Vogliamo anche pregare con sant’Anselmo: Signore, «insegnami a cercarti, e mostrati a me che ti cerco. Io non posso cercarti se tu non mi istruisci, né trovarti se tu non ti mostri» (Proslogion 1,1).
In attesa dell’arrivo di Papa Benedetto XVI, abbiamo accolto questa sera un ospite speciale della GMG di Madrid: il Beato Giovanni Paolo II, tornato in mezzo a voi giovani che tanto ha amato, e altrettanto è stato amato da voi: è tornato come vostro Beato Patrono e come il Protettore di cui potete fidarvi; è tornato come amico – un amico esigente, come amava definirsi… E’ venuto a dirvi ancora una volta, con tanto affetto: Non abbiate paura! Scegliere Cristo nella vita è acquistare la perla preziosa del Vangelo per la quale vale la pena donare tutto!…
Carissimi giovani! La GMG di Madrid 2011 è iniziata! …Vi dico di nuovo: Benvenuti tutti a Madrid!
Madrid, Plaza Cibeles, 16 agosto 2011
Card. Stanisław Ryłko, Presidente Pontificio Consiglio per i Laici
Sara Guidetti tra le Papagirls in Spagna: "Un'emozione essere qui"
Reggio Emilia, 17 agosto 2011 – E' il caldo il peggior ‘nemico’ dei Papaboys e delle Papagirls, in questi giorni trasferiti in Spagna per la Giornata mondiale della gioventù. Ad attendere l’incontro con Benedetto XVI, insieme ad una foltissima rappresentanza reggiana, anche una giovanissima reginetta di bellezza, la miss mascotte 2011 Sara Guidetti, 17 anni, che nelle scorse settimane ha conquistato l’accesso diretto alla finale per miss Reggio 2012, quando da maggiorenne potrà concorrere senza alcun problema al concorso di miss Italia. Ieri pomeriggio, sotto il sole cocente di Madrid, Sara era stanca, accaldata, ma anche molto contenta.
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Un articolo de lastampa.it commenta un'intervista ad Avvenire
''Dividere la società e' stato un gioco pericoloso che hanno fatto alcuni per nascondere i loro problemi. Ma questo gioco è fallito, gli spagnoli non lo vogliono''.
Marco Tosatti
''Dividere la società e' stato un gioco pericoloso che hanno fatto alcuni per nascondere i loro problemi. Ma questo gioco è fallito, gli spagnoli non lo vogliono'' e in alcune occasioni ''si è cercato addirittura di mettere in contrasto i credenti con i non credenti ed e' stato promosso un laicismo aggressivo che, però, ha provocato un effetto contrario. Non solo non è stato danneggiato il cattolicesimo, ma in buona parte si è rafforzato, come si potrà notare alla Gmg''.
Lo ha detto l'ex premier spagnolo, José Maria Aznar in un'intervista ad 'Avvenire' commentando la situazione attuale della Spagna che in questi giorni ospita migliaia di giovani credenti da tutto il mondo per la Giornata mondiale della Gioventù. ''E' molto significativo - aggiunge Aznar - che attualmente i giovani fra i 18 e i 24 anni si dichiarano cattolici più di coloro che hanno fra i 25 anni e i 34 anni. La grande maggioranza degli spagnoli si dichiara cattolica. E quando oltre il 70% degli elettori del partito al governo e più dell'80% degli elettori del principale partito dell'opposizione si dicono cattolici, è chiaro che il cattolicesimo ha una tale forza di coesione nella società spagnola, che è difficile esagerare''.
Aznar parla anche degli 'indignados' e dei tanti giovani delusi dalla crisi economica e assicura che la Gmg ''sarà una magnifica occasione perché questa immagine deformata dei giovani spagnoli sia sostituita da un'altra più verace e, senza ombra di dubbio, migliore''. Infine l'ex premier spagnolo e' convinto che il Papa ''riceverà l'affetto e il rispetto dell'immensa maggioranza della popolazione'', e assolutamente certo che ''l'immagine che verrà trasmessa sarà il riflesso fedele di ciò che è la Spagna e in particolare Madrid: città aperta, moderna, accogliente e felice di ricevere la visita del Papa''.
''Dividere la società e' stato un gioco pericoloso che hanno fatto alcuni per nascondere i loro problemi. Ma questo gioco è fallito, gli spagnoli non lo vogliono'' e in alcune occasioni ''si è cercato addirittura di mettere in contrasto i credenti con i non credenti ed e' stato promosso un laicismo aggressivo che, però, ha provocato un effetto contrario. Non solo non è stato danneggiato il cattolicesimo, ma in buona parte si è rafforzato, come si potrà notare alla Gmg''.
