Fatti, scritti, immagini, video riguardanti i paesi della Bassa vicini a San Giorgio di Nogaro
domenica 29 luglio 2012
Oggi serie di ricorrenze ebraiche: se non le conosci, buona ricerca!
Oggi
è Tisha BeAv, un giorno di rimembranza di lutto per l'Ebraismo. La
ricorrenza avviene in memoria di numerosi eventi luttuosi per il popolo
ebraico:
distruzione del Primo Tempio da parte delle truppe di Nabuccodonosor (586 a.C.),
distruzione del Secondo Tempio da parte delle truppe di Tito (70 d.C.) sconfitta degli insorti guidati da Bar Kochba (135 d.C.)
distruzione di Gerusalemme (136 d.C.) e inizio della diaspora.
sabato 28 luglio 2012
Domenica 29 Luglio 2012
Chiesa di Tabga: nel chiostro un laghetto con pesci accoglie i pellegrini |
PRIMA LETTURA (2Re 4,42-44)
Ne mangeranno e ne faranno avanzare.
Dal secondo libro dei Re
In quei giorni, da Baal Salisà venne un uomo, che portò pane di primizie all’uomo di Dio: venti pani d’orzo e grano novello che aveva nella bisaccia.
Eliseo disse: «Dallo da mangiare alla gente». Ma il suo servitore disse: «Come posso mettere questo davanti a cento persone?». Egli replicò: «Dallo da mangiare alla gente. Poiché così dice il Signore: “Ne mangeranno e ne faranno avanzare”».
Lo pose davanti a quelli, che mangiarono e ne fecero avanzare, secondo la parola del Signore.
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 144)
Rit: Apri la tua mano, Signore, e sazia ogni vivente.
Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza.
Gli occhi di tutti a te sono rivolti in attesa
e tu dai loro il cibo a tempo opportuno.
Tu apri la tua mano
e sazi il desiderio di ogni vivente.
Giusto è il Signore in tutte le sue vie
e buono in tutte le sue opere.
Il Signore è vicino a chiunque lo invoca,
a quanti lo invocano con sincerità.
SECONDA LETTURA (Ef 4,1-6)
Un solo corpo, un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo.
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Fratelli, io, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell’amore, avendo a cuore di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace.
Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (Lc 7,16)
Alleluia, alleluia.
Un grande profeta è sorto tra noi,
e Dio ha visitato il suo popolo.
Alleluia.
VANGELO (Gv 6,1-15)
Distribuì a quelli che erano seduti quanto ne volevano.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina
Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo».
Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini.
Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano.
E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.
Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.
Parola del Signore
PREGHIERA
DEI FEDELI
C – Fratelli e
sorelle, rivolgiamo la nostra preghiera al Padre affinché apra la sua mano
creatrice e sazi la fame di ogni vivente.
L - Preghiamo insieme e diciamo:
Sazia la nostra fame, Signore
1.
Fortifica,
con il pane della vita, la santa Chiesa. Sappia incontrare l’uomo nei suoi
bisogni concreti e sia disponibile a saziare la sua fame del corpo e dello
spirito. Preghiamo.
2.
Suscita
nel cuore di ogni uomo sentimenti di fraterna condivisione. Ascoltando il grido
di aiuto di chi soffre, specie in questo tempo di crisi economica mondiale,
sappia essere solidale in ciò che è e in ciò che possiede. Preghiamo.
3.
Purifica
gli occhi e il cuore dei tuoi figli e rendili capaci di cogliere i segni della
tua presenza. Dona loro di vivere la comunione con te nella preghiera,
nell’ascolto della tua Parola e nella carità. Preghiamo.
4.
Apri
la tua mano e sazia con l’abbondanza dei tuoi doni la folla di uomini e donne
che cerca il senso dell’esistenza. Ogni giorno venga a te affamata di quel cibo
che dura per la vita eterna. Preghiamo.
5.
Vieni
incontro a tutti coloro che trascorrono il tempo delle vacanze. L’esperienza
del riposo e della distensione rechi loro sollievo al corpo ed allo spirito.
Vivano nella continua ricerca di te e sentano sempre il bisogno di attingere al
Banchetto del tuo Figlio. Preghiamo.
6.
Aiutaci,
partecipando alla Mensa eucaristica, a superare il male delle nostre paure e
insicurezze. Il nostro desiderio di incontrarti trovi in te risposta generosa.
Preghiamo.
C – O Dio, Signore della storia e del tempo,
guarda alla nostra supplica: sotto il peso delle fatiche quotidiane, donaci uno
sguardo fiducioso nel futuro e mani operose, capaci di costruire con te il
Regno che viene. Per Cristo nostro Signore.
T - Amen.
venerdì 27 luglio 2012
ASIA/LIBANO - Dal Papa un messaggio per la pace in Siria e la libertà religiosa in Medio oriente
Beirut (Agenzia Fides) - "La visita di Papa Benedetto XVI in Libano rappresenta un grande speranza per il Libano, un messaggio di pace per la Siria ed è un invito alla libertà religiosa in tutto il Medio Oriente": lo afferma in un colloquio con l'Agenzia Fides p. Paul Karam, Direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie (POM) in Libano. Il Direttore riferendo della grande attesa nella popolazione libanese, ritiene che "il viaggio riporterà attenzione sul tema della libertà religiosa, mentre vediamo chiaramente l'ascesa del fondamentalismo islamico". "Il Papa - dice p. Paul - come fece oltre dieci anni fa Giovanni Paolo II, porta un messaggio profetico di rifiuto della guerra e della violenza, di proposta di valori basilari come la libertà religiosa e i diritti umani".
