ASIA/SIRIA - L'Arcivescovo Hindo scrive a Obama: il mondo non vuole la guerra
Hassaké (Agenzia Fides) : “E' per la pace che vi scrivo, la nostra pace. E' contro la guerra che le scrivo, la vostra guerra”. Così monsignor Behnam Hindo, Arcivescovo siro-cattolico di Hassaké-Nisibi, si rivolge a Barack Obama in una lettera in cui chiede al Presidente Usa di fermare i suoi progetti di intervento militare in Siria.
La diocesi dell'Arcivescovo Hindo si trova nella provincia siriana nord-orientale di Jazira, in una regione che – scrive l'ecclesiastico – è chiusa in un blocco opprimente e totale e dove un milione e mezzo di persone soffrono “i tormenti della guerra, le distruzioni e la mancanza di tutto”.
Nella missiva, pervenuta all'Agenzia Fides, mons. Hindo critica duramente la strada imboccata dall'Amministrazione Usa. Forti dubbi vengono avanzati dall'Arcivescovo siriano anche sulle prove dell'uso di armi chimiche da parte del regime di Assad esibite dall'Amministrazione Usa per convincere la comunità internazionale della necessità di un intervento armato. Il consiglio rivolto al Presidente Usa è quello di aspettare ”i risultati della Commissione dell'ONU”. A ciò si aggiunge la supplica di “risparmiare i massacri, le distruzioni e altre sofferenze. Io – prosegue l'Arcivescovo siriano - scrivo a colui nel cui nome risuona l'espressione baraka, cioè benedizione (…). Benedizione per la vostra grande nazione, pace frutto di benedizioni per il mio popolo. Questi sono i miei desideri. Essi ora sono nelle mani di un premio Nobel per la pace”. (GV) (Agenzia Fides 9/9/2013).
La diocesi dell'Arcivescovo Hindo si trova nella provincia siriana nord-orientale di Jazira, in una regione che – scrive l'ecclesiastico – è chiusa in un blocco opprimente e totale e dove un milione e mezzo di persone soffrono “i tormenti della guerra, le distruzioni e la mancanza di tutto”.
Nella missiva, pervenuta all'Agenzia Fides, mons. Hindo critica duramente la strada imboccata dall'Amministrazione Usa. Forti dubbi vengono avanzati dall'Arcivescovo siriano anche sulle prove dell'uso di armi chimiche da parte del regime di Assad esibite dall'Amministrazione Usa per convincere la comunità internazionale della necessità di un intervento armato. Il consiglio rivolto al Presidente Usa è quello di aspettare ”i risultati della Commissione dell'ONU”. A ciò si aggiunge la supplica di “risparmiare i massacri, le distruzioni e altre sofferenze. Io – prosegue l'Arcivescovo siriano - scrivo a colui nel cui nome risuona l'espressione baraka, cioè benedizione (…). Benedizione per la vostra grande nazione, pace frutto di benedizioni per il mio popolo. Questi sono i miei desideri. Essi ora sono nelle mani di un premio Nobel per la pace”. (GV) (Agenzia Fides 9/9/2013).
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