Lo ha detto l'ex premier spagnolo, José Maria Aznar in un'intervista ad 'Avvenire' commentando la situazione attuale della Spagna che in questi giorni ospita migliaia di giovani credenti da tutto il mondo per la Giornata mondiale della Gioventù. ''E' molto significativo - aggiunge Aznar - che attualmente i giovani fra i 18 e i 24 anni si dichiarano cattolici più di coloro che hanno fra i 25 anni e i 34 anni. La grande maggioranza degli spagnoli si dichiara cattolica. E quando oltre il 70% degli elettori del partito al governo e più dell'80% degli elettori del principale partito dell'opposizione si dicono cattolici, è chiaro che il cattolicesimo ha una tale forza di coesione nella società spagnola, che è difficile esagerare''.
Aznar parla anche degli 'indignados' e dei tanti giovani delusi dalla crisi economica e assicura che la Gmg ''sarà una magnifica occasione perché questa immagine deformata dei giovani spagnoli sia sostituita da un'altra più verace e, senza ombra di dubbio, migliore''. Infine l'ex premier spagnolo e' convinto che il Papa ''riceverà l'affetto e il rispetto dell'immensa maggioranza della popolazione'', e assolutamente certo che ''l'immagine che verrà trasmessa sarà il riflesso fedele di ciò che è la Spagna e in particolare Madrid: città aperta, moderna, accogliente e felice di ricevere la visita del Papa''.
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EUROPA/SPAGNA - La GMG è anche un evento missionario
Madrid (Agenzia Fides) - Questa settimana Madrid è "la capitale mondiale dei giovani" convenuti da ogni parte del mondo per partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù e manifestare così il loro amore a Dio e alla Chiesa. Se la maggior parte di loro provengono da paesi di antica tradizione cristiana, non mancano giovani dell'Africa, dell'Asia, dell'Oceania, dove i cristiani sono piccola minoranza. Anche l'impegno missionario quindi è molto presente in questo evento: diversi missionari hanno accompagnato a Madrid i giovani dai diversi luoghi dove operano. "Madrid vive una esperienza di Chiesa, che non è altro che una esperienza di universalità, di cattolicità e anche di missione, che è la ragione ultima della Chiesa, oggi e sempre" scrive il Consiglio diocesano delle Missioni dell'Arcidiocesi di Madrid, dando il benvenuto ai giovani di tutto il mondo e segnalando le attività missionarie promosse nei giorni della GMG.
Una Mostra Missionaria articolata sulle tre forme di cooperazione missionaria (spirituale, economica e personale) è aperta dal 16 al 20 agosto, dalle ore 10 alle ore 21, presso la parrocchia del "Sagrado Corazón de Jesús" a Madrid. Nel Parque del Retiro, sempre dal 16 al 20 agosto, le Pontificie Opere Missionarie (POM) hanno allestito uno stand dedicato alle vocazioni, nel quale si potrà prendere contatto con missionari, missionarie e con i differenti istituti che sono nati per la missione Ad gentes. Inoltre è possibile conoscere l'attività delle POM in Spagna e in altre nazioni, oltre alle sue iniziative. Sempre presso la parrocchia del "Sagrado Corazón de Jesús" a Madrid è possibile partecipare, dal 16 al 20 agosto, in orari diversi, ad un tempo di preghiera missionaria perché i giovani possano unirsi spiritualmente ai missionari e alle missionarie sparsi nel mondo ad annunciare il Vangelo. Gli istituti e le realtà missionarie hanno organizzato questi momenti di preghiera che saranno in diverse lingue. Venerdì 19 agosto è in programma un "Incontro Missionario internazionale" cui sono invitati tutti i giovani di tutte le nazioni presenti alla GMG già impegnati in qualche modo per la missione o interessati a conoscerla di più attraverso canti, preghiere, testimonianze, gruppi di lavoro linguistici. "Sarà una celebrazione dell'universalità della Missione Ad gentes della Chiesa". Il "diario" dell'aspetto missionario della GMG sarà disponibile su un apposito blog. (SL) (Agenzia Fides 17/8/2011)
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Incendio alla Europolimeri di S.Giorgio
UDINE (17 agosto, ore 13) - Poteva andare molto peggio questa mattina alla Europolimeri di San Giorgio in Nogaro. A causa di un'esplosione alcuni container sono andati a fuoco, sprigionando un fumo nero che però non si è rivelato tossico. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco di Udine, supportati dai Carabinieri e dagli esperti dell'Arpa, e la situazione è già tornata sotto controllo.