Il Direttore delle POM nota: "La visita del Papa anticipa l'Anno della Fede, che inizia a ottobre. È un segno di provvidenza per rilanciare l'impegno cristiano nei paesi del Medio Oriente".
L'area è scossa dal conflitto siriano: "Per la Siria, il Papa porterà il messaggio che Cristo ci insegna: pace, dialogo, tolleranza, accettazione dell'altro. I fedeli cristiani della Siria - racconta - sono preoccupati perché sono esposti alla violenza e vulnerabili. Aspettano con grande ansia e speranza l'arrivo del Papa. L'appello per la pace in Siria deve essere più forte anche per la comunità internazionale, perché si promuova il dialogo fra le parti in lotta. "La violenza non ha mai risolto i problemi", prosegue . "L'unica via è incontrarsi per un negoziato, nel rispetto reciproco, per il benessere di tutti i cittadini. Occorre riallacciare i fili del dialogo, secondo credibilità, trasparenza e verità". "Spero che la visita del Papa - conclude - possa rinnovare fra i cristiani della Siria la responsabilità di una autentica testimonianza cristiana, verso il dialogo e la solidarietà, sempre alla luce della verità che è Cristo". (PA) (Agenzia Fides 27/7/2012)
ASIA/SIRIA - L'opposizione siriana apre al dialogo: "No alla violenza e alla guerra civile"
Roma (Agenzia Fides) - "Non è troppo tardi per salvare il nostro paese. Pur riconoscendo il diritto dei cittadini alla legittima difesa, ribadiamo che le armi non sono la soluzione. Occorre rifiutare la violenza e lo scivolamento verso la guerra civile perché mettono a rischio lo stato, l'identità e la sovranità nazionale": così recita il messaggio diffuso da un gruppo di esponenti dell'opposizione siriana, riuniti a Roma in un incontro organizzato dalla Comunità di Sant'Egidio. Il gruppo, guidato da Abdulaziz Alkhayer del "National Coordination Body" e formato da sedici rappresentanti dei partiti dell'opposizione siriana, ha diffuso un appello che invita tutte le parti coinvolte a trovare "una soluzione pacifica al conflitto siriano" tramite un "patto nazionale comune".
"Sappiamo che la Siria, luogo di convivenza di religioni e di popoli diversi, corre oggi un rischio mortale che incrina l'unità del popolo, i suoi diritti e la sovranità dello stato", recita il Documento finale, inviato all'Agenzia Fides. Le potenze straniere, si afferma, non devono "incitare alla militarizzazione" mentre si invita l'Esercito Siriano Libero a "partecipare a un processo politico per giungere a una Siria pacifica, sicura e democratica".
La soluzione politica, che dovrebbe essere guidata dall'Onu, implica dei passi da parte del regime: "Il cessate il fuoco, il ritiro degli apparati militari, la liberazione dei detenuti e dei rapiti, il ritorno dei profughi, gli aiuti di emergenza alle vittime, un vero negoziato globale senza esclusioni che sarà completato da una vera riconciliazione nazionale basata sulla giustizia". (PA) (Agenzia Fides 27/7/2012)
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giovedì 26 luglio 2012
Sappada friulana? Quaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaasi!
Iniziato
l'iter in Senato, ma c'è il rischio che l'iter parlamentare non si
completi entro fine legislatura. Saro: tutti gli emendamenti in
Commissione entro il 2 agosto
Nella foto: Sappada.
SAPPADA (26
luglio, ore 9.40) - Le provocazioni sui Comuni di confine sono tante, a
volte plateali. A parte Sappada e Cinto Caomaggiore sono ben 14 gli
enti locali del vicino Veneto che sono intenzionati a chiedere il
referendum per traslocare in Friuli-Venezia Giulia e in Trentino Alto
Adige. Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, in questi giorni non
fa altro che ripetere che lui ci sta: «Sosterremo ogni comunità locale
che vorrà il distacco, in questo modo arriveremo alla disgregazione del
Veneto e vedremo, a questo punto, che cosa saprà fare Roma. Ci darà o no
l’autonomia fiscale? Noi non vogliamo cancellare la specialità del
Friuli-Venezia Giulia, ma rivendichiamo analoghe prerogative».
Provocazioni, appunto.
Provocazioni, appunto.
È
cosa seria, invece, quanto sta accadendo per Cinto Caomaggiore e,
soprattutto, per Sappada, che hanno ricevuto il via libera del Veneto.
La prima commissione Affari costituzionali del Senato ha esaminato, a
cominciare da martedì 24 luglio, i disegni di legge sul passaggio dei
due Comuni veneti al Friuli-Venezia Giulia. A confermarlo, in
precedenza, erano stati lo stesso presidente della Commissione, sen.
Carlo Vizzini, e il relatore dei due provvedimenti, sen. Stefano
Ceccanti, al presidente del Consiglio regionale del Friuli-Venezia
Giulia, Maurizio Franz, e al suo collega, vicepresidente dell’Assemblea
del Veneto, Matteo Toscani, che l’altra settimana hanno guidato nella
capitale una delegazione di cui facevano parte il sindaco di Cinto
Caomaggiore, Renato Querini con il consigliere comunale Gianluca
Falcomer, e una delegazione di cittadini di Sappada promotori del
referendum. Sono stati proprio Franz e Toscani ad attivarsi per ottenere
l’incontro, con il fine preciso di accelerare l’iter legislativo
previsto per il passaggio dei due comuni in questione dalla Regione
Veneto alla Regione Friuli-V.G. Il sen. Vizzini, dal canto suo, ha messo
in evidenza come le istituzioni debbano tenere in debito conto le
volontà espresse dalle due comunità di Cinto Caomaggiore e di Sappada,
che si sono concretizzate con i due referendum, ma ha anche sottolineato
il peso che deriva dai pronunciamenti dei due Consigli regionali a
supporto di quanto chiedono i cittadini. «Sono storiche, geografiche,
culturali, di affinità linguistica e non solo economiche le ragioni
sulle quali si fondano le richieste dei due Comuni», hanno sottolineato
il presidente Franz e il vicepresidente Toscani, ed è per questo che
l’auspicio è che la volontà di tanti cittadini possa trovare una
risposta positiva da parte delle istituzioni.
