Fatti, scritti, immagini, video riguardanti i paesi della Bassa vicini a San Giorgio di Nogaro
domenica 30 ottobre 2011
Cristiani in Pakistan
ASIA/PAKISTAN - Appello per una donna cristiana condannata a 25 anni di carcere per blasfemia
Lahore (Agenzia Fides) - Chiede la libertà su cauzione - rischiando anche la vita - l'ennesima vittima cristiana della controversa "legge sulla blasfemia" : si tratta di Ruqqiya Bibi, condannata nel 2010 dal tribunale di Kasur (in Punjab) a 25 anni di prigione per aver "profanato il Corano" toccandolo con le mani non lavate, insieme con suo marito, Munir Masih, condannato anche lui alla stessa pena.
Dopo otto mesi di carcere, gli avvocati della donna - garantiti dall'organizzazione CLAAS (Centre for Legal Aid, Assistance and Settlement) - hanno chiesto la libertà su cauzione e l'Alta Corte di Lahore si pronuncerà in un'udienza prevista il 10 novembre prossimo. Per il marito Munir, la stessa domanda è stata accolta ma, come notano fonti di Fides "entrambi rischieranno di essere vittime di omicidi extragiudiziali per mano di estremisti islamici, che non ammettono che dei 'blasfemi' siano vivi e liberi". "La storia dei coniugi Masih è un classico esempio di abuso della legge di blasfemia e di come i cristiani in Pakistan soffrano persecuzioni, perseverando nella fede in Cristo", nota la fonte di Fides. (PA) (Agenzia Fides 29/10/2011)
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giovedì 27 ottobre 2011
25 anni dopo
Assisi nuovamente capitale della pace. A 25 anni dallo storico incontro voluto da Giovanni Paolo II, Benedetto XVI ha indetto una Giornata di riflessione, dialogo e preghiera per la pace e la giustizia nel mondo. L'appuntamento ha preso il via questa mattina, dalla Stazione ferroviaria vaticana, dove il Papa e circa 300 esponenti delle varie fedi mondiali sono partiti alla volta della città di San Francesco. "Pellegrini della verità, pellegrini della pace": è il tema scelto per l'odierna Giornata, proprio per sottolineare l'aspetto dell'esperienza spirituale itinerante verso il bene primario della pace e della giustizia. Dopo la "prima pietra" dell'ottobre 1986 e i successivi incontri di gennaio 1993 ... More
La Speranza
AFRICA/LIBIA - "La Libia ha una tradizione di islam equilibrato" dice Mons. Martinelli
Tripoli (Agenzia Fides) - "La Libia per tradizione è un Paese equilibrato, religioso, e che non è mai stato fondamentalista" dice all'Agenzia Fides Sua Ecc. Mons. Giovanni Innocenzo Martinelli, Vicario Apostolico di Tripoli. Il 23 ottobre, a Bengasi, il Presidente del Consiglio di Transizione Libico (CNT), Mustafa Abdel Jalil, ha dichiarato che la legge islamica (Sharia) sarà alla base dell'ordinamento legislativo della Libia post Gheddafi, suscitando allarmi e perplessità tra diversi commentatori. Il Vicario Apostolico di Tripoli però commenta: "il riferimento alla Sharia lo interpreto come la volontà di scrivere una Costituzione che sia al servizio dell'uomo attraverso i principi religiosi dell'islam. In questo senso può essere un contributo positivo per ricostruire l'unità del Paese". (L.M.) (Agenzia Fides 27/10/2011)
mercoledì 26 ottobre 2011
Domenica 30 ottobre 2011
Avete deviato dalla retta via e siete stati d’inciampo a molti con il vostro insegnamento.
Dal libro del profeta Malachìa
Io sono un re grande – dice il Signore degli eserciti – e il mio nome è terribile fra le nazioni.
Ora a voi questo monito, o sacerdoti. Se non mi ascolterete e non vi darete premura di dare gloria al mio nome, dice il Signore degli eserciti, manderò su voi la maledizione.
Voi invece avete deviato dalla retta via
e siete stati d’inciampo a molti
con il vostro insegnamento;
avete distrutto l’alleanza di Levi,
dice il Signore degli eserciti.
Perciò anche io vi ho reso spregevoli
e abietti davanti a tutto il popolo,
perché non avete seguito le mie vie
e avete usato parzialità nel vostro insegnamento.
Non abbiamo forse tutti noi un solo padre? Forse non ci ha creati un unico Dio? Perché dunque agire con perfidia l’uno contro l’altro, profanando l’alleanza dei nostri padri?
Parola di Dio
Io sono un re grande – dice il Signore degli eserciti – e il mio nome è terribile fra le nazioni.
Ora a voi questo monito, o sacerdoti. Se non mi ascolterete e non vi darete premura di dare gloria al mio nome, dice il Signore degli eserciti, manderò su voi la maledizione.
Voi invece avete deviato dalla retta via
e siete stati d’inciampo a molti
con il vostro insegnamento;
avete distrutto l’alleanza di Levi,
dice il Signore degli eserciti.
Perciò anche io vi ho reso spregevoli
e abietti davanti a tutto il popolo,
perché non avete seguito le mie vie
e avete usato parzialità nel vostro insegnamento.
Non abbiamo forse tutti noi un solo padre? Forse non ci ha creati un unico Dio? Perché dunque agire con perfidia l’uno contro l’altro, profanando l’alleanza dei nostri padri?
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 130)
Rit: Custodiscimi, Signore, nella pace.
Signore, non si esalta il mio cuore
né i miei occhi guardano in alto;
non vado cercando cose grandi
né meraviglie più alte di me.
Io invece resto quieto e sereno:
come un bimbo svezzato in braccio a sua madre,
come un bimbo svezzato è in me l’anima mia.
Israele attenda il Signore,
da ora e per sempre.
né i miei occhi guardano in alto;
non vado cercando cose grandi
né meraviglie più alte di me.
Io invece resto quieto e sereno:
come un bimbo svezzato in braccio a sua madre,
come un bimbo svezzato è in me l’anima mia.
Israele attenda il Signore,
da ora e per sempre.
SECONDA LETTURA (1Ts 2,7-9.13)
Avremmo desiderato trasmettervi non solo il vangelo di Dio, ma la nostra stessa vita.
Avremmo desiderato trasmettervi non solo il vangelo di Dio, ma la nostra stessa vita.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési
Fratelli, siamo stati amorevoli in mezzo a voi, come una madre che ha cura dei propri figli. Così, affezionati a voi, avremmo desiderato trasmettervi non solo il vangelo di Dio, ma la nostra stessa vita, perché ci siete diventati cari.
Voi ricordate infatti, fratelli, il nostro duro lavoro e la nostra fatica: lavorando notte e giorno per non essere di peso ad alcuno di voi, vi abbiamo annunciato il vangelo di Dio.
Proprio per questo anche noi rendiamo continuamente grazie a Dio perché, ricevendo la parola di Dio che noi vi abbiamo fatto udire, l’avete accolta non come parola di uomini ma, qual è veramente, come parola di Dio, che opera in voi credenti.
Parola di Dio
Fratelli, siamo stati amorevoli in mezzo a voi, come una madre che ha cura dei propri figli. Così, affezionati a voi, avremmo desiderato trasmettervi non solo il vangelo di Dio, ma la nostra stessa vita, perché ci siete diventati cari.
Voi ricordate infatti, fratelli, il nostro duro lavoro e la nostra fatica: lavorando notte e giorno per non essere di peso ad alcuno di voi, vi abbiamo annunciato il vangelo di Dio.
Proprio per questo anche noi rendiamo continuamente grazie a Dio perché, ricevendo la parola di Dio che noi vi abbiamo fatto udire, l’avete accolta non come parola di uomini ma, qual è veramente, come parola di Dio, che opera in voi credenti.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (Mt 23,9.10)
Alleluia, alleluia.
Uno solo è il Padre vostro, quello celeste
e uno solo è la vostra Guida, il Cristo.
Alleluia.
Alleluia, alleluia.
Uno solo è il Padre vostro, quello celeste
e uno solo è la vostra Guida, il Cristo.
Alleluia.
VANGELO (Mt 23,1-12)
Dicono e non fanno.
Dicono e non fanno.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo:
«Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito.
Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente.
Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo.
Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».
Parola del Signore
In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo:
«Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito.
Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente.
Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo.
Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».
Parola del Signore
PREGHIERA DEI FEDELI
C – Fratelli e sorelle, provocati dalla Parola di Dio ascoltata e meditata, raccogliamo le nostre intenzioni e presentiamole al Padre, ricco di misericordia, certi che saranno esaudite quanto più risponderanno al disegno di Amore che Lui ha per noi.
L - Preghiamo insieme e diciamo:
Dio dell’Amore, ascoltaci.
1. Per la Chiesa, perché sia sempre guidata da uomini saggi e generosi, che con una vita interamente dedicata a servizio di Dio e dei fratelli, siano eloquenti e credibili annunciatori del Vangelo, preghiamo.
2. Per coloro che rivestono responsabilità politiche e amministrative, perché vivano il loro essere ai primi posti come un servizio al bene comune, per un autentico progresso sociale fondato sul rispetto della vita e della dignità di ogni persona, preghiamo.
3. Per i genitori, perché nella loro delicata e impegnativa missione educativa, sappiano trasmettere con fedeltà e amore i valori del Vangelo, preghiamo.
4. Per le vocazioni alla vita sacerdotale e religiosa, perché il Signore non cessi di far sentire la sua voce ai giovani del nostro tempo e perché non manchino persone generose disposte a servire con gioia nel ministero ordinato e nella testimonianza dei consigli evangelici, preghiamo.
5. Per tutti gli uomini e le donne del nostro tempo, perché, accogliendo il messaggio del Vangelo e la testimonianza di molti cristiani, si allontanino dalle strade di iniquità percorrendo le vie della pace e della riconciliazione, preghiamo.
6. Per noi, qui riuniti dall’unico Maestro e Signore, perché i nostri gesti di culto non rimangano atti superficiali, ma coinvolgano in profondità la nostra esistenza e la trasfigurino, preghiamo.
C – O Dio, Creatore e Padre di tutti, donaci la luce del tuo Spirito, perché nessuno di noi ardisca usurpare la tua gloria, ma riconoscendo in ogni uomo la dignità dei tuoi figli, non solo a parole, ma con le opere, ci dimostriamo discepoli dell’unico Maestro che si è fatto uomo per amore, Gesù Cristo, Signore nostro. Egli vive e regna per tutti i secoli dei secoli. T - Amen.
lunedì 24 ottobre 2011
Giornata Missionaria 2011 in Vaticano: nuovi Santi
VATICANO - Tre nuovi Santi nella Giornata Missionaria, "modello per tutti i credenti"
Città del Vaticano (Agenzia Fides) - "Mentre celebriamo con tutta la Chiesa la Giornata Missionaria Mondiale - appuntamento annuale che intende risvegliare lo slancio e l'impegno per la missione -, rendiamo lode al Signore per tre nuovi Santi: il Vescovo Guido Maria Conforti, il sacerdote Luigi Guanella e la religiosa Bonifacia Rodríguez de Castro". Sono le parole del Santo Padre Benedetto XVI durante l'Eucaristia che ha presieduto sul sagrato della Basilica Vaticana, domenica 23 ottobre, durante la quale ha Canonizzato tre Beati. "I tre nuovi Santi - ha affermato il Pontefice - si sono lasciati trasformare dalla carità divina e ad essa hanno improntato l'intera loro esistenza. In diverse situazioni e con diversi carismi, essi hanno amato il Signore con tutto il cuore e il prossimo come se stessi 'così da diventare modello per tutti i credenti' (1Ts 1,7)."
