ASIA/SIRIA - Monache di Maalula, il capo della sicurezza libanese in Qatar per cercare una soluzione
Beirut (Agenzia Fides) – Il generale Abbas Ibrahim, capo degli apparati si sicurezza libanesi, su incarico del Presidente libanese Michel Sleiman si è recato in Qatar nella giornata di sabato 7 dicembre nel tentativo di trovare una soluzione al caso delle monache di Maalula prelevate dal monastero di Santa Tecla e trasferite in una località finora non identificata. La missione – che tiene conto dei legami tra l'Emirato e alcune fazioni armate in conflitto con l'esercito governativo siriano – è stata confermata da fonti libanesi consultate dall'Agenzia Fides. Il Generale Ibrahim avrebbe anche contattato l'emittente TV Al-Jazeera per avere notizie sulla fonte del video trasmesso dalla rete venerdì 6 dicembre, in cui le monache appaiono sedute sui divani di un'ampia sala mentre, sollecitate da una voce maschile fuori campo, pronunciano frasi rassicuranti sulle proprie condizioni e sul loro prelevamento, presentato non come un rapimento ma come una specie di operazione umanitaria per sottrarle ai pericoli, dopo che la città di Maalula è stata di nuovo occupata dalle milizie ribelli.
La fattura stessa del video amatoriale conferma che intorno alla vicenda delle monache di Santa Tecla si continuano a giocare anche opache operazioni di manipolazione informativa messe in campo dalle diverse parti coinvolte nel conflitto siriano. Finora, l'unica rivendicazione del “prelevamento” delle suore è quella arrivata il 6 dicembre dalla fazione anti- Assad che si fa chiamare “Qalamun Libero”, il cui portavoce Mohannad Abu al-Fidaa ha dichiarato che le monache non verranno liberate solo in cambio della scarcerazine di mille donne tenute nelle prigioni del regime siriano. (GV) (Agenzia Fides 7/12/2013).
La fattura stessa del video amatoriale conferma che intorno alla vicenda delle monache di Santa Tecla si continuano a giocare anche opache operazioni di manipolazione informativa messe in campo dalle diverse parti coinvolte nel conflitto siriano. Finora, l'unica rivendicazione del “prelevamento” delle suore è quella arrivata il 6 dicembre dalla fazione anti- Assad che si fa chiamare “Qalamun Libero”, il cui portavoce Mohannad Abu al-Fidaa ha dichiarato che le monache non verranno liberate solo in cambio della scarcerazine di mille donne tenute nelle prigioni del regime siriano. (GV) (Agenzia Fides 7/12/2013).
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