La volontà
di procedere speditamente con l’iter legislativo è stata confermata
anche dai senatori Ferruccio Saro e Gianvittore Vaccari, primi firmatari
dei due disegni di legge, che pensano di giungere al voto in I
Commissione di Palazzo Madama già prima della pausa estiva dei lavori.
Saro ha riferito che il termine per la presentazione in Commissione
Affari istituzionali al Senato degli emendamenti alle proposte di legge
relative al passaggio dei due comuni al Friuli-Venezia Giulia è stato
fissato per il 2 agosto. «'Dopo il parere della quinta Commissione
Bilancio - ha aggiunto Saro - il testo verrà esaminato dalla
Commissione. Quindi l'iter prosegue positivamente e mi auguro che nella
prossima seduta il provvedimento - ha concluso - possa essere
approvato''.
Vizzini stesso ha ammesso che ci sono tutte
le condizioni per dire di sì; importantissima, ad esempio, è l’adesione
della Regione Veneto, intervenuta di recente. Ma, come ci è stato
anticipato, non c’è da farsi troppe illusioni che Sappada possa
traslocare in Friuli entro la fine di questa legislatura. Dopo il
passaggio in Commissione c’è quello in aula di Palazzo Madama. La
proposta deve quindi transitare alla Camera, prima in Commissione Affari
costituzionali e poi a Montecitorio. In 8-9 mesi è difficile che questo
percorso si completi. Anche perché alla Camera pare che non ci sia lo
stesso favore e lo stesso fervore che si danno quasi per scontati al
Senato. C’è il rischio, dunque, che si debba ricominciare tutto da capo
con la prossima legislatura. Ma c’è anche un altro fattore ad incidere:
la scomposizione delle Province. Potranno mai Sappada e Cinto
Caomaggiore arrivare tranquillamente in Friuli se fra Udine e Pordenone
non si troverà l’accordo sul nuovo assetto delle autonomie locali?
Intanto il presidente Franz ed il vicepresidente Toscani concordano sul
ruolo che potranno avere questi due Comuni. «Ci sarà il nostro massimo
impegno per avviare in futuro nuove collaborazioni in ambito economico,
turistico, culturale».
mercoledì 25 luglio 2012
Dal Portale della Diocesi arrivano: le emozioni dei genitori
LE EMOZIONI DEI GENITORI
Sono giorni d'emozione e
attesa anche per le famiglie degli atleti friulani che parteciperanno
alle Olimpiadi di Londra. "Ho sentito Alice poco fa, era particolarmente
tesa", spiega Ida Mizzau (ASCOLTA L'INTERVISTA), mamma della nuotatrice di Beano di Codroipo (nella foto con la figlia)
che sarà impegnata in due staffette: 4x200 e 4x100. Andrà a Londra
anche la famiglia Navarria al completo per seguire le gare della
spadista di Carlino, Mara, che sarà in pedana per la gara individuale e
quella a squadre di spada. "E' molto legata a noi, la sosterremo dagli
spalti", racconta il padre Diego Navarria (ASCOLTA L'INTERVISTA).
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domenica 22 luglio 2012
Strage di Denver da Radiovaticana(21/07/2012)
Un intero Paese sotto shock, dopo la strage della follia ieri a
Denver, in Colorado, in cui hanno perso la vita 12 persone: 30 i feriti,
di cui 11 in condizioni gravi. Il tutto è avvenuto ad una prima
cinematografica. Il Killer, è stato fermato dalla polizia che ha trovato
numerose armi in suo possesso, tutte acquistate legalmente, e la sua
casa è piena di esplosivi non facili da disinnescare: per questo
l'appartamento sarà fatto esplodere. Esclusa la pista terroristica. Di
tragedia senza senso parla il presidente Usa Obama che ha interrotto la
campagna elettorale e nel suo discorso del sabato ha promesso che sarà
fatto di tutto per assicurare che venga fatta giustizia per questo
crimine atroce. Dagli Stati Uniti, ci riferisce Elena Molinari:
Ha fatto irruzione nel cinema affollato vestito da battaglia, con un fucile automatico, una carabina e una pistola a ripetizione. James Holmes si era preparato da mesi ai suoi 15 minuti di fama, e per ottenerli non ha esitato a uccidere 12 persone. Poi si è lasciato prendere, rifiutando di collaborare con gli inquirenti. Nessuno ha dubbi che il 24enne studente post universitario sia folle, e pochi si sorprendono che, pur avendo problemi psicologici, abbia comprato i suoi fucili legalmente. Stupisce invece che ieri in America si sia parlato così poco di maggiore controllo delle armi. I due candidati alla presidenza Obama e Romney, non vi hanno fatto cenno, e nemmeno le autorità locali. Persino le associazioni contro le armi hanno taciuto, quasi non credano più che qualcosa possa cambiare. Lunedì Holmes comparirà in tribunale, davanti alle telecamere. E se l’Fbi ha rassicurato che la strage è un caso isolato e non legato al terrorismo, nessuno può assicurare che Holmes non ispiri qualche altro squilibrato. “Non riusciremo mai a capire queste tragedie senza senso" – ha detto ieri Obama. Oggi è un giorno di preghiera e riflessione.