L'esplosione, spiegano i Vigili del Fuoco, si è sviluppata nei contenitori che fortunatamente erano a grande distanza dal corpo centrale della fabbrica, che produce materie plastiche. Il fumo è risultato essere irritante per gli occhi, ma il disagio é stato evitato dai pompieri grazie agli opportuni mezzi di protezione. Le indagini sono ancora in corso per stabilire la causa dell'incidente.
I giovani friulani sono a Madrid
Al via il clou delle celebrazioni in vista dell'arrivo del Papa
UDINE (16 agosto, ore 12) - Sono entrate nel vivo le manifestazioni in occasione delle Giornate mondiale della gioventù che quest’anno si svolgono a Madrid, in Spagna. Giovedì arriverà il Papa e ci sarà la festa di accoglienza nella spettacolare Plaza de Cibeles. Venerdì pomeriggio, Via Crucis e confessioni, mentre sabato la marea di giovani si sposterà verso l’aeroporto “Cuatro Vientos” per la grande veglia della sera e la Messa della domenica mattina.
Stanno raggiungendo la Spagna anche tutti i 350 pellegrini dell’arcidiocesi di Udine che non sono voluti mancare all’appuntamento. Alcuni di loro sono già partiti la settimana scorsa guidati dal direttore dell’Ufficio per la pastorale giovanile, don Maurizio Michelutti. «Finalmente – spiega – siamo arrivati a Madrid, dopo una notte in corriera. Il clima tra i ragazzi è buono, caratterizzato da momenti di preghiera particolarmente intensi».
Ricordiamo che Radio spazio 103 si collega tutte le mattine, verso le 10.30, con i ragazzi friulani presenti a Madrid per sentire le loro voci, impressioni e testimonianze.
ilsecoloXIX riferisce di uno scontro tra barche!
Roma - Due turisti italiani sono morti in Croazia nello scontro della loro barca a vela con un fuoribordo, nel mare Adriatico. Lo ha riferito la televisione nazionale.
L’incidente è avvenuto al largo dell’isola di Maslinovik, vicino Sebenico, nel centro del litorale croato. Le due vittime, Francesco Salpietro e Mariella Patelli, entrambi di Padova, sono rimaste ferite alla testa al momento dello scontro. I loro corpi sono stati ripescati qualche ora più tardi dalla polizia.
Secondo la stampa locale online, l’altra imbarcazione era guidata da un uomo d’affari croato: né lui né l’altra persona a bordo della barca sono rimasti feriti.
In seguito si è appreso che oltre ai due italiani sulla barca c’erano anche altre due persone, entrambe croate, sembra degli skipper, rimasti illesi.
Francesco Salpietro era un ingegnere industriale di 63 anni, mentre la moglie, Marinelda Patella 61, lavorava come dietologa all’Uls 16. La coppia abitava in centro a Padova. I due lasciano due figli di 22 e 26 anni.
L’imbarcazione sulla quale si trovavano, la «Santa Pazienza», aveva partecipato negli ultimi anni a due edizioni della «Barcolana» di Trieste e veniva custodita in un cantiere nautico di San Giorgio di Nogaro (Udine).
Il Ministero del mare e dei trasporti di Zagabria ha annunciato che sulla dinamica e le ragioni dell’incidente sarà aperta un’inchiesta.
I corpi dei due italiani sono stati portati nel marina Kremik, vicino a Sibenik, in Dalmazia
Secondo la stampa locale online, l’altra imbarcazione era guidata da un uomo d’affari croato: né lui né l’altra persona a bordo della barca sono rimasti feriti.
In seguito si è appreso che oltre ai due italiani sulla barca c’erano anche altre due persone, entrambe croate, sembra degli skipper, rimasti illesi.
Francesco Salpietro era un ingegnere industriale di 63 anni, mentre la moglie, Marinelda Patella 61, lavorava come dietologa all’Uls 16. La coppia abitava in centro a Padova. I due lasciano due figli di 22 e 26 anni.
L’imbarcazione sulla quale si trovavano, la «Santa Pazienza», aveva partecipato negli ultimi anni a due edizioni della «Barcolana» di Trieste e veniva custodita in un cantiere nautico di San Giorgio di Nogaro (Udine).
Il Ministero del mare e dei trasporti di Zagabria ha annunciato che sulla dinamica e le ragioni dell’incidente sarà aperta un’inchiesta.