San Guido Maria Conforti, ha detto il Papa nell'omelia, "fin da quando, ancora fanciullo, dovette superare l'opposizione del padre per entrare in Seminario, diede prova di un carattere fermo nel seguire la volontà di Dio, nel corrispondere in tutto a quella caritas Christi che, nella contemplazione del Crocifisso, lo attraeva a sé. Egli sentì forte l'urgenza di annunciare questo amorea quanti non ne avevano ancora ricevuto l'annuncio, e il motto 'Caritas Christi urget nos' (cfr 2Cor 5,14) sintetizza il programma dell'Istituto missionario a cui egli, appena trentenne,diede vita:una famiglia religiosa posta interamente a servizio dell'evangelizzazione, sotto il patrocinio del grande apostolo dell'Oriente san Francesco Saverio. Questo slancio apostolico san Guido Maria fu chiamato a viverlo nel ministero episcopale prima a Ravenna e poi a Parma: con tutte le sue forze si dedicò al bene delle anime a lui affidate, soprattutto di quelle che si erano allontanate dalla via del Signore. La sua vita fu segnata da numerose prove, anche gravi. Egli seppe accettare ogni situazione con docilità, accogliendola come indicazione del cammino tracciato per lui dalla provvidenza divina; in ogni circostanza, anche nelle sconfitte più mortificanti, seppe riconoscere il disegno di Dio, che lo guidava ad edificare il suo Regno soprattutto nella rinuncia a sé stesso e nell'accettazione quotidiana della sua volontà, con un abbandono confidente sempre più pieno. Egli per primo sperimentò e testimoniò quello che insegnava ai suoi missionari, che cioè la perfezione consiste nel fare la volontà di Dio, sul modello di Gesù Crocifisso. San Guido Maria Conforti tenne fisso il suo sguardo interiore sulla Croce, che dolcemente lo attirava a sé; nel contemplarla egli vedeva spalancarsi l'orizzonte del mondo intero, scorgeva l' 'urgente' desiderio, nascosto nel cuore di ogni uomo, di ricevere e di accogliere l'annuncio dell'unico amore che salva".
San Luigi Guanella "durante la sua esistenza terrena ha vissuto con coraggio e determinazione il Vangelo della Carità" ha evidenziato il Papa. "Grazie alla profonda e continua unione con Cristo, nella contemplazione del suo amore, Don Guanella, guidato dalla Provvidenza divina, è diventato compagno e maestro, conforto e sollievo dei più poveri e dei più deboli...Vogliamo oggi lodare e ringraziare il Signore perché in san Luigi Guanella ci ha dato un profeta e un apostolo della carità. Nella sua testimonianza, così carica di umanità e di attenzione agli ultimi, riconosciamo un segno luminoso della presenza e dell'azione benefica di Dio... Questo nuovo Santo della carità sia per tutti, in particolare per i membri delle Congregazioni da lui fondate, modello di profonda e feconda sintesi tra contemplazione e azione, così come egli stesso l'ha vissuta e messa in atto".
Santa Bonifacia Rodriguez de Castro fin dall'inizio ha saputo unire la sequela di Gesù Cristo con il paziente lavoro quotidiano. "Lavorare, come aveva fatto fin da bambina, non era solo un modo per non essere di peso a nessuno, ma significava anche la libertà di seguire la propria vocazione, e le dava allo stesso tempo la possibilità di attrarre e formare altre donne, che nel lavoro potevano trovare Dio ed ascoltare la sua chiamata... Così nascono le Suore di San Giuseppe, con l'umiltà e la semplicità del Vangelo, che nella casa di Nazareth si presenta come una scuola di vita cristiana".
Infine il Papa ha invitato a lasciarsi attrarre dagli esempi e dagli insegnamenti dei tre nuovi Santi, "affinché tutta la nostra esistenza diventi testimonianza di autentico amore verso Dio e verso il prossimo". (SL) (Agenzia Fides 24/10/2011)
Post n. 500 Getsemani e raccolta delle olive
Al Getsemani, nel luogo dove Gesu' prego' prima della cattura, i francescani portano avanti insieme a volontari di ogni nazionalita' la tradizione della raccolta delle olive More
domenica 23 ottobre 2011
Foglio Parrocchiale Domenica 23 ottobre 2011
Attenzione: Con il cambio dell'ora la messa delle 19 della domenica sera verrà celebrata alle 18! Quindi chi legge non tenga conto dell'orario lndicato su domenica 30.
venerdì 21 ottobre 2011
Si è spento don Quintino Fabbro
76 anni, da 27 anni era parroco di Coseano e da 22 di Cisterna
UDINE (21 ottobre, ore 12) - Ancora un lutto nella Chiesa udinese. Nella notte è mancato don Quintino Fabbro, parroco di Coseano e Cisterna. Don Quintino si è spento, nella casa di riposo di San Daniele, dopo una paresi che l’aveva colpito l’anno scorso, il Venerdì Santo e che non gli aveva più consentito di rientrare in parrocchia.
Don Quintino era nato a Rodeano Basso, aveva 76 anni ed era stato ordinato nel 1960. Nei primi anni del suo sacerdozio era stato impegnato in Carnia, dapprima a Gorto, fino al 63, poi per 7 anni come cooperatore a Paularo, dove si fece molto apprezzare dai giovani e dal 70 all’84 fu parroco ad Arta. Da 27 anni era parroco di Coseano e da 22 anche di Cisterna.
«Era un sacerdote vicino alla gente e generoso», così lo ricorda il vicario foraneo di San Daniele, mons. Marco Del Fabro.
I funerali di don Quintino Fabbro verranno celebrati dall’Arcivescovo di Udine mons. Mazzocato lunedì 24 ottobre alle 15 a Coseano e la salma sarà tumulata nel cimitero di Rive d’Arcano
Teologia a Betlemme
E' cominciato anche quest'anno il corso di teologia all'Universita' di Betlemme. Padre Jamal Khader racconta alle nostre telecamere gli obiettivi e i contenuti di questio corso rivolto agli studenti della facolta'.
Servizio/ montaggio: Andrea Avveduto
Immagini: Johny Michel More
Servizio/ montaggio: Andrea Avveduto
Immagini: Johny Michel More
Statistiche Missionarie: è la Giornata Missionaria Mondiale!
SPECIALE
VATICANO - Giornata Missionaria Mondiale 2011: le statistiche della Chiesa cattolica
Città del Vaticano (Agenzia Fides) - Come è consuetudine, in occasione della Giornata Missionaria Mondiale, quest'anno domenica 23 ottobre, l'Agenzia Fides presenta alcune statistiche scelte in modo da offrire un quadro panoramico della Chiesa missionaria nel mondo. Le tavole sono tratte dall'ultimo «Annuario Statistico della Chiesa» pubblicato (aggiornato al 31 dicembre 2009) e riguardano i membri della Chiesa, le sue strutture pastorali, le attività nel campo sanitario, assistenziale ed educativo. Tra parentesi viene indicata la variazione, aumento (+) o diminuzione (-) rispetto all'anno precedente, secondo il confronto effettuato dall'Agenzia Fides.
Popolazione mondiale
Al 31 dicembre 2009 la popolazione mondiale era pari a 6.777.599.000 persone, con un aumento di 79.246.000 unità rispetto all'anno precedente. L'aumento globale riguarda anche quest'anno tutti i continenti: Africa (+19.983.000); America (+8.744.000); Asia (+47.702.000); Oceania (+967.000); Europa (+1.850.000).
Cattolici
Alla stessa data il numero dei cattolici era pari a 1.180.665.000 unità con un aumento complessivo di 14.951.000 unità rispetto all'anno precedente. L'aumento interessa tutti i continenti: Africa (+6.530.000); America (+5.863.000); Asia (+1.814.000); Europa (+597.000); Oceania (+147.000). La percentuale dei cattolici è cresciuta globalmente dello 0,02%, attestandosi al 17,42%. Riguardo ai continenti, si sono registrati aumenti in Africa (+0,3); America (+0,04) e Asia (+ 0,01), mentre in diminuzione, come lo scorso anno, sono Europa (- 0,02) e Oceania (- 0,3).
Abitanti e cattolici per sacerdote
Il numero degli abitanti per sacerdote è aumentato anche quest'anno, complessivamente di 139 unità, raggiungendo quota 13.154. La ripartizione per continenti: aumenti in America (+70), Europa (+ 42) ed Oceania (+181), e diminuzioni in Africa (-313) e Asia (-628). Il numero dei cattolici per sacerdote è aumentato complessivamente di 27 unità, raggiungendo il numero di 2.876. Si registrano aumenti in tutti i continenti, mentre l'unica diminuzione è in Asia: Africa (+25); America (+32); Asia (-30); Europa (+16); Oceania (+25).
Circoscrizioni ecclesiastiche e stazioni missionarie
Le circoscrizioni ecclesiastiche sono 11 in più rispetto all'anno precedente, arrivando a 2.956, con nuove circoscrizioni create in Africa (+3), America (+2), Asia (+6). Le stazioni missionarie con sacerdote residente sono complessivamente 1.850 (185 in più rispetto all'anno precedente) e registrano aumenti in Africa (+280) e America (+94). Diminuzioni in Asia (-69), Europa (-110) e Oceania (-10). Le stazioni missionarie senza sacerdote residente sono aumentate complessivamente di 5.459 unità, raggiungendo così il numero di 130.948. Gli aumenti interessano Africa (+2.143), America (+2.131), Asia (+937) ed Oceania (+278), mentre diminuisce l'Europa (-30).
Vescovi
Il numero totale dei Vescovi nel mondo è aumentato di 63 unità, raggiungendo il numero di 5.065. Complessivamente aumentano sia i Vescovi diocesani che quelli religiosi. I Vescovi diocesani sono 3.828 (42 in più rispetto all'anno precedente) mentre i Vescovi religiosi sono 1.237 (21 in più). L'aumento dei Vescovi diocesani interessa tutti i continenti: Africa (+2), America (+19), Asia (+1), Europa (+17), Oceania (+3). Per i Vescovi religiosi l'unica diminuzione si registra in Oceania (-1), mentre in aumento sono Africa (+10), America (+4), Asia (+5) ed Europa (+3).