Ma come spiegare una tragedia di questo tipo? Paolo Ondarza lo ha chiesto a Tonino Cantelmi, presidente dell’Associazione psichiatri e psicologi cattolici:
R. - Dietro queste stragi ci sono dei corto circuiti della follia che in realtà sono preannunciati in anticipo. Se andiamo a vedere, abbiamo tanti segnali che ci preannunciano che qualcosa non va, di fatto poi, rimaniamo scioccati per la rapidità con la quale il corto circuito si innesca.
D. - Testimoni riferiscono che l’uomo che ha compiuto questa strage, era vestito in un modo molto singolare: sembrava travestito da un nemico di Batman, il supereroe protagonista del film al quale stavano assistendo gli spettatori presenti...
R. – É probabile che dietro questa strage ci sia una convinzione delirante di essere all’interno di una storia: forse il killer si è identificato in qualche personaggio uccidendo i fan, gli amici di Batman.
D. - Parliamo della follia di un singolo o di un disagio sociale più esteso?
R. - In generale il disagio psichico è in incremento. Secondo l’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, un adulto su quattro, nei prossimi anni, avrà bisogno di cure psichiatriche e la depressione sarà la seconda causa di malattia e di invalidità al mondo. In particolare dobbiamo però dire che gran parte della sofferenza non viene intercettata. L'inidviduo vive una sofferenza incredibile al proprio interno: questa sofferenza poi esplode attraverso gesti eclatanti: noi apriamo gli occhi e ci rendiamo conto troppo tardi di ciò che sta succedendo.
D. - E cosa dire della collocazione geografica, del luogo in cui è avvenuta la strage. C’è chi subito ha detto:”Non puntiamo il dito contro gli Stati Uniti d’America”, visto che già in passato negli Usa si sono verificati episodi analoghi...
R. - La follia è ubiquitaria e democratica; colpisce in modo indistinto ricchi, poveri a tutte le latitudini. Certo, si esprime in modo diverso a seconda delle culture. Non c’è dubbio che se c’è un accesso più facile alle armi questo ovviamente ha un riflesso nelle manifestazioni della follia. Insomma, di fatto la follia sembrerebbe appartenere a tutto il mondo. Dovremmo interrogarci su quanto poco investiamo nella prevenzione del disagio psichico e su quanto continuiamo a trascurarlo.
Ha fatto irruzione nel cinema affollato vestito da battaglia, con un fucile automatico, una carabina e una pistola a ripetizione. James Holmes si era preparato da mesi ai suoi 15 minuti di fama, e per ottenerli non ha esitato a uccidere 12 persone. Poi si è lasciato prendere, rifiutando di collaborare con gli inquirenti. Nessuno ha dubbi che il 24enne studente post universitario sia folle, e pochi si sorprendono che, pur avendo problemi psicologici, abbia comprato i suoi fucili legalmente. Stupisce invece che ieri in America si sia parlato così poco di maggiore controllo delle armi. I due candidati alla presidenza Obama e Romney, non vi hanno fatto cenno, e nemmeno le autorità locali. Persino le associazioni contro le armi hanno taciuto, quasi non credano più che qualcosa possa cambiare. Lunedì Holmes comparirà in tribunale, davanti alle telecamere. E se l’Fbi ha rassicurato che la strage è un caso isolato e non legato al terrorismo, nessuno può assicurare che Holmes non ispiri qualche altro squilibrato. “Non riusciremo mai a capire queste tragedie senza senso" – ha detto ieri Obama. Oggi è un giorno di preghiera e riflessione.
Ma come spiegare una tragedia di questo tipo? Paolo Ondarza lo ha chiesto a Tonino Cantelmi, presidente dell’Associazione psichiatri e psicologi cattolici:
R. - Dietro queste stragi ci sono dei corto circuiti della follia che in realtà sono preannunciati in anticipo. Se andiamo a vedere, abbiamo tanti segnali che ci preannunciano che qualcosa non va, di fatto poi, rimaniamo scioccati per la rapidità con la quale il corto circuito si innesca.
D. - Testimoni riferiscono che l’uomo che ha compiuto questa strage, era vestito in un modo molto singolare: sembrava travestito da un nemico di Batman, il supereroe protagonista del film al quale stavano assistendo gli spettatori presenti...
R. – É probabile che dietro questa strage ci sia una convinzione delirante di essere all’interno di una storia: forse il killer si è identificato in qualche personaggio uccidendo i fan, gli amici di Batman.
D. - Parliamo della follia di un singolo o di un disagio sociale più esteso?
R. - In generale il disagio psichico è in incremento. Secondo l’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, un adulto su quattro, nei prossimi anni, avrà bisogno di cure psichiatriche e la depressione sarà la seconda causa di malattia e di invalidità al mondo. In particolare dobbiamo però dire che gran parte della sofferenza non viene intercettata. L'inidviduo vive una sofferenza incredibile al proprio interno: questa sofferenza poi esplode attraverso gesti eclatanti: noi apriamo gli occhi e ci rendiamo conto troppo tardi di ciò che sta succedendo.
D. - E cosa dire della collocazione geografica, del luogo in cui è avvenuta la strage. C’è chi subito ha detto:”Non puntiamo il dito contro gli Stati Uniti d’America”, visto che già in passato negli Usa si sono verificati episodi analoghi...
R. - La follia è ubiquitaria e democratica; colpisce in modo indistinto ricchi, poveri a tutte le latitudini. Certo, si esprime in modo diverso a seconda delle culture. Non c’è dubbio che se c’è un accesso più facile alle armi questo ovviamente ha un riflesso nelle manifestazioni della follia. Insomma, di fatto la follia sembrerebbe appartenere a tutto il mondo. Dovremmo interrogarci su quanto poco investiamo nella prevenzione del disagio psichico e su quanto continuiamo a trascurarlo.
sabato 21 luglio 2012
Denver
Cosa facciamo dopo la strage di Denver se il mondo, gli USA, i genitori
non cambiano? Perchè tutte le categorie umane c'erano in quella sala?