I corpi dei due italiani sono stati portati nel marina Kremik, vicino a Sibenik, in Dalmazia
martedì 16 agosto 2011
Diocesi di Gorizia: i nostri vicini in Spagna
Luca di Cervignano: Per me questa è la seconda GMG. In questi giorni comincio a rivivere quanto ho vissuto a Sydney, ovvero il senso di comunità con giovani provenienti da diverse parti del mondo. All’inizio sembra di essere diversi, ma poi ci si accorge che siamo tutti uguali, portiamo tutti in noi gli stessi desideri.
Laura di Lucinico: Di questi giorni mi ha colpito l’accoglienza del popolo basco, la cura dei particolari perché ogni cosa sia fatta bene, perché ci sentissimo ben accolti e ben accetti. Ci siamo confrontati con giovani provenienti anche da molto lontano. In modo particolare ho avuto modo di parlare con il gruppo dei coreani: è bello confrontarsi con chi viene da molto lontano e sembra leggere la realtà con criteri diversi dai nostri. Nonostante le differenze riconosciamo però anche le cose che ci accomunano.
Giorgio di Cervignano: Domenica 14 agosto siamo andati in pellegrinaggio al santuario di S. Antonio di Urkiola. E’ stato bello condividere l’eucarestia con giovani provenienti dai diversi paesi (Polonia, Francia, Germania, Stati Uniti, Canada, Inghilterra, Corea) che è poi continuata in un momento di festa insieme. Per me che sono alla prima GMG tutto è nuovo e interessante.
Riccardo di Cervignano: c’è un clima di festa sempre e comunque. Elisa di Cervignano: Abbiamo visitato Gernika dove abbiamo fatto diverse attività sul tema della pace. C’è un museo della pace: l’idea stessa di fare un museo su questo tema già è un’idea geniale che fa riflettere. Si entra in una stanza dove una signora spagnola ricorda quel giorno del bombardamento... questo permette di mettersi nei panni di chi si trova sotto le bombe.
Lucia di S. Lorenzo Isontino: Nel museo di Gernika l’ultima cosa che si vede è la frase di Gahndi: La pace non è la fine del cammino, la pace è il cammino. Questa frase fa pensare che la pace è possibile, e si costruisce giorno per giorno. La pace è opera di ciascuno di noi: non è solo una responsabilità dei grandi della terra, ma è frutto del nostro impegno.
Emanuele di S. Giusto – Gorizia: Questi giorni sono stati vivaci e spontanei: in tutti i presenti si vedere una grande vivacità e una grande spontaneità nel cucire relazioni. Oltre alla vivacità c’è la capacità nei giovani di concentrarsi nei momenti di riflessione e di preghiera.
Simone di Cervignano: Domenica 14 agosto abbiamo fatto un cammino verso il santuario di S. Antonio di Urkiola... Lungo il cammino ho portato lo striscione ed è stata l’occasione per fare amicizia.
Giulia di Cervignano: Penso che quella di oggi, a Urkiola, sia stata la giornata che ho vissuto più intensamente. Finalmente mi sono sentita contenta, libera dai pensieri e da ogni genere di angoscia o di pregiudizio che solitamente mi assale quando sono sola. Oggi mi sono sentita in un gruppo, che non è il solito gruppo di compagni con cui si scherza e si lavora, ma un gruppo ben più grande composto da persone di ogni paese del mondo. E mentre guardavo la gente che mi circondava ridere e ballare, tutti insieme, mi sono commossa e domandata perché, al di fuori di occasioni grandi come una GMG e del contesto religioso, i diversi gruppi che popolano il pianeta non riescono a convivere in pace tra loro, senza guerra o razzismo. Noi giovani siamo il futuro, e guardano avanti spero ci si possa aspettare un mondo migliore. Non si può sperare quando si vive un’unione così grande!
Laura di Lucinico: Di questi giorni mi ha colpito l’accoglienza del popolo basco, la cura dei particolari perché ogni cosa sia fatta bene, perché ci sentissimo ben accolti e ben accetti. Ci siamo confrontati con giovani provenienti anche da molto lontano. In modo particolare ho avuto modo di parlare con il gruppo dei coreani: è bello confrontarsi con chi viene da molto lontano e sembra leggere la realtà con criteri diversi dai nostri. Nonostante le differenze riconosciamo però anche le cose che ci accomunano.
Giorgio di Cervignano: Domenica 14 agosto siamo andati in pellegrinaggio al santuario di S. Antonio di Urkiola. E’ stato bello condividere l’eucarestia con giovani provenienti dai diversi paesi (Polonia, Francia, Germania, Stati Uniti, Canada, Inghilterra, Corea) che è poi continuata in un momento di festa insieme. Per me che sono alla prima GMG tutto è nuovo e interessante.