Sacerdoti
Il numero totale dei sacerdoti nel mondo è aumentato di 1.427 unità rispetto all'anno precedente, raggiungendo quota 410.593. A segnare una diminuzione è ancora una volta l'Europa (-1.674), mentre gli aumenti sono in Africa (+1.155), America (+413), Asia (+1.519) e Oceania (+14). I sacerdoti diocesani nel mondo sono aumentati globalmente di 1.535 unità, raggiungendo il numero di 275.542, con aumenti in Africa (+888), America (+946), Asia (+780) e Oceania (+26) e ancora una diminuzione in Europa (-1.105). I sacerdoti religiosi sono diminuiti di 108 unità e complessivamente sono 135.051. A segnalare un aumento, seguendo la tendenza degli ultimi anni, sono l'Africa (+267) e l'Asia (+739), mentre le diminuzioni interessano America (-533), Europa (-569) ed Oceania (-12).
Diaconi permanenti
I diaconi permanenti nel mondo sono aumentati di 952 unità, raggiungendo il numero di 38.155. L'aumento più consistente si conferma ancora una volta in America (+552) e in Europa (+326), seguite da Oceania (+57) ed Asia (+23). Unica diminuzione in Africa (-6). I diaconi permanenti diocesani sono nel mondo 37.592, con un aumento complessivo di 1.053 unità. Crescono in tutti i continenti ad eccezione dell'Africa (-2), precisamente: America (+623), Asia (+15), Europa (+359) e Oceania (+58). I diaconi permanenti religiosi sono 563, diminuiti di 101 unità rispetto all'anno precedente, con l'unico aumento in Asia (+8) e diminuzioni in Africa (-4), America (-71), Europa (-33), Oceania (-1).
Religiosi e religiose
I religiosi non sacerdoti sono diminuiti globalmente di 412 unità arrivando al numero di 54.229. Aumenti si registrano solo in Africa (+294), mentre diminuiscono America (-195), Asia (-60), Europa (-445) ed Oceania (-6). Si conferma la diminuzione globale delle religiose (-9.697) che sono complessivamente 729.371, così ripartite: si confermano anche quest'anno gli aumenti in Africa (+1.249) e Asia (+1.399), diminuzioni in America (-4.681), Europa (-7.468) e Oceania (-196).
Istituti secolari
I membri degli Istituti secolari maschili sono complessivamente 737 con una diminuzione globale di 6 unità. A livello continentale crescono Africa (+5) ed America (+3), è invariata l'Oceania, mentre diminuiscono Asia (-1) ed Europa (-13). I membri degli Istituti secolari femminili sono invece diminuiti anche quest'anno, complessivamente di 386 unità, per un totale di 26.260 membri. Aumentano in Africa (+37), Asia (+180) e Oceania (+1), in diminuzione America (-30) ed Europa (-574).
Missionari laici e Catechisti
Il numero dei Missionari laici nel mondo è pari a 320.226 unità, con un aumento globale di 3.390 unità ed aumenti in Africa (+736), Asia (+3.774) ed Europa (+428). Diminuzioni si registrano in America (-1.531) ed Oceania (-17). I Catechisti nel mondo sono aumentati complessivamente di 68.515 unità raggiungendo quota 3.151.077. Gli aumenti si registrano in Africa (+19.538), America (+36.319), Asia (+13.365) e Oceania (+287). Unica a diminuire è l'Europa (-994),
Seminaristi maggiori
Il numero dei seminaristi maggiori, diocesani e religiosi, anche quest'anno è aumentato: globalmente sono 954 in più i candidati al sacerdozio, che hanno così raggiunto il numero di 117.978. Gli aumenti, come già avvenuto negli anni precedenti, si registrano in Africa (+565), Asia (+781) e Oceania (+15), mentre diminuiscono anche quest'anno America (-60) ed Europa (-347). I seminaristi maggiori diocesani sono 71.219 (+43 rispetto all'anno precedente) e quelli religiosi 46.759 (+911). Per i seminaristi diocesani gli aumenti interessano Africa (+425) ed Asia (+121), le diminuzioni sono in America (-353), Oceania (-14) ed Europa (-136). I seminaristi religiosi aumentano in Africa (+140), America (+293), Asia (+660) e Oceania (+29) mentre diminuiscono in Europa (-211).
Seminaristi minori
Il numero totale dei seminaristi minori, diocesani e religiosi, è aumentato di 1.631 unità, raggiungendo il numero di 103.991. Sono aumentati complessivamente in Africa (+1.765), Asia (+211) ed Oceania (+53) mentre sono diminuiti in America (-337) ed Europa (-61). I seminaristi minori diocesani sono 79.142 (+1155) e quelli religiosi 24.849 (+476). Per i seminaristi diocesani la diminuzione si registra in America (-264), Asia (-97) ed Europa (-18), mentre crescono Africa (+1.483) ed Oceania (+51). I seminaristi religiosi invece sono in diminuzione in America (-73) ed Europa (-43), sono in crescita in Africa (+282), Asia (+308) ed Oceania (+2).
Istituti di istruzione ed educazione
Nel campo dell'istruzione e dell'educazione la Chiesa gestisce nel mondo 68.119 scuole materne frequentate da 6.522.320 alunni; 92.971 scuole primarie per 30.973.114 alunni; 42.495 istituti secondari per 17.114.737 alunni. Inoltre segue 2.288.258 giovani delle scuole superiori e 3.275.440 studenti universitari. Sia il numero degli Istituti che quello degli studenti, a tutti i livelli, è in crescita rispetto all'anno precedente.
Istituti sanitari, di beneficenza e assistenza
Gli istituti di beneficenza e assistenza gestiti nel mondo dalla Chiesa comprendono: 5.558 ospedali con le presenze maggiori in America (1.721) ed Africa (1.290); 17.763 dispensari, per la maggior parte in America (5.495), Africa (5.280) e Asia (3.634); 561 lebbrosari distribuiti principalmente in Asia (288) ed Africa (174); 16.073 case per anziani, malati cronici ed handicappati per la maggior parte in Europa (8.238) ed America (4.144); 9.956 orfanotrofi per circa un terzo in Asia (3.406); 12.387 giardini d'infanzia; 13.736 consultori matrimoniali distribuiti per gran parte in Europa (5.948) ed America (4.696); 36.933 centri di educazione o rieducazione sociale e 12.050 istituzioni di altro tipo, per la maggior parte in America (4.484), Europa (3.939) ed Asia (1.857).
Circoscrizioni ecclesiastiche dipendenti dalla Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli
Al 1° ottobre 2011 le Circoscrizioni ecclesiastiche dipendenti dalla Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli (Cep) erano complessivamente 1103. La maggior parte si trova in Africa (499) e in Asia (473). Seguono America (85) ed Oceania (46). (SL) (Agenzia Fides 21/10/2011)
Links:
Il testo integrale dello Speciale Fides, in italiano
http://www.fides.org/ita/
AFRICA/LIBIA - La morte del colonnello Gheddafi: "un epilogo tragico, del quale non si può gioire, ma occorre lavorare per costruire la pace e la concordia
"
Tripoli (Agenzia Fides) - "Di fronte alla morte di un uomo debbono sempre prevalere i sentimenti di pietà cristiana, oltre che umana. Non si può quindi gioire per un epilogo, la morte del colonnello Gheddafi, che s'inquadra ancora nel segno di un conflitto protrattosi per un lungo periodo e che ha causato il sacrificio di molte vite umane" afferma una dichiarazione, inviata all'Agenzia Fides, di Sua Ecc. Mons. Tommaso Caputo, Nunzio Apostolico in Libia e a Malta.
"In questo momento più che mai deve farsi strada, da ogni parte, la sincera volontà di assicurare a tutto il Paese tempi davvero nuovi, all'insegna di una ritrovata concordia sociale" continua Mons. Caputo. "Nel momento in cui si pone mano alla ricostruzione del Paese, a tutti i livelli, l'obiettivo di una riconciliazione nazionale appare come la possibilità principale alla quale legare l'esigenza di una giustizia sociale e del rispetto della dignità di ogni persona, come premesse essenziali per un ordinato ed equo sviluppo sociale. Negli ultimi quattro anni, visitando il Paese ed in particolare le nostre religiose, che operano in tredici differenti strutture sanitarie statali sia in Cirenaica che in Tripolitania, sono giunto alla convinzione che il cuore dei libici si nutre di desideri di pace e di concordia. Ciò lascia ben sperare per il futuro" conclude il Nunzio Apostolico.
Una nota della Sala stampa della Santa Sede afferma che "ora è da augurare che, risparmiando al popolo libico ulteriori violenze dovute a spirito di rivalsa o di vendetta, i nuovi governanti possano intraprendere al più presto la necessaria opera di pacificazione e di ricostruzione, con uno spirito di inclusione, sulla base della giustizia e del diritto; e che la comunità internazionale sia impegnata nell'aiutare generosamente la riedificazione del Paese".
"Per parte sua - continua la nota vaticana - la piccola comunità cattolica continuerà ad offrire la sua testimonianza e il suo servizio disinteressato in particolare nel campo caritativo e sanitario, e la Santa Sede si impegnerà in favore del popolo libico, con gli strumenti a sua disposizione nel campo delle relazioni internazionali, nello spirito della promozione della giustizia e della pace".
Ricordando la prassi della Santa Sede nello stabilire relazioni diplomatiche, la nota sottolinea che in quanto il Consiglio Nazionale di Transizione (CNT) "si è ormai insediato in modo effettivo come Governo a Tripoli, la Santa Sede lo considera il legittimo rappresentante del Popolo libico, conformemente al diritto internazionale". Dopo aver ricordato i diversi incontri tra rappresentanti della Santa Sede e del CNT, la nota conclude: "In occasione di questi diversi incontri è stata sottolineata da entrambe le parti l'importanza delle relazioni diplomatiche fra la Santa Sede e la Libia. La Santa Sede ha avuto l'opportunità di rinnovare il suo appoggio per il popolo libico e il suo sostegno alla transizione. La Santa Sede ha augurato alle nuove autorità ogni successo nella ricostruzione del Paese. Da parte loro i responsabili della nuova Libia hanno comunicato l'apprezzamento per gli appelli umanitari del Santo Padre e per l'impegno della Chiesa in Libia, soprattutto tramite il servizio negli ospedali o altri centri di assistenza di 13 comunità di religiose (6 in Tripolitania e 7 in Cirenaica). (L.M.) (Agenzia Fides 21/10/2011)
VATICANO - Don Guanella, "padre dei poveri" di 4 continenti: oltre 12 mila pellegrini per la sua canonizzazione nella Giornata Missionaria
Roma (Agenzia Fides) - Con l'Assemblea mondiale del Movimento Laicale Guanelliano si è aperto oggi a Roma il programma delle iniziative per la canonizzazione del Beato don Luigi Guanella, fondatore dei Servi della Carità e delle Figlie di Santa Maria della Divina Provvidenza. All'appuntamento partecipano circa 100 delegati provenienti da Europa, America, Africa ed Asia. Nel pomeriggio di sabato 22, presso la Basilica di San Paolo Fuori le Mura, ci sarà una Veglia di preghiera. Domenica 23 ottobre, Giornata Missionaria Mondiale, la canonizzazione presieduta dal Santo Padre Benedetto XVI in piazza San Pietro. Lunedì 24, festa liturgica di San Luigi Guanella, si terrà presso la Basilica di San Pietro alle ore 10 la Solenne Concelebrazione Eucaristica di Ringraziamento presieduta dal Card. Tarcisio Bertone, con il rinnovo delle promesse delle Figlie di S. Maria della Provvidenza, dei Servi della Carità e dei Cooperatori guanelliani. Presso la Basilica di San Giuseppe al Trionfale a Roma, alle ore 16, ci saranno le professioni perpetue delle religiose guanelliane. Nei giorni successivi il programma proseguirà con il pellegrinaggio a Como e ai luoghi natali del Santo.