Che ci stavano a fare bambini così piccoli in quella sala? Noi genitori educhiamo i figli e la società poi...
Sere fa ho notato che qualsiasi tema ci sia in un film all'aperto, i bambini ci sono...perfino i neonati vengono allenati alle musiche assordanti di un film...
Lasciamo perdere la violenza cronica della tele e dei film, adesso sta uscendo nelle sale un horror che più horror non si può, senti il bisogno di un genere così dopo la strage di Denver?
Sere fa ho notato che qualsiasi tema ci sia in un film all'aperto, i bambini ci sono...perfino i neonati vengono allenati alle musiche assordanti di un film...
Lasciamo perdere la violenza cronica della tele e dei film, adesso sta uscendo nelle sale un horror che più horror non si può, senti il bisogno di un genere così dopo la strage di Denver?
venerdì 20 luglio 2012
Domenica 22 Luglio 2012
XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)
PRIMA LETTURA (Ger 23,1-6)
Radunerò il resto delle mie pecore, costituirò sopra di esse pastori.
Dal libro del profeta Geremìa
Dice il Signore:
«Guai ai pastori che fanno perire e disperdono il gregge del mio pascolo. Oracolo del Signore.
Perciò dice il Signore, Dio d’Israele, contro i pastori che devono pascere il mio popolo: Voi avete disperso le mie pecore, le avete scacciate e non ve ne siete preoccupati; ecco io vi punirò per la malvagità delle vostre opere. Oracolo del Signore.
Radunerò io stesso il resto delle mie pecore da tutte le regioni dove le ho scacciate e le farò tornare ai loro pascoli; saranno feconde e si moltiplicheranno. Costituirò sopra di esse pastori che le faranno pascolare, così che non dovranno più temere né sgomentarsi; non ne mancherà neppure una. Oracolo del Signore.
Ecco, verranno giorni – oracolo del Signore –
nei quali susciterò a Davide un germoglio giusto,
che regnerà da vero re e sarà saggio
ed eserciterà il diritto e la giustizia sulla terra.
Nei suoi giorni Giuda sarà salvato
e Israele vivrà tranquillo,
e lo chiameranno con questo nome:
Signore-nostra-giustizia».
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 22)
Rit: Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.
Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l’anima mia.
Mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.
Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.
Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.
Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni.
SECONDA LETTURA (Ef 2,13-18)
Egli è la nostra pace, colui che di due ha fatto una cosa sola.
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Fratelli, ora, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate lontani, siete diventati vicini, grazie al sangue di Cristo.
Egli infatti è la nostra pace,
colui che di due ha fatto una cosa sola,
abbattendo il muro di separazione che li divideva,
cioè l’inimicizia, per mezzo della sua carne.
Così egli ha abolito
per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo,
facendo la pace,
e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo,
per mezzo della croce,
eliminando in se stesso l’inimicizia.
Egli è venuto ad annunciare pace a voi che eravate lontani,
e pace a coloro che erano vicini.
Per mezzo di lui infatti possiamo presentarci, gli uni e gli altri,
al Padre in un solo Spirito.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (Gv 10,27)
Alleluia, alleluia.
Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore,
e io le conosco ed esse mi seguono.
Alleluia.
VANGELO (Mc 6,30-34)
Erano come pecore che non hanno pastore.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare.
Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero.
Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.
Parola del Signore
PREGHIERA DEI FEDELI
C – Fratelli e sorelle, nel sangue di Cristo i lontani sono
diventati vicini, poiché egli è la nostra pace. Per mezzo di lui possiamo
presentarci al Padre, nello Spirito, sicuri che la tenerezza e la compassione
di Dio si manifestano ancora a chi prega con fede.
L - Preghiamo insieme e diciamo:
Guida e sostieni il
tuo popolo, Signore.
1. Per
il Papa Benedetto XVI, il nostro Vescovo Andrea Bruno, il nostro Parroco Igino
e per tutti i Presbiteri, immagine di Cristo pastore, perché imitando il
Maestro possano guidare la Chiesa con amore, saggezza e coraggio, preghiamo.
2. Per
coloro che governano le nazioni, perché amministrino la cosa pubblica imitando
Gesù buon Pastore, avendo a cuore i più deboli, coloro che sono più bisognosi,
specie in questo tempo di profonda crisi economica, preghiamo.
3. Per
coloro che sono stanchi e oppressi, per tutti coloro che sono sfiduciati e
soffrono, perché anche attraverso la preghiera e la testimonianza dei credenti
scoprano come Dio è sempre fedele alle sue promesse, preghiamo.
4. Per
tutti quelli che sono alla ricerca di senso per la loro vita, per coloro che
sono nel dubbio, per chi vive nella prova, perché possano riconoscere in Gesù e
nel suo Vangelo la vicinanza di Dio, che mai si allontana dall’uomo creato a
sua immagine e somiglianza, preghiamo.
5. Per
tutte le nostre famiglie, perché possano vivere sempre nell’armonia e nella
pace, ponendo al centro il rispetto della persona, la tutela della vita e
l’educazione cristiana delle nuove generazioni, preghiamo.
6. Per
ciascuno di noi, perché nella partecipazione all’Eucaristia riconosca la
premura di Dio che in Cristo rinfranca l’anima del suo popolo e lo guida per il
giusto cammino, preghiamo.