Riccardo di Cervignano: c’è un clima di festa sempre e comunque. Elisa di Cervignano: Abbiamo visitato Gernika dove abbiamo fatto diverse attività sul tema della pace. C’è un museo della pace: l’idea stessa di fare un museo su questo tema già è un’idea geniale che fa riflettere. Si entra in una stanza dove una signora spagnola ricorda quel giorno del bombardamento... questo permette di mettersi nei panni di chi si trova sotto le bombe.
Lucia di S. Lorenzo Isontino: Nel museo di Gernika l’ultima cosa che si vede è la frase di Gahndi: La pace non è la fine del cammino, la pace è il cammino. Questa frase fa pensare che la pace è possibile, e si costruisce giorno per giorno. La pace è opera di ciascuno di noi: non è solo una responsabilità dei grandi della terra, ma è frutto del nostro impegno.
Emanuele di S. Giusto – Gorizia: Questi giorni sono stati vivaci e spontanei: in tutti i presenti si vedere una grande vivacità e una grande spontaneità nel cucire relazioni. Oltre alla vivacità c’è la capacità nei giovani di concentrarsi nei momenti di riflessione e di preghiera.
Simone di Cervignano: Domenica 14 agosto abbiamo fatto un cammino verso il santuario di S. Antonio di Urkiola... Lungo il cammino ho portato lo striscione ed è stata l’occasione per fare amicizia.
Giulia di Cervignano: Penso che quella di oggi, a Urkiola, sia stata la giornata che ho vissuto più intensamente. Finalmente mi sono sentita contenta, libera dai pensieri e da ogni genere di angoscia o di pregiudizio che solitamente mi assale quando sono sola. Oggi mi sono sentita in un gruppo, che non è il solito gruppo di compagni con cui si scherza e si lavora, ma un gruppo ben più grande composto da persone di ogni paese del mondo. E mentre guardavo la gente che mi circondava ridere e ballare, tutti insieme, mi sono commossa e domandata perché, al di fuori di occasioni grandi come una GMG e del contesto religioso, i diversi gruppi che popolano il pianeta non riescono a convivere in pace tra loro, senza guerra o razzismo. Noi giovani siamo il futuro, e guardano avanti spero ci si possa aspettare un mondo migliore. Non si può sperare quando si vive un’unione così grande!
lunedì 15 agosto 2011
Gmg. L’arcivescovo di Barcellona: “diamo speranza ai giovani”
“Siamo felici di aver accolto così tanti giovani qui a Barcellona e nelle diocesi vicine della Catalogna. E’ molto importante anche per i nostri ragazzi vedere, conoscere e confrontarsi con altri coetanei di tanti Paesi del mondo”. A parlare è il cardinale Luìs Martinez Sistach, arcivescovo di Barcellona, che al Sir offre un primo bilancio dei “Giorni delle diocesi” nella sua città e nella Catalogna, invasa da circa 40 mila giovani di tutto il mondo. Pochi giorni solo per godere dell’accoglienza catalana ma sufficienti per lasciare il segno nella città della Sagrada Familia, luogo più visitato di Spagna. Per Barcellona la presenza di così tanti giovani – che stanno lasciando la città per raggiungere Madrid - rappresenta “una vera grazia di Dio. Sapere che nel mondo ci sono tanti giovani che condividono la stessa fede, è di grande speranza per tutti noi”. Ma è tutta la Gmg che invita alla speranza: “la Gmg è un grido di speranza nel futuro. Abbiamo davanti un quadro a tinte fosche ma non dobbiamo rassegnarci. Il futuro non è così nero se confidiamo nelle nuove generazioni. Tra loro ci sono giovani che seguono il Vangelo che propone tanti valori che se perseguiti, ricercati a fondo, offrono valide soluzioni alla crisi in atto e alle sue cause. I cristiani devono essere presenti nel mondo e la loro deve essere una presenza attenta, solidale e di fede”. La presenza di così tanti giovani, poi, non deve far dimenticare il loro grido che si sta alzando in tanti parti del mondo, Spagna in particolare, e che chiede “lavoro, giustizia, trasparenza politica”. “È quanto mai urgente – afferma il cardinale - che tutti i politici, e mi riferisco non solo ai nostri ma a tutti i leader del mondo, al di là delle differenze di opinione, sappiano trovare una soluzione, fare proposte, per dare speranza ed un futuro sereno a questi giovani senza lavoro. Parlare di speranza può sembrare una contraddizione davanti ad una crisi economica e finanziaria come quella attuale ma siamo convinti – conclude - che la soluzione a questa crisi siano l’amore, la solidarietà, e la condivisione”.
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