Sono oltre 12 mila i pellegrini che parteciperanno alla canonizzazione di don Guanella ed alle iniziative collegate, tra di loro mille provengono dall'estero e mille dalla diocesi di Como. Anche la diocesi svizzera di Lugano sarà ampiamente rappresentata. I guanelliani sono presenti in quattro continenti. In Italia, a Como e a Roma, si trovano le Case ritenute più importanti e significative. A Como, la Casa Divina Provvidenza, è la Casa madre dove, attorno al santuario del Sacro Cuore, si sono sviluppate le prime opere di carità del Fondatore. La Provincia Cruz del Sur ha 26 Centri operativi, in Argentina, Cile e Paraguay; la Provincia Santa Cruz ne ha 25 in quattro regioni del Brasile; la Provincia Nostra Signora di Guadalupe 9 in Colombia, Guatemala, Messico e Spagna. La Provincia Divine Providence ha 18 Centri operativi in India, Filippine e Stati Uniti. La Delegazione Africana Nostra Signora della Speranza ne ha 7 in Ghana, Nigeria e Rep. Dem. del Congo. Oltre alla Curia Generalizia con 2 Centri operativi, tra cui il Seminario Teologico Internazionale di Roma e Fiuggi, la Provincia Romana S. Giuseppe conta 25 Centri operativi, disseminati nel Centro-Sud Italia, più una comunità in Polonia. La Provincia Sacro Cuore conta 32 Centri operativi nel Nord Italia, in Svizzera e Israele.
Luigi Guanella nacque in provincia di Sondrio, il 19 dicembre 1842. Si distinse sempre per la sua grande fede arricchita e alimentata dalla pietà popolare, che imparava stando vicino ai semplici e ai poveri. Studiò in vari seminari diocesani. Nel 1866 venne ordinato sacerdote e, dopo poco, nominato parroco. Si dedicò con molto zelo ai giovani e, affascinato dal carisma salesiano, prese contatto con don Bosco e nel 1875 diventò salesiano. Rimase nella congregazione salesiana per tre anni, prima di essere richiamato in diocesi dal Vescovo, che lo mandò a dirigere un ospizio per poveri anziani. Qui trovò un gruppo di Orsoline che organizzò in una congregazione: le Figlie di Santa Maria della Provvidenza, dedite all'educazione della gioventù, specialmente più povera ed emarginata, all'assistenza dei malati, agli anziani trascurati. Sostenuto dal Vescovo, fondò anche il ramo maschile: i Servi della Carità, con le medesime finalità. Le sue congregazioni fiorirono in particolare in Italia, in Svizzera e negli Sati Uniti. Per sostenere i morenti fondò la Pia Unione del Transito di San Giuseppe. Costruì diverse chiese e opere per gli emigrati e gli emarginati. Morì a Como il 24 ottobre del 1915. (AP) (21/10/2011 Agenzia Fides)
Sono oltre 12 mila i pellegrini che parteciperanno alla canonizzazione di don Guanella ed alle iniziative collegate, tra di loro mille provengono dall'estero e mille dalla diocesi di Como. Anche la diocesi svizzera di Lugano sarà ampiamente rappresentata. I guanelliani sono presenti in quattro continenti. In Italia, a Como e a Roma, si trovano le Case ritenute più importanti e significative. A Como, la Casa Divina Provvidenza, è la Casa madre dove, attorno al santuario del Sacro Cuore, si sono sviluppate le prime opere di carità del Fondatore. La Provincia Cruz del Sur ha 26 Centri operativi, in Argentina, Cile e Paraguay; la Provincia Santa Cruz ne ha 25 in quattro regioni del Brasile; la Provincia Nostra Signora di Guadalupe 9 in Colombia, Guatemala, Messico e Spagna. La Provincia Divine Providence ha 18 Centri operativi in India, Filippine e Stati Uniti. La Delegazione Africana Nostra Signora della Speranza ne ha 7 in Ghana, Nigeria e Rep. Dem. del Congo. Oltre alla Curia Generalizia con 2 Centri operativi, tra cui il Seminario Teologico Internazionale di Roma e Fiuggi, la Provincia Romana S. Giuseppe conta 25 Centri operativi, disseminati nel Centro-Sud Italia, più una comunità in Polonia. La Provincia Sacro Cuore conta 32 Centri operativi nel Nord Italia, in Svizzera e Israele.
Luigi Guanella nacque in provincia di Sondrio, il 19 dicembre 1842. Si distinse sempre per la sua grande fede arricchita e alimentata dalla pietà popolare, che imparava stando vicino ai semplici e ai poveri. Studiò in vari seminari diocesani. Nel 1866 venne ordinato sacerdote e, dopo poco, nominato parroco. Si dedicò con molto zelo ai giovani e, affascinato dal carisma salesiano, prese contatto con don Bosco e nel 1875 diventò salesiano. Rimase nella congregazione salesiana per tre anni, prima di essere richiamato in diocesi dal Vescovo, che lo mandò a dirigere un ospizio per poveri anziani. Qui trovò un gruppo di Orsoline che organizzò in una congregazione: le Figlie di Santa Maria della Provvidenza, dedite all'educazione della gioventù, specialmente più povera ed emarginata, all'assistenza dei malati, agli anziani trascurati. Sostenuto dal Vescovo, fondò anche il ramo maschile: i Servi della Carità, con le medesime finalità. Le sue congregazioni fiorirono in particolare in Italia, in Svizzera e negli Sati Uniti. Per sostenere i morenti fondò la Pia Unione del Transito di San Giuseppe. Costruì diverse chiese e opere per gli emigrati e gli emarginati. Morì a Como il 24 ottobre del 1915. (AP) (21/10/2011 Agenzia Fides)
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Testimoni
giovedì 20 ottobre 2011
ASIA/FILIPPINE - Sospetti su militari e gruppi paramilitari: nuovi elementi di indagine sul delitto di p. Tentorio
Davao (Agenzia Fides) - "Giustizia per padre Pops" così si chiama il nuovo Forum della società civile lanciato questa mattina a Davao, una delle principali città dell'isola di Mindanao, per chiedere trasparenza e giustizia sul delitto di padre Fausto Tentorio (detto "Padre Pops"), il missionario del PIME ucciso nei giorni scorsi da sue sicari ad Arakan. Il nuovo forum raccoglie decine di organizzazioni civili e religiose come "Exodus for Justice an peace", i "Rural missionaries of the Philippines" (di cui p. Fausto era membro) numerosi altre organizzazioni che accolgono cattolici e protestanti, associazioni per i diritti umani, comunità indigene, studenti di Miandanao.
Il Forum, grazie alla sua estensione, garantisce una presenza capillare nelle province e nei villaggi di Mindanao. Per questo ha svolto una speciale missione di indagine ad Arakan, dove p. Tentorio è stato ucciso: la missione fornisce ulteriori elementi agli inquirenti, soprattutto sulle possibili implicazioni di elementi delle forze armate filippine e dei gruppi paramilitari presenti sull'isola.
Dalla relazione finale di tale "missione in loco" - inviata dal Forum all'Agenzia Fides - risulta che il missionario, membro del "Consiglio per la pace e l'ordine" nel municipio di Arakan, si era opposto alla forte presenza militare che da anni caratterizza vita sociale: il governo di Benigno Aquino ha infatti confermato lo stanziamento di notevoli contingenti per aumentare la sicurezza delle compagnie straniere impegnate in attività estrattive a Mindanao. Tentorio, dicono gli attivisti, si opponeva al "Barangay Defence System", rete di difesa che prevede unità militari disseminate anche in luoghi pubblici come scuole e piazze. Era stato anche accusato, da alcuni leader militari di aver curato membri del "New People's Army", i guerriglieri comunisti che infestano l'area. Era, dunque, "inviso ai militari e soprattutto al gruppo paramilitare Gantangan", governato dall'esercito regolare, formato reclutando soldati proprio fra le comunità tribali. Il gruppo è accusato di omicidi, violenze e minacce ad attivisti e leader tribali.
Il Forum "Giustizia per padre Pops", dopo la missione di indagine, incoraggia tutti i testimoni a parlare, chiede una indagine seria sulle forze militari presenti nell'area di Arakan, e il loro immediato ritiro dalle are tribali. Invita inoltre il governo a smantellare il gruppo paramilitare Gantangan e fermare il ciclo di violenze e di uccisioni extragiudiziali sulle comunità indigeni di Mindanao, che va avanti da quando le unità dell'esercito hanno iniziato a condizionare pesantemente la vita e i diritti delle comunità locali. (PA) (Agenzia Fides 20/10/2011)
Il Forum, grazie alla sua estensione, garantisce una presenza capillare nelle province e nei villaggi di Mindanao. Per questo ha svolto una speciale missione di indagine ad Arakan, dove p. Tentorio è stato ucciso: la missione fornisce ulteriori elementi agli inquirenti, soprattutto sulle possibili implicazioni di elementi delle forze armate filippine e dei gruppi paramilitari presenti sull'isola.
Dalla relazione finale di tale "missione in loco" - inviata dal Forum all'Agenzia Fides - risulta che il missionario, membro del "Consiglio per la pace e l'ordine" nel municipio di Arakan, si era opposto alla forte presenza militare che da anni caratterizza vita sociale: il governo di Benigno Aquino ha infatti confermato lo stanziamento di notevoli contingenti per aumentare la sicurezza delle compagnie straniere impegnate in attività estrattive a Mindanao. Tentorio, dicono gli attivisti, si opponeva al "Barangay Defence System", rete di difesa che prevede unità militari disseminate anche in luoghi pubblici come scuole e piazze. Era stato anche accusato, da alcuni leader militari di aver curato membri del "New People's Army", i guerriglieri comunisti che infestano l'area. Era, dunque, "inviso ai militari e soprattutto al gruppo paramilitare Gantangan", governato dall'esercito regolare, formato reclutando soldati proprio fra le comunità tribali. Il gruppo è accusato di omicidi, violenze e minacce ad attivisti e leader tribali.
Il Forum "Giustizia per padre Pops", dopo la missione di indagine, incoraggia tutti i testimoni a parlare, chiede una indagine seria sulle forze militari presenti nell'area di Arakan, e il loro immediato ritiro dalle are tribali. Invita inoltre il governo a smantellare il gruppo paramilitare Gantangan e fermare il ciclo di violenze e di uccisioni extragiudiziali sulle comunità indigeni di Mindanao, che va avanti da quando le unità dell'esercito hanno iniziato a condizionare pesantemente la vita e i diritti delle comunità locali. (PA) (Agenzia Fides 20/10/2011)
mercoledì 19 ottobre 2011
Parroco e sacrestano
Sabato i funerali del sacerdote. Il sacrestano colto da malore
proprio mentre si recava a portare l'ultimo saluto
proprio mentre si recava a portare l'ultimo saluto
Nella foto: don Primo Minin
CARGNACCO (19 ottobre, ore 10) - Doppio lutto a Cargnacco. Nel giro di poche ore sono mancati, improvvisamente, il parroco, don Primo Minin e il sacrestano, Alfredo Antonutti.