C – Dona ancora, o Padre, alla tua Chiesa, convocata per la
Pasqua settimanale, di gustare nella Parola e nel Pane di vita la presenza del
tuo Figlio, perché riconosciamo in Lui il vero profeta e pastore, che ci guida
alle sorgenti della gioia eterna. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. T -
Amen.
giovedì 19 luglio 2012
Da Avvenire un breve video sull'etiopia: atmosfera di grande devozione, con canti, balli e musiche locali, animate da fede e allegria
Dopo la serie dedicata a "Fede e spettacolo", presentiamo un gruppo di
brevi clip prodotte da Nova-T che raccontano, con suoni e immagini, il
ruolo della musica nelle chiese di missione. Nel quinto video, una
processione in onore del cardinale Massaja, cappuccino, missionario,
testimone del Vangelo nell'Etiopia della seconda metà dell'Ottocento.
Nel video, ci si immerge in una atmosfera di grande devozione, con
canti, balli e musiche locali, animate da fede e allegria. La clip è
tratta dal dvd "Guglielmo Massaja. Un illustre conosciuto".
La produzione di Nova-T in questi anni ha spaziato dalla vita dei santi alle cronache dalle missioni, dalla storia della Chiesa ai problemi socio-economici, con incursioni nelle guerre dimenticate, che le sono valse diversi passaggi su al-Jazeera. Nova-T realizza siti web, documentari per la televisione e web-documentari, fiction e cartoni animati. La serie di clip, che qui presentiamo su gentile concessione di Nova-T, fa parte della serie "Good No... More
La produzione di Nova-T in questi anni ha spaziato dalla vita dei santi alle cronache dalle missioni, dalla storia della Chiesa ai problemi socio-economici, con incursioni nelle guerre dimenticate, che le sono valse diversi passaggi su al-Jazeera. Nova-T realizza siti web, documentari per la televisione e web-documentari, fiction e cartoni animati. La serie di clip, che qui presentiamo su gentile concessione di Nova-T, fa parte della serie "Good No... More
lunedì 16 luglio 2012
Da fb un articolo di Don Mazzi sulle droghe
Caro Saviano, mai sentito parlare di educazione?
D’estate succede spesso che i giornali abbiano poche notizie, o meglio: che le notizie più succulente e ampie siano in calo o in ferie. Poiché i giornali italiani vivono, per buona parte, delle pagine di barzellette, di commenti, di elucubrazioni che hanno a che fare con il mondo politico; poiché il mondo politico è in ferie, devono, sempre i giornali, cercare qualche trafiletto succulento che sostituisca degnamente lo starnazzare del pollaio e il cicaleccio dei bipedi svenduti a qualche pseudo leader da strapazzo.
Ecco
la notiziola “succulenta” e degna di segnalazione: “Uruguay, spinello
di stato per battere il narcotraffico”. Volendo essere puntigliosi,
potremmo dire che chiacchiere su questo tema si fanno da decenni, con
alterne adesioni. Ora, eccoci da capo.
“Qualcuno
deve pur cominciare. L’Uruguay è un piccolo paese (!) e qui sarà più
facile capire se la liberalizzazione funziona”. Anche l’Italia è un
paese piccolo, e in un paese piccolo come l’Italia, Milano sarebbe una
contrada.
Per questo un assessore di nome Boeri, dopo
una botta di sole (perché anche nei paesetti, il sole regala con
abbondanza il suo calore) ha deciso di aprire alle droghe leggere.
Ha, inoltre aggiunto, per documentare la serietà di quanto stava dicendo, una
noterella biografica: “L’ultima canna me la sono fatta tempo fa.
Purtroppo mi viene la tachicardia, e non me la godo più come si
dovrebbe!”.
Sempre, credo a causa del caldo, perfino Saviano ha deciso di sprecarsi e sull’Espresso,
ha scritto un pezzo illuminato nel quale, lodando quanto accade nel
piccolo paese dell’Uruguay, biasima l’Italia, paese nel quale non si fa nulla per battere il narcotraffico e le organizzazioni criminali ne approfittano.
Poi chiarisce e approfondisce: “Una società per dirsi sana e poter funzionare, deve prestare attenzione a tutte
le sue parti. Non possono esistere compartimenti stagni. Non voler
affrontare il problema del consumo di droghe, se non come un problema di
repressione, ha ricadute pesanti”.
Ritorno, ancora una volta, a domandarmi perché persone intelligenti come Saviano, non mettano
nel loro vocabolario la parola educazione. Per loro, o c’è la
liberalizzazione o c’è la repressione. Dopo anni di esperienze e di
testimonianze, si vuole solo e sempre tornare sui luoghi comuni e
politicamente corretti. Perché educare, per questi, è politicamente scorretto.
Se ho capito bene, le grandi organizzazioni, si mantengono e prosperano sulla vendita di marijuana! Fortuna vuole che, in contemporanea, arriva una notizia dall’Olanda. Dal 1 gennaio 2013 ha deciso di dare un taglio proprio alla marijuana.
E,
cosa molto delicata e intelligente, dice (sempre l’Olanda), che la
percentuale di Thc, non deve superare il 15%. In effetti di leggero,
oggi, non c’è più niente, soprattutto non è più leggera la famosa droga
leggera!
domenica 15 luglio 2012
sabato 14 luglio 2012
Domus Galilaeae:esercizi spirituali
853 - Servizio di Francesco Zampini, montaggio di Simone
Burratti. Dal primo al 5 luglio si sono svolti, presso la Domus
Galilaeae, sul lago di Tiberiade, gli esercizi spirituali. Hanno
partecipato agli esercizi non solo rappresentanti del Patriarcato
Latino, ma anche sacerdoti di altri riti, come Maroniti e Melkiti. Tra
le personalità di spicco il Patriarca, il Nunzio e mons. vescovo
Marcuzzo.
venerdì 13 luglio 2012
Il desiderio di varcare la porta della fede
Mons. Mazzocato: "La loro testimonianza risvegli il desiderio di varcare la porta della fede”
UDINE
(12 luglio, ore 11.15) - "La testimonianza dei santi Ermacora e
Fortunato risvegli in noi il desiderio di varcare la porta della fede".
Così l'Arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, nell'omelia
della celebrazione odierna in Cattedrale nella ricorrenza dei patroni
della città e dell'intera diocesi. Le iniziative in onore dei santi
Ermacora e Fortunato proseguiranno alle 18.30 con il canto dei secondi
Vespri presieduti dall'arciprete di Udine, che, alle 19, presiederà
anche la Messa.
Di seguito, pubblichiamo l'omelia pronunciata da mons. Mazzocato nel corso della celebrazione in onore dei santi patroni.
"Care
sorelle e fratelli, nella seconda lettura della Parola di Dio di questa
S. Messa in onore dei santi patroni Ermacora e Fortunato, l’apostolo
Paolo ha parlato della sua esperienza.
Egli confessa di sentirsi fragile come un vaso di creta mentre affronta la sua missione di predicatore del Vangelo. Agli occhi della società del tempo non è un uomo di successo ma un perseguitato; non ha sicurezze e protezioni ma piuttosto è tribolato e schiacciato dai po-tenti. Eppure mai si sente uno sconfitto e un disperato. Anzi, nella sua debolezza umana è sostenuto da una grande forza: la sua fede incrollabile in Gesù Cristo risorto che aveva personalmente incontrato al momento della sua conversione lungo la via di Damasco.
Da quell’incontro tutta la sua esistenza era diventata un grande atto di fede in Gesù Cristo che avrebbe raggiunto il culmine con la morte da martire. Nel martirio, infatti, avrebbe testimoniato senza incertezze che per lui la fede era più forte della stessa paura della morte.
Sostenuto da questa fede può scrivere ai cristiani di Roma: “Ho creduto e perciò ho parla-to”. Egli predica ovunque il Vangelo nel quale per primo crede con tutta la mente, il cuore e la vita.
Della stessa tempra di credenti sono stati il primo vescovo di Aquileia Ermacora e il suo diacono Fortunato. Anch’essi “hanno creduto e perciò hanno parlato” di Gesù Cristo.
Come quella di Paolo, anche la loro vita è stata un grande atto di fede fino al martirio, testimoniando con la loro morte la convinzione che, come scrive Paolo, “colui che ha risuscitato il Signore Gesù, avrebbe risuscitato anche loro e li avrebbe posti accanto a lui”.
Proprio perché hanno parlato di Colui nel quale credevano, la loro predicazione e la testimonianza sono state di grande efficacia e sono arrivate fino a noi.
Anche oggi, care sorelle e fratelli, abbiamo bisogno di testimoni e annunciatori del Vangelo di Gesù che possano presentarsi pubblicamente e dire: “Ho creduto e perciò ho parlato”. Come Vescovo successore di Sant’Ermacora mi chiedo spesso, nella mia preghiera mattutina, se parlo sempre di ciò in cui profondamente credo con tutta la mente e il cuore. E invoco dallo Spirito Santo la grazia di essere un vero credente per poter essere, poi, un maestro di fede sincero a affidabile.
Il Papa Benedetto XVI ha più volte manifestato la convinzione che l’Europa ha bisogno di ritrovare la genuina fede cristiana che – come abitualmente di afferma – sta alle radici della propria storia e civiltà. Per questo ha indetto un “Anno della fede” nel 50° anniversario dell’inizio del Concilio Vaticano II e nel 20° della promulgazione del catechismo della Chiesa Cattolica.
Come titolo della lettera apostolica di indizione dell’Anno della fede ha usato un’immagine molto significativa, presa dagli Atti degli Apostoli: “La porta della fede”.
Arrivando a dichiarare addirittura la morte di Dio la cultura europea ha come chiuso la porta della fede. Ma ad oltre un secolo dalla famosa affermazione di Nietzsche, stiamo patendo una pesante asfissia. Ci si è come chiusi dentro una casa che non ha porte di uscita verso orizzonti più vasti. Abbiamo esplorato e abbellito la casa di questo mondo investendo grandi risorse nella scienza e nella tecnica ma essa sta ugualmente diventando stretta. L’anima di tante persone sta soffrendo perché ha bisogno di una speranza e di un senso della vita più grande, ha bisogno di orizzonti infiniti. Questa speranza e questi orizzonti infiniti li intravvede chi varca la “porta della fede”.
Ma esiste ancora questa porta che dal mondo sensibile introduce nel mondo spirituale? Dove si può trovare? Come si può attraversare?
Abbiamo bisogno di maestri e testimoni della fede che possano dire: “Ho creduto e per questo posso parlarti e guidarti verso la fede in Gesù Cristo”.
I figli, che nascono avendo nel cuore il desiderio di Dio, hanno bisogno di genitori pronti a dire loro: “ti indichiamo la porta e la strada della fede come il dono più bello che possiamo farti e perché noi per primi abbiamo creduto e abbiamo fatto esperienza di incontrare il Signore”. I nostri bambini e giovani aspettano di incontrare sacerdoti, catechisti, insegnanti che li prendano per mano e li guidino attraverso la porta della fede assicurando loro: “so dove di conduco perché io per primo ho creduto e per questo ti parlo”.