Don Minin è deceduto nella notte. Aveva 81 anni e da qualche mese era ospite della Fraternità sacerdotale a Udine. Figlio di emigrati. Nato in Francia, il 9 gennaio 1930, era stato ordinato nel 1955. Dal 1997 era parroco della frazione di Pozzuolo del Friuli dove si spese molto per l’abbellimento del tempio che ricorda i caduti della campagna di Russia durante la Seconda guerra mondiale.
«Un sacerdote dal temperamento vivace», ricorda mons. Giuseppe Faidutti, vicario foraneo di Mortegliano. «Durante gli anni del Concilio aveva pensato di fondare un sindacato dei preti per rivendicare i diritti dei sacerdoti – continua mons. Faidutti – e soprattutto quelli dei cappellani che all’epoca erano solo degli esecutori, mentre in realtà volevano partecipare alle scelte della pastorale. Un’idea utopica ma che sta a significare la sua forte tendenza al rinnovamento».
I funerali di don Primo Minin si terranno a Cargnacco sabato prossimo alle 15.30.
A poche ore dalla morte di don Primo, un altro evento drammatico ha colpito la comunità di Cargnacco. Il sacrestano della parrocchia, Alfredo Antonutti, 69 enne, si era recato a Udine alla Fraternità sacerdotale proprio per portare l'ultimo saluto al suo parroco, ma è stato a sua volta colto da malore.
Alfredo lascia la moglie e la sorella con le quali viveva a Cargnacco.
ASIA/FILIPPINE - P. Tentorio: omicidio su commissione, opera di killer professionisti
Kidapawan (Agenzia Fides) - L'omicidio di padre Fausto Tentorio, PIME, è stato commissionato e compiuto da killer professionisti. E' quanto affermano le autorità di polizia, responsabili delle indagini sul delitto. Come l'Agenzia Fides apprende da fonti locali, dopo i rilievi della polizia scientifica e conclusa l'autopsia, gli inquirenti hanno concluso che, dalle modalità, dalle armi di precisione e dalle munizioni utilizzate, "si deduce che l'omicidio è stato opera di criminali professionisti, killer di un certo livello, e non di delinquenti improvvisati".
Tali conclusioni, notano fonti di Fides nelle Filippine, confermano la tesi - suggerita dai missionari e da quanti conoscevano padre Tentorio - che si tratti di un omicidio volontario, commissionato da qualcuno che voleva eliminare un "nemico", un personaggio che, evidentemente, aveva ricevuto informazioni scottanti o aveva toccato interessi economici di altissimo livello. La lente di ingrandimento delle indagini si sposterà sui gruppi paramilitari che operano a Mindanao, spesso assoldati da ricchi imprenditori, da leader di clan o da politici che creano i loro "potentati".
Intanto la salma del missionario del Pime è vegliata ininterrottamente da parenti, amici, fedeli, gente dei villaggi vicini, soprattutto da moltissimi tribali. "Vengono moltissime persone che non sapevamo conoscessero padre Fausto: membri di organizzazioni, associazioni, comitati interreligiosi. E' un'ondata di solidarietà che ci colpisce, ci edifica e ci consola. Capiamo che il suo sacrificio non sarà inutile, ma porterà abbondanti frutti" dice a Fides p. Giovanni Vettoretto, suo confratello. I funerali saranno celebrati martedì 25 ottobre nella Cattedrale di Kidapawan, dal Vescovo Mons Romulo De La Cruz. (PA) (Agenzia Fides 19/10/2011)
Tali conclusioni, notano fonti di Fides nelle Filippine, confermano la tesi - suggerita dai missionari e da quanti conoscevano padre Tentorio - che si tratti di un omicidio volontario, commissionato da qualcuno che voleva eliminare un "nemico", un personaggio che, evidentemente, aveva ricevuto informazioni scottanti o aveva toccato interessi economici di altissimo livello. La lente di ingrandimento delle indagini si sposterà sui gruppi paramilitari che operano a Mindanao, spesso assoldati da ricchi imprenditori, da leader di clan o da politici che creano i loro "potentati".
Intanto la salma del missionario del Pime è vegliata ininterrottamente da parenti, amici, fedeli, gente dei villaggi vicini, soprattutto da moltissimi tribali. "Vengono moltissime persone che non sapevamo conoscessero padre Fausto: membri di organizzazioni, associazioni, comitati interreligiosi. E' un'ondata di solidarietà che ci colpisce, ci edifica e ci consola. Capiamo che il suo sacrificio non sarà inutile, ma porterà abbondanti frutti" dice a Fides p. Giovanni Vettoretto, suo confratello. I funerali saranno celebrati martedì 25 ottobre nella Cattedrale di Kidapawan, dal Vescovo Mons Romulo De La Cruz. (PA) (Agenzia Fides 19/10/2011)
A Carlino concorso internazionale di clarinetto – 27/30 otttobre 2011
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Domenica 23 Ottobre 2011
XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)
PRIMA LETTURA (Es 22,20-26)
Se maltratterete la vedova e l’orfano, la mia ira si accenderà contro di voi.
Dal libro dell’Èsodo
Così dice il Signore:
«Non molesterai il forestiero né lo opprimerai, perché voi siete stati forestieri in terra d’Egitto.
Non maltratterai la vedova o l’orfano. Se tu lo maltratti, quando invocherà da me l’aiuto, io darò ascolto al suo grido, la mia ira si accenderà e vi farò morire di spada: le vostre mogli saranno vedove e i vostri figli orfani.
Se tu presti denaro a qualcuno del mio popolo, all’indigente che sta con te, non ti comporterai con lui da usuraio: voi non dovete imporgli alcun interesse.
Se prendi in pegno il mantello del tuo prossimo, glielo renderai prima del tramonto del sole, perché è la sua sola coperta, è il mantello per la sua pelle; come potrebbe coprirsi dormendo? Altrimenti, quando griderà verso di me, io l’ascolterò, perché io sono pietoso».
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 17)
Rit: Ti amo, Signore, mia forza.
Ti amo, Signore, mia forza,
Signore, mia roccia,
mia fortezza, mio liberatore.
Mio Dio, mia rupe, in cui mi rifugio;
mio scudo, mia potente salvezza e mio baluardo.
Invoco il Signore, degno di lode,
e sarò salvato dai miei nemici.
Viva il Signore e benedetta la mia roccia,
sia esaltato il Dio della mia salvezza.
Egli concede al suo re grandi vittorie,
si mostra fedele al suo consacrato.
SECONDA LETTURA (1Ts 1,5-10)
Vi siete convertiti dagli idoli, per servire Dio e attendere il suo Figlio.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési
Fratelli, ben sapete come ci siamo comportati in mezzo a voi per il vostro bene.
E voi avete seguito il nostro esempio e quello del Signore, avendo accoltola Parola in mezzo a grandi prove, con la gioia dello Spirito Santo, così da diventare modello per tutti i credenti della Macedònia e dell’Acàia.
Infatti per mezzo vostro la parola del Signore risuona non soltanto in Macedonia e in Acaia, ma la vostra fede in Dio si è diffusa dappertutto, tanto che non abbiamo bisogno di parlarne.
Sono essi infatti a raccontare come noi siamo venuti in mezzo a voi e come vi siete convertiti dagli idoli a Dio, per servire il Dio vivo e vero e attendere dai cieli il suo Figlio, che egli ha risuscitato dai morti, Gesù, il quale ci libera dall’ira che viene.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (Gv 14,23)
Alleluia, alleluia.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore,
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.
Alleluia.
VANGELO (Mt 22,34-40)
Amerai il Signore tuo Dio, e il tuo prossimo come te stesso.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducèi, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?».
Gli rispose: «“Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tuttala Legge e i Profeti».
Parola del Signore
PREGHIERA DEI FEDELI
C – Fratelli e sorelle, vivere congiuntamente l’amore verso Dio e verso il prossimo e diventare missionari nel nostro mondo sono prospettive fortemente impegnative. Preghiamo perché non manchi mai nella nostra vita la consapevolezza che il Signore ci precede con la sua salvezza e il suo amore.
L - Preghiamo insieme e diciamo:
Signore, insegnaci ad amare.
C – Esaudisci con bontà le nostre preghiere, o Padre, ed allarga il nostro cuore affinché approfondiamo la nostra relazione con te e in forza di questo incontro ci apriamo all’accoglienza dell’altro senza distinzioni, divenendo testimoni del Tuo amore per l’intera umanità. Per Cristo nostro Signore. T - Amen.
PRIMA LETTURA (Es 22,20-26)
Se maltratterete la vedova e l’orfano, la mia ira si accenderà contro di voi.
Dal libro dell’Èsodo
Così dice il Signore:
«Non molesterai il forestiero né lo opprimerai, perché voi siete stati forestieri in terra d’Egitto.
Non maltratterai la vedova o l’orfano. Se tu lo maltratti, quando invocherà da me l’aiuto, io darò ascolto al suo grido, la mia ira si accenderà e vi farò morire di spada: le vostre mogli saranno vedove e i vostri figli orfani.
Se tu presti denaro a qualcuno del mio popolo, all’indigente che sta con te, non ti comporterai con lui da usuraio: voi non dovete imporgli alcun interesse.
Se prendi in pegno il mantello del tuo prossimo, glielo renderai prima del tramonto del sole, perché è la sua sola coperta, è il mantello per la sua pelle; come potrebbe coprirsi dormendo? Altrimenti, quando griderà verso di me, io l’ascolterò, perché io sono pietoso».
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 17)
Rit: Ti amo, Signore, mia forza.
Ti amo, Signore, mia forza,
Signore, mia roccia,
mia fortezza, mio liberatore.
Mio Dio, mia rupe, in cui mi rifugio;
mio scudo, mia potente salvezza e mio baluardo.
Invoco il Signore, degno di lode,
e sarò salvato dai miei nemici.
Viva il Signore e benedetta la mia roccia,
sia esaltato il Dio della mia salvezza.
Egli concede al suo re grandi vittorie,
si mostra fedele al suo consacrato.
SECONDA LETTURA (1Ts 1,5-10)
Vi siete convertiti dagli idoli, per servire Dio e attendere il suo Figlio.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési
Fratelli, ben sapete come ci siamo comportati in mezzo a voi per il vostro bene.
E voi avete seguito il nostro esempio e quello del Signore, avendo accolto
Infatti per mezzo vostro la parola del Signore risuona non soltanto in Macedonia e in Acaia, ma la vostra fede in Dio si è diffusa dappertutto, tanto che non abbiamo bisogno di parlarne.
Sono essi infatti a raccontare come noi siamo venuti in mezzo a voi e come vi siete convertiti dagli idoli a Dio, per servire il Dio vivo e vero e attendere dai cieli il suo Figlio, che egli ha risuscitato dai morti, Gesù, il quale ci libera dall’ira che viene.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (Gv 14,23)
Alleluia, alleluia.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore,
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.
Alleluia.
VANGELO (Mt 22,34-40)
Amerai il Signore tuo Dio, e il tuo prossimo come te stesso.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducèi, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?».
Gli rispose: «“Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tutta
Parola del Signore
PREGHIERA DEI FEDELI
C – Fratelli e sorelle, vivere congiuntamente l’amore verso Dio e verso il prossimo e diventare missionari nel nostro mondo sono prospettive fortemente impegnative. Preghiamo perché non manchi mai nella nostra vita la consapevolezza che il Signore ci precede con la sua salvezza e il suo amore.
L - Preghiamo insieme e diciamo:
Signore, insegnaci ad amare.
1. Per la Chiesa, perché goda di vera e stabile pace su tutta la terra e, crescendo nell’amore e nel timore di Dio Padre, sia piena del conforto dello Spirito Santo, preghiamo.
2. Per tutti coloro che hanno dedicato la propria vita all’annuncio del Vangelo ai popoli della terra, perché avvertano sempre il sostegno e la preghiera delle Chiese che li hanno generati nella fede e ogni cristiano si faccia sempre più consapevole del proprio dovere di testimoniare il Signore risorto con la parola e la vita, preghiamo.
3. Per coloro che governano le nazioni, perché promuovano leggi giuste e sagge, attente ai più deboli, rispettose della vita e della dignità di ogni persona, per un vero progresso del bene comune, preghiamo.
4. Per coloro che sono stati costretti a fuggire dalla loro patria, perché possano trovare difesa contro ogni sfruttamento e oppressione, amore e accoglienza in mezzo a noi, preghiamo.
5. Per i poveri e per tutti coloro che stanno attraversando difficoltà economiche a causa della mancanza di lavoro, perché sia tutelato il loro diritto a una vita dignitosa e possano trovare solidarietà e aiuto, preghiamo.
6. Per tutti i battezzati, perché la celebrazione della Giornata Missionaria Mondiale risvegli in loro la gioia di essere “chiamati” e “mandati” ad annunciare il Vangelo a tutte le genti nella carità di Cristo, preghiamo.
7. Per ogni cristiano e in particolare per noi che partecipiamo a questa Eucaristia, perché con la nostra vita sappiamo promuovere una civiltà fondata sull'amore, preghiamo.
C – Esaudisci con bontà le nostre preghiere, o Padre, ed allarga il nostro cuore affinché approfondiamo la nostra relazione con te e in forza di questo incontro ci apriamo all’accoglienza dell’altro senza distinzioni, divenendo testimoni del Tuo amore per l’intera umanità. Per Cristo nostro Signore. T - Amen.
Dal portale della Diocesi: ma lo sappiamo già...
Referendum flop. Alle urne solo il 12 per cento
Il sindaco di Torviscosa, Fasan: avanti tutta con il progetto del secondo accesso
Il progetto del nuovo tracciato
TORVISCOSA (17 ottobre, ore 12.30) - A Torviscosa e San Giorgio i sindaci vanno avanti con il progetto di secondo collegamento con la zona industriale dell’Aussa Corno dopo il fallito quorum al referendum consultivo sulle nuove infrastutture a cui ieri ha partecipato solo il 12% degli aventi diritto.
I primi cittadini Del Frate e Fasan interpretano il voto come una delega dei cittadini riguardo le scelte da fare, forti delle testimonianze raccolte durante gli incontri di presentazione dei referendum.
«Abbiamo offerto ai cittadini la possibilità di esprimersi sull'opera – afferma il sindaco –, se non hanno ritenuto necessario farlo, evidentemente, è perché si fidano delle decisioni degli amministratori».
La popolazione era chiamata ad esprimersi sulla delibera dalla giunta regionale del febbraio scorso che finanzia con oltre 26milioni il progetto redatto dal Consorzio della zona industriale che prevede di collocare ad est, tra San Giorgio di Nogaro e Torviscosa, le nuove infrastutture. «Gli incontri di presentazione sono stati utili anche per individuare le modifiche da presentare al progetto», fa sapere ancora Fasan.
Tondo: il super-porto Unicredit è fermo
Il governatore: «Difficoltà a interloquire». E al convegno degli industriali triestini rilancia l’Authority unica con Monfalcone
Per saperne di più, anche su Porto Nogaro, clcca QUI(fonte il Piccolo)
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Filippine: padre Tentorio "scomodo" perchè difendeva i diritti degli indigeni
Da Radiovaticana 18/10
◊ “Era un personaggio scomodo perché, con la sua opera di alfabetizzazione e istruzione, insegnava agli indigeni i loro diritti, accresceva la loro consapevolezza civile, le loro responsabilità e possibilità. Quest’opera aveva un riflesso soprattutto nelle dispute sulle terre che grandi compagnie minerarie o grandi latifondisti volevano espropriare agli indigeni”: con queste parole padre Angel Calvo, missionario Clarettiano da 30 anni a Mindanao, spiega all’agenzia Fides che padre Fausto Tentorio – missionario del Pime ucciso ieri ad Arakan in circostanze ancora non del tutto chiarite – attraverso il suo lavoro di sviluppo e coscientizzazione dei tribali “aveva toccato interessi di potenti e lobby” che potrebbero essergli costati la vita. Padre Tentorio, che padre Calvo conosceva di persona, apprezzandone l’opera, “è un simbolo per Mindanao: i missionari che, come lui, lavorano per la giustizia e la pace sono a rischio perchè intralciano i piani dei potenti”. Il contesto in cui il missionario viveva è quello di un’isola, Mindanao, ricca di metalli preziosi e di risorse nel sottosuolo, ma anche tanto vasta da scatenare la corsa al latifondo e alla coltivazione estensiva. Tali operazioni minerarie distruggono lo stile di vita dei popoli indigeni di Mindanao, come spesso denunciano le Organizzazioni per i diritti umani. Per comprare terreni, le compagnie straniere non esitano a corrompere i leader delle tribù o ad avallare abusi fisici e psicologici sulle tribù indigene. Tali compagnie sostengono anche la pratica di reclutare gruppi di “paramilitari lumads” come gli “Alamara Mindanao”, utilizzati per minacciare le loro stesse comunità. Lamentele sono giunte anche al governo Aquino: nell’aprile scorso una conferenza di oltre 100 leader tribali di Mindanao ha denunciato che grandi miniere e altri progetti di industrializzazione, centrali a carbone o agricoltura su vasta scala, “dando profitto a imprese straniere, distruggono l’ambiente, la cultura e la vita dei lumad”. Alla conferenza erano presenti anche i leader dei gruppi Ata-Manobo e Manobo, destinatari dei programmi di apostolato di padre Tentorio. La Chiesa cattolica e i missionari a Mindanao, tramite le Commissioni di apostolato verso gli indigeni o le Commissioni “Giustizia e Pace”, hanno sempre appoggiato tali rivendicazioni dei lumads, ricordando l’esistenza di strumenti legislativi come la legge sulla tutela delle “aree protette” e la legge sui diritti ancestrali dei popoli indigeni. Il termine “lumad” include 18 gruppi etno-linguistici a Mindanao, con una popolazione complessiva di tre milioni di persone, al 95% animisti. Fra le imprese minerarie presenti sull’isola, c’è Xstrata a Cotabato Sud e Davao del Sud, “Ventures Toronto” a Zamboanga del Nord, e quattro società minerarie a Caraga. Altri progetti criticati sono la centrale a carbone e la centrale idroelettrica nella provincia di Davao del Sud. Dopo la Legge del 1995, negli ultimi decenni il governo nazionale ha continuato a dare concessioni ad aziende per lo più straniere. Inoltre coloni immigrati da altre parti delle Filippine si sono trasferiti in massa a Mindanao impegnandosi nell’agricoltura. Ad Arakan i parrocchiani e i tribali a cui padre Fausto ha donato la vita, hanno passato la notte nella chiesa di Nostra Signora del Perpetuo soccorso, pregando e anche dormendo affianco alla bara che custodisce le spoglie del missionario assassinato. I familiari di padre Fausto, da Lecco, giungeranno nelle Filippine giovedì prossimo. (R.P.)
Mons. Bruno Forte sull’Anno della Fede indetto da Benedetto XVI: chi si estrania dalla storia non è un vero cristiano
◊ L’Anno della Fede, indetto da Benedetto XVI con la lettera apostolica Porta Fidei pubblicata ieri, è un invito a “mettersi in cammino” per aprire il cuore alla speranza, a Gesù Cristo. La porta della fede – scrive il Papa – è sempre aperta anche per tante persone che, “pur non riconoscendo in sé il dono della fede, sono comunque in una sincera ricerca del senso ultimo”. Sull’Anno della Fede, che inizierà l’11 ottobre del 2012, si sofferma al microfono di Amedeo Lomonaco l’arcivescovo di Chieti-Vasto, mons. Bruno Forte:
D. – L’Anno della fede, dall’11 ottobre 2012 al 24 novembre del 2013, sarà profondamente legato a pagine dense di significato come il 50.mo anniversario del Concilio Vaticano II, la ricorrenza dei 20 anni del Catechismo della Chiesa cattolica e l’apertura, proprio ad ottobre del prossimo anno, dell’Assemblea generale del Sinodo dei vescovi…
R. – Il Papa ha voluto celebrare il 50.mo del Concilio Vaticano II. Il Concilio è quanto mai vivo, e lo specifico che Benedetto sottolinea è che i grandi frutti del Vaticano II sono nell’ordine della fede. Il Concilio, cioè, è stato una "primavera" della fede, un rinnovato soffio dello Spirito. Credo che la coincidenza del 50.mo del Vaticano II, del Sinodo dei vescovi sulla nuova evangelizzazione e dell’apertura dell’Anno della fede sia estremamente emblematica di una profonda continuità nel costante rinnovamento che il Papa indica come via della Chiesa, in modo speciale all’insegna del grande dono della fede.
D. – E per percorrere questa via, la conoscenza dei contenuti della fede – aggiunge il Santo Padre – è essenziale per aderire con intelligenza e volontà a quanto viene proposto della Chiesa…
R. – Il Papa richiama la necessità di entrambe queste operazioni. E’ necessario che i credenti e coloro che sono in ricerca conoscano in profondità i contenuti della fede. In questo senso, richiama anche l’uso del Catechismo nella Chiesa cattolica. E dall’altra parte, indica che questo contenuto della fede va fatto anche proprio con un cammino di libertà, mettendosi in gioco. Io credo che sia molto bella l’attenzione anche a questo secondo aspetto, perché è l’aspetto che mette in luce l’importanza che ciascuno, nella propria libertà, giochi se stesso nel “sì” e nell’audacia della fede.