Chiediamo la grazia a Dio che anche per la nostra Chiesa di Udine e il nostro caro Friuli l’Anno della fede sia un’occasione provvidenziale per alzare lo sguardo dalle cose di ogni giorni e far respirare la nostra anima dell’aria fresca del Vangelo di Gesù.
Daremo importanza all’Anno della fede con diverse iniziative che presenterò in una lettera pastorale e lo inizieremo qui in cattedrale il giorno 11 ottobre – anniversario dell’inizio del Concilio Vaticano II – in contemporanea con il Santo Padre e tutte le Chiese del mondo.
I santi patroni Ermacora e Fortunato ci siano vicini e ci accompagnino".
Egli confessa di sentirsi fragile come un vaso di creta mentre affronta la sua missione di predicatore del Vangelo. Agli occhi della società del tempo non è un uomo di successo ma un perseguitato; non ha sicurezze e protezioni ma piuttosto è tribolato e schiacciato dai po-tenti. Eppure mai si sente uno sconfitto e un disperato. Anzi, nella sua debolezza umana è sostenuto da una grande forza: la sua fede incrollabile in Gesù Cristo risorto che aveva personalmente incontrato al momento della sua conversione lungo la via di Damasco.
Da quell’incontro tutta la sua esistenza era diventata un grande atto di fede in Gesù Cristo che avrebbe raggiunto il culmine con la morte da martire. Nel martirio, infatti, avrebbe testimoniato senza incertezze che per lui la fede era più forte della stessa paura della morte.
Sostenuto da questa fede può scrivere ai cristiani di Roma: “Ho creduto e perciò ho parla-to”. Egli predica ovunque il Vangelo nel quale per primo crede con tutta la mente, il cuore e la vita.
Della stessa tempra di credenti sono stati il primo vescovo di Aquileia Ermacora e il suo diacono Fortunato. Anch’essi “hanno creduto e perciò hanno parlato” di Gesù Cristo.
Come quella di Paolo, anche la loro vita è stata un grande atto di fede fino al martirio, testimoniando con la loro morte la convinzione che, come scrive Paolo, “colui che ha risuscitato il Signore Gesù, avrebbe risuscitato anche loro e li avrebbe posti accanto a lui”.
Proprio perché hanno parlato di Colui nel quale credevano, la loro predicazione e la testimonianza sono state di grande efficacia e sono arrivate fino a noi.
Anche oggi, care sorelle e fratelli, abbiamo bisogno di testimoni e annunciatori del Vangelo di Gesù che possano presentarsi pubblicamente e dire: “Ho creduto e perciò ho parlato”. Come Vescovo successore di Sant’Ermacora mi chiedo spesso, nella mia preghiera mattutina, se parlo sempre di ciò in cui profondamente credo con tutta la mente e il cuore. E invoco dallo Spirito Santo la grazia di essere un vero credente per poter essere, poi, un maestro di fede sincero a affidabile.
Il Papa Benedetto XVI ha più volte manifestato la convinzione che l’Europa ha bisogno di ritrovare la genuina fede cristiana che – come abitualmente di afferma – sta alle radici della propria storia e civiltà. Per questo ha indetto un “Anno della fede” nel 50° anniversario dell’inizio del Concilio Vaticano II e nel 20° della promulgazione del catechismo della Chiesa Cattolica.
Come titolo della lettera apostolica di indizione dell’Anno della fede ha usato un’immagine molto significativa, presa dagli Atti degli Apostoli: “La porta della fede”.
Arrivando a dichiarare addirittura la morte di Dio la cultura europea ha come chiuso la porta della fede. Ma ad oltre un secolo dalla famosa affermazione di Nietzsche, stiamo patendo una pesante asfissia. Ci si è come chiusi dentro una casa che non ha porte di uscita verso orizzonti più vasti. Abbiamo esplorato e abbellito la casa di questo mondo investendo grandi risorse nella scienza e nella tecnica ma essa sta ugualmente diventando stretta. L’anima di tante persone sta soffrendo perché ha bisogno di una speranza e di un senso della vita più grande, ha bisogno di orizzonti infiniti. Questa speranza e questi orizzonti infiniti li intravvede chi varca la “porta della fede”.
Ma esiste ancora questa porta che dal mondo sensibile introduce nel mondo spirituale? Dove si può trovare? Come si può attraversare?
Abbiamo bisogno di maestri e testimoni della fede che possano dire: “Ho creduto e per questo posso parlarti e guidarti verso la fede in Gesù Cristo”.
I figli, che nascono avendo nel cuore il desiderio di Dio, hanno bisogno di genitori pronti a dire loro: “ti indichiamo la porta e la strada della fede come il dono più bello che possiamo farti e perché noi per primi abbiamo creduto e abbiamo fatto esperienza di incontrare il Signore”. I nostri bambini e giovani aspettano di incontrare sacerdoti, catechisti, insegnanti che li prendano per mano e li guidino attraverso la porta della fede assicurando loro: “so dove di conduco perché io per primo ho creduto e per questo ti parlo”.
Chiediamo la grazia a Dio che anche per la nostra Chiesa di Udine e il nostro caro Friuli l’Anno della fede sia un’occasione provvidenziale per alzare lo sguardo dalle cose di ogni giorni e far respirare la nostra anima dell’aria fresca del Vangelo di Gesù.
Daremo importanza all’Anno della fede con diverse iniziative che presenterò in una lettera pastorale e lo inizieremo qui in cattedrale il giorno 11 ottobre – anniversario dell’inizio del Concilio Vaticano II – in contemporanea con il Santo Padre e tutte le Chiese del mondo.
I santi patroni Ermacora e Fortunato ci siano vicini e ci accompagnino".
Nunzio Apostolico ad Aquileia
Il Nunzio apostolico, mons. Bernardini, alla celebrazione per i