D. – E un altro punto cruciale di questo documento riguarda proprio l’audacia della fede: il cristiano – spiega il Papa – non può mai pensare che il credere sia un fatto privato. La fede implica una testimonianza e un impegno pubblici e questa è un’esigenza molto urgente, proprio in questa società…
R. – Non si può vivere la fede come un qualcosa di privato, di individualistico che ci estranei in qualche modo dalla storia. Il cristianesimo non è la religione della salvezza "dalla" storia, ma è la religione della salvezza "della" storia. E questo significa che proprio coloro che vivono l’adesione di fede al Signore Gesù, al Verbo incarnato di Dio, devono anche vivere la fedeltà al mondo presente, in cui essi sono posti, e la fedeltà al mondo che deve venire, che è il mondo della promessa di Dio dischiusa in Gesù Cristo. La coniugazione di queste due fedeltà è la testimonianza cristiana. Cioè, non si è testimoni di fede uscendo dalla storia. Si è testimoni di fede portando nel cuore della storia l’esperienza dell’avvento di Dio in Gesù Cristo, che ci ha toccato e cambiato il cuore e la vita. (gf)
D. – L’Anno della fede, dall’11 ottobre 2012 al 24 novembre del 2013, sarà profondamente legato a pagine dense di significato come il 50.mo anniversario del Concilio Vaticano II, la ricorrenza dei 20 anni del Catechismo della Chiesa cattolica e l’apertura, proprio ad ottobre del prossimo anno, dell’Assemblea generale del Sinodo dei vescovi…
R. – Il Papa ha voluto celebrare il 50.mo del Concilio Vaticano II. Il Concilio è quanto mai vivo, e lo specifico che Benedetto sottolinea è che i grandi frutti del Vaticano II sono nell’ordine della fede. Il Concilio, cioè, è stato una "primavera" della fede, un rinnovato soffio dello Spirito. Credo che la coincidenza del 50.mo del Vaticano II, del Sinodo dei vescovi sulla nuova evangelizzazione e dell’apertura dell’Anno della fede sia estremamente emblematica di una profonda continuità nel costante rinnovamento che il Papa indica come via della Chiesa, in modo speciale all’insegna del grande dono della fede.
D. – E per percorrere questa via, la conoscenza dei contenuti della fede – aggiunge il Santo Padre – è essenziale per aderire con intelligenza e volontà a quanto viene proposto della Chiesa…
R. – Il Papa richiama la necessità di entrambe queste operazioni. E’ necessario che i credenti e coloro che sono in ricerca conoscano in profondità i contenuti della fede. In questo senso, richiama anche l’uso del Catechismo nella Chiesa cattolica. E dall’altra parte, indica che questo contenuto della fede va fatto anche proprio con un cammino di libertà, mettendosi in gioco. Io credo che sia molto bella l’attenzione anche a questo secondo aspetto, perché è l’aspetto che mette in luce l’importanza che ciascuno, nella propria libertà, giochi se stesso nel “sì” e nell’audacia della fede.
D. – E un altro punto cruciale di questo documento riguarda proprio l’audacia della fede: il cristiano – spiega il Papa – non può mai pensare che il credere sia un fatto privato. La fede implica una testimonianza e un impegno pubblici e questa è un’esigenza molto urgente, proprio in questa società…
R. – Non si può vivere la fede come un qualcosa di privato, di individualistico che ci estranei in qualche modo dalla storia. Il cristianesimo non è la religione della salvezza "dalla" storia, ma è la religione della salvezza "della" storia. E questo significa che proprio coloro che vivono l’adesione di fede al Signore Gesù, al Verbo incarnato di Dio, devono anche vivere la fedeltà al mondo presente, in cui essi sono posti, e la fedeltà al mondo che deve venire, che è il mondo della promessa di Dio dischiusa in Gesù Cristo. La coniugazione di queste due fedeltà è la testimonianza cristiana. Cioè, non si è testimoni di fede uscendo dalla storia. Si è testimoni di fede portando nel cuore della storia l’esperienza dell’avvento di Dio in Gesù Cristo, che ci ha toccato e cambiato il cuore e la vita. (gf)
I 5 linguaggi dell'amore
Giovedì 20 ottobre 2011 alle ore 20.30, presso il Teatro Odeon di Latisana (UD) e in replica venerdì 21 ottobre 2011 alle ore 20.30, presso l'Auditorium San Zorz di S. Giorgio di Nogaro (UD), ad ingresso libero, liberamente tratto dall'omonimo libro dello psicologo americano G. Chapman,
"I cinque linguaggi dell'amore"
teatro innovativo, mutlimediale e coinvolgente sulle tematiche della coppia e della famiglia.
"I cinque linguaggi dell'amore"
teatro innovativo, mutlimediale e coinvolgente sulle tematiche della coppia e della famiglia.
Carlino,avviso veloce
Giovedì 20 ottobre 2011 alle ore 20.30, presso la Sala Consiliare del Comune di Carlino (UD), serata di sensibilizzazione alla donazione di organi organizzata dall'ADO FVG.
martedì 18 ottobre 2011
ASIA/PAKISTAN - Il Ministro per l'Armonia: "Ho avuto garanzie sul trattamento di Asia Bibi"
Islamabad (Agenzia Fides) - Il caso di Asia Bibi è di quelli che "sono in cima ai nostri pensieri" e la salvezza della donna "è un obiettivo per cui ci impegneremo a fondo": così afferma all'Agenzia Fides il cattolico Akram Gill, Ministro di stato federale per l'Armonia interreligiosa, con delega per le minoranze religiose. Dopo le notizie di stampa sui maltrattamenti subiti in carcere da Asia Bibi, Gill ha scritto una lettera e contattato il Sovrintendente del Carcere di Sheikupura (in Punjab), nonché il Ministro degli interni in Punjab, per chiedere precise garanzie sulla tutela della salute fisica e psicologica di Asia Bibi, la donna cristiana condannata a morte ingiustamente per blasfemia.
"Ho avuto risposte e assicurazioni che l'incidente è stato superato con la sospensione dell'agente-donna di polizia penitenziaria coinvolto - spiega a Fides - e che le autorità della prigione faranno di tutto per garantire ad Asia Bibi le migliori condizioni possibili e la piena sicurezza, monitorando costantemente la sua salute fisica e psicologica". "Finchè ci siamo noi, non le accadrà nulla di male" hanno detto al ministro.
Akram Gill si dice fiducioso, ma resta preoccupato perché il caso di Mumtaz Qadri - l'assassino del governatore del Punjab, reo-confesso e condannato a morte - "ha nuovamente infervorato i gruppi e i partiti religiosi fondamentalisti che hanno minacciato pubblicamente di morte Asia Bibi e quanti si adoperano per la sua liberazione". Nonostante tali minacce, che investono anche membri delle più alte istituzioni, Akram Gill continua nella sua opera di difesa delle minoranze e nel mese di novembre sarà in Europa per intervenire sul tema dei "diritti delle minoranze religiose in Pakistan". (PA) (Agenzia Fides 18/10/2011)
"Ho avuto risposte e assicurazioni che l'incidente è stato superato con la sospensione dell'agente-donna di polizia penitenziaria coinvolto - spiega a Fides - e che le autorità della prigione faranno di tutto per garantire ad Asia Bibi le migliori condizioni possibili e la piena sicurezza, monitorando costantemente la sua salute fisica e psicologica". "Finchè ci siamo noi, non le accadrà nulla di male" hanno detto al ministro.
Akram Gill si dice fiducioso, ma resta preoccupato perché il caso di Mumtaz Qadri - l'assassino del governatore del Punjab, reo-confesso e condannato a morte - "ha nuovamente infervorato i gruppi e i partiti religiosi fondamentalisti che hanno minacciato pubblicamente di morte Asia Bibi e quanti si adoperano per la sua liberazione". Nonostante tali minacce, che investono anche membri delle più alte istituzioni, Akram Gill continua nella sua opera di difesa delle minoranze e nel mese di novembre sarà in Europa per intervenire sul tema dei "diritti delle minoranze religiose in Pakistan". (PA) (Agenzia Fides 18/10/2011)
lunedì 17 ottobre 2011
AFRICA/LIBIA - "Negli ospedali la situazione rimane drammatica, la comunità internazionale deve fare di più" denuncia Mons. Martinelli
Tripoli (Agenzia Fides) - "Sono disordini limitati, anche se non si può negare che siano presenti persone legate al vecchio regime. Complessivamente comunque la situazione appare sotto controllo" dice all'Agenzia Fides Sua Ecc. Mons. Giovanni Innocenzo Martinelli, Vicario Apostolico di Tripoli, dopo gli scontri scoppiati il 14 ottobre nella capitale libica tra gli uomini del Consiglio Nazionale di Transizione (CNT) e quanti sono rimasti fedeli a Gheddafi. Gli scontri, durati diverse ore, hanno provocato tre morti e una trentina di feriti, secondo quanto riferito dal CNT.
Continuano nel frattempo i combattimenti nelle roccaforti di Gheddafi di Sirte e Bani Walid, che stanno provocando numerosi feriti, molti dei quali colpiti dai cecchini. "Negli ospedali purtroppo la situazione rimane drammatica - afferma il Vicario Apostolico di Tripoli -. Gran parte dei feriti sono stati colpiti alla spina dorsale. Sono la nostra pena. Non sappiamo come venire incontro alle tante emergenze. È una realtà drammatica che mi reca tanto dolore. Sto lanciando appelli perché oltre all'invio di materiali medicali, si facciano ulteriori sforzi per ricoverare i casi più gravi in strutture specializzate. I medicinali sicuramente servono, così come l'assistenza diretta per questi giovani. Sono infatti tutti giovani i feriti nei combattimenti. E' in atto uno sforzo di solidarietà tra i libici per aiutare i feriti, ma non basta, occorre fare di più da parte della comunità internazionale!" conclude Mons. Martinelli. (L.M.) (Agenzia Fides 17/10/2011)
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Anno della fede: post n. 1
VATICANO - Il Papa indice l'Anno della Fede "per rafforzarla e approfondirla nella prospettiva missionaria, della missione ad gentes e della nuova evangelizzazione"
Città del Vaticano (Agenzia Fides) - "Per dare rinnovato impulso alla missione di tutta la Chiesa di condurre gli uomini fuori dal deserto in cui spesso si trovano verso il luogo della vita, l'amicizia con Cristo che ci dona la vita in pienezza... ho deciso di indire un 'Anno della Fede', che avrò modo di illustrare con un'apposita Lettera apostolica. Questo 'Anno della Fede' inizierà l'11 ottobre 2012, nel 50° anniversario dell'apertura del Concilio Vaticano II, e terminerà il 24 novembre 2013, Solennità di Cristo Re dell'Universo. Sarà un momento di grazia e di impegno per una sempre più piena conversione a Dio, per rafforzare la nostra fede in Lui e per annunciarLo con gioia all'uomo del nostro tempo". Sono le parole con cui il Santo Padre Benedetto XVI ha annunciato l'indizione dell'Anno della Fede durante l'omelia della Celebrazione Eucaristica che ha presieduto nella Basilica Vaticana domenica 16 ottobre, a conclusione del primo incontro internazionale promosso dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. Nell'omelia il Papa ha espresso la sua soddisfazione per il fatto che il convegno si collocasse "nel contesto del mese di ottobre, proprio una settimana prima della Giornata Missionaria Mondiale: ciò richiama la giusta dimensione universale della nuova evangelizzazione, in armonia con quella della missione ad gentes."
Anche prima di recitare la preghiera mariana dell'Angelus con i fedeli riuniti in piazza San Pietro, il Santo Padre ha ricordato l'incontro sulla nuova evangelizzazione, che "aveva lo scopo principale di approfondire gli ambiti di un rinnovato annuncio del Vangelo nei Paesi di antica tradizione cristiana". Il Papa ha inoltre ricordato che il Beato Giovanni Paolo II aveva chiaramente indicato alla Chiesa "come sfida urgente e appassionante" quella della Nuova Evangelizzazione e "nella scia del Concilio Vaticano II e di colui che ne ha avviato l'attuazione - il Papa Paolo VI - è stato sia uno strenuo sostenitore della missione ad gentes, cioè ai popoli e ai territori dove il Vangelo non ha ancora posto radici, sia un araldo della nuova evangelizzazione. Sono, questi, aspetti dell'unica missione della Chiesa, ed è pertanto significativo considerarli insieme in questo mese di ottobre, caratterizzato dalla celebrazione della Giornata Missionaria Mondiale, proprio domenica prossima."
Ricordando l'indizione dell'Anno della Fede, Papa Benedetto XVI ha proseguito: "Ritengo che, trascorso mezzo secolo dall'apertura del Concilio, legata alla felice memoria del Beato Giovanni XXIII, sia opportuno richiamare la bellezza e la centralità della fede, l'esigenza di rafforzarla e approfondirla a livello personale e comunitario, e farlo in prospettiva non tanto celebrativa, ma piuttosto missionaria, nella prospettiva, appunto, della missione ad gentes e della nuova evangelizzazione." (SL) (Agenzia Fides 17/10/2011)
Sono giunte dalla Russia e dal Kazakistan per la loro professione religiosa e per un periodo di esercizi spirituali in Terra Santa, presso il Romitaggio del Getsemani. La singolare esperienza di un gruppo di suore russe. Vocazioni giovani, nate quasi dal nulla e in ambienti sociali e familiari totalmente atei More
ilsecoloXIX.it : ...perchè il mercato è quello che è
Bisagno: «Posso costruire a Sestri,
ma non posso assumere tutti»
15 ottobre 2011Leggi QUI l'articolo intervista a Marco Bisagno
domenica 16 ottobre 2011
Non dipende dalla nostra azione
La testimonianza è la chiave d'accesso alla nuova evangelizzazione. Essere evangelizzatori non è un privilegio ma un impegno costante che proviene dalla fede. Così il Papa ai partecipanti al convegno in Vaticano "Nuovi evangelizzatori per la Nuova Evangelizzazione - La Parola di Dio cresce e si diffonde". Benedetto XVI ha ribadito la necessità di accogliere con coraggio l'invito di Cristo ad incontrarlo e a diventare suoi discepoli nel mondo comunicando a tutti la gioia della fede, anche in mezzo all'indifferenza, all'incomprensione e alla persecuzione. L'annuncio può incontrare chiusura e rifiuto ma nonostante tutto continua a crescere e a diffondersi, perché non dipende dalla nostra azione, ma da Di ... More
sabato 15 ottobre 2011
Domenica 16 Ottobre 2011
XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)
PRIMA LETTURA (Is 45,1.4-6)
Ho preso Ciro per la destra per abbattere davanti a lui le nazioni.
Dal libro del profeta Isaìa
Dice il Signore del suo eletto, di Ciro:
«Io l’ho preso per la destra,
per abbattere davanti a lui le nazioni,
per sciogliere le cinture ai fianchi dei re,
per aprire davanti a lui i battenti delle porte
e nessun portone rimarrà chiuso.
Per amore di Giacobbe, mio servo,
e d’Israele, mio eletto,
io ti ho chiamato per nome,
ti ho dato un titolo, sebbene tu non mi conosca.
Io sono il Signore e non c’è alcun altro,
fuori di me non c’è dio;
ti renderò pronto all’azione, anche se tu non mi conosci,
perché sappiano dall’oriente e dall’occidente
che non c’è nulla fuori di me.
Io sono il Signore, non ce n’è altri».
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 95)
Rit: Grande è il Signore e degno di ogni lode.
Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.
Grande è il Signore e degno di ogni lode,
terribile sopra tutti gli dèi.
Tutti gli dèi dei popoli sono un nulla,
il Signore invece ha fatto i cieli.
Date al Signore, o famiglie dei popoli,
date al Signore gloria e potenza,
date al Signore la gloria del suo nome.
Portate offerte ed entrate nei suoi atri.
Prostratevi al Signore nel suo atrio santo.
Tremi davanti a lui tutta la terra.
Dite tra le genti: «Il Signore regna!».
Egli giudica i popoli con rettitudine.
SECONDA LETTURA (1Ts 1,1-5b)
Mèmori della vostra fede, della carità e della speranza.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési
Paolo e Silvano e Timòteo alla Chiesa dei Tessalonicési che è in Dio Padre e nel Signore Gesù Cristo: a voi, grazia e pace.
Rendiamo sempre grazie a Dio per tutti voi, ricordandovi nelle nostre preghiere e tenendo continuamente presenti l’operosità della vostra fede, la fatica della vostra carità e la fermezza della vostra speranza nel Signore nostro Gesù Cristo, davanti a Dio e Padre nostro.
Sappiamo bene, fratelli amati da Dio, che siete stati scelti da lui. Il nostro Vangelo, infatti, non si diffuse fra voi soltanto per mezzo della parola, ma anche con la potenza dello Spirito Santo e con profonda convinzione.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (Fil 2,15-16)
Alleluia, alleluia.
Risplendete come astri nel mondo,
tenendo salda la parola di vita.
Alleluia.
VANGELO (Mt 22,15-21)
Rendete a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesù nei suoi discorsi.
Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?».
Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare».
Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
C – Fratelli e sorelle, rendere a Dio ciò che è di Dio ci spinge alla preghiera, a presentare le nostre invocazioni al Signore con la speranza che nella sua bontà esaudisca le nostre richieste secondo il suo disegno di amore.
L - Preghiamo insieme e diciamo:
Guida il tuo popolo, Signore.
1. Per il Papa, i vescovi e i presbiteri e tutti i ministri del Vangelo: perché nella loro azione apostolica sappiano aiutare gli uomini dei nostro tempo a leggere alla luce della Parola di Dio i segni dei tempi. Preghiamo.
2. Per tutti coloro che a livello nazionale e locale sono impegnati nell’amministrazione della cosa pubblica: perché, riconoscendo la signoria di Dio sulla storia, sappiano porre in atto leggi giuste e sagge a servizio del bene comune. Preghiamo.
3. Per tutti i fedeli laici: perché possano rispondere con generosità alla chiamata divina ad una partecipazione attiva alla vita politica. Preghiamo.
4. Per gli uomini e le donne del nostro tempo: riconoscano le radici dell’attuale crisi economica nella profonda crisi religiosa, in cui il relativismo non permettere di distinguere il bene dal male, e sappiano aderire con coraggio al Vangelo, unica via di salvezza per l’umanità. Preghiamo.
5. Per la nostra Comunità parrocchiale: perché l’ascolto quotidiano della Parola di Dio, smascherando gli idoli che troppo spesso abitano il nostro cuore, faccia sorgere in noi il desiderio di affidare la nostra esistenza unicamente a Dio. Preghiamo.
C – Padre Santo, tu hai progettato il mondo e hai voluto l’uomo per condurlo a partecipare all’esperienza della tua salvezza. Ascolta le nostre preghiere, guida i nostri cuori all’ascolto della tua Parola, e rendici autentici servitori del bene dei nostri fratelli. Per Cristo nostro Signore.
T - Amen.
venerdì 14 ottobre 2011
Mons. Pietro Biasatti
Sacerdote e uomo di cultura, aveva 71 anni
Udine (14 ottobre, ore 16). La chiesa di Udine perde uno dei suoi sacerdoti e uomini di cultura più illustri. E’ infatti improvvisamente scomparso mons. Pietro Biasatti, per 25 parroco di San Giorgio a Udine e poi fino al 2009 guida della comunità di Codroipo.
Mons. Biasatti era nato a Beano nel 1940 ed era stato ordinato sacerdote nel 1964. Aveva prestato il suo servizio pastorale anche a Pradamano, Mortegliano e Galleriano e mentre era parroco a Udine ha avuto in cura per quasi 10 anni la comunità di Tualis. Mons. Biasatti è stato anche moderatore del Consiglio presbiterale diocesano.
Il sacerdote era noto nel mondo culturale per aver scritto diversi lavori per il teatro, tra questi Udine, mille e non più mille e Meracul in badie e Lis olmis di Bertrand con cui vinse nel 94 il premio per il miglior testo nel concorso dell’Associazione Teatrale friulana. Ultima fatica "Statio ad Sextum", rappresentata al Mittelfest di Cividale nel 2009.
“Era una artista nel vero senso della parola – ricorda mons. Giulio Gherbezza, parroco di Reana -. Le sue produzioni anche in lingua friulana denotano l’amore per la sua terra, alla quale è rimasto sempre legato ed anche la capacità di leggere il presente. Anche nelle parrocchie dov’è stato, ha sempre portato quest’apertura. E sempre forte in lui – conclude mons. Ghergezza – è stato l’amore per una Chiesa che fosse viva, presente ed accogliente”.
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5 giorni di digiuno
Dolore e paura per i copti di Gerusalemme. La comunita' di Gerusalemme soffre con i fratelli d'Egitto: anche nella citta' santa 5 giorni di digiuno e domenica una marcia di solidarieta'.
Servizio/montaggio: Andrea Avveduto
immagini: Joseph Sa'adeh More
Servizio/montaggio: Andrea Avveduto
immagini: Joseph Sa'adeh More
giovedì 13 ottobre 2011
VATICANO - Il dolore del Papa per le violenze a Il Cairo e l'invito a pregare per "una vera pace"
AfCittà del Vaticano (Agenzia Fides) - Al termine dell'udienza generale di mercoledì 12 ottobre, tenuta in piazza San Pietro, il Santo Padre Benedetto XVI ha espresso il suo rammarico per le violenze scoppiate domenica scorsa a Il Cairo, invitando a pregare per la pace nella società egiziana. Queste le parole del Papa: "Sono profondamente rattristato dagli episodi di violenza, che sono stati commessi a Il Cairo domenica scorsa. Mi unisco al dolore delle famiglie delle vittime e dell'intero popolo egiziano, lacerato dai tentativi di minare la coesistenza pacifica fra le sue comunità, che è invece essenziale salvaguardare, soprattutto in questo momento di transizione. Esorto i fedeli a pregare affinché quella società goda di una vera pace, basata sulla giustizia, sul rispetto della libertà e della dignità di ogni cittadino. Inoltre, sostengo gli sforzi delle autorità egiziane, civili e religiose, in favore di una società nella quale siano rispettati i diritti umani di tutti e, in particolare, delle minoranze, a beneficio dell'unità nazionale". (SL) (Agenzia Fides 13/10/2011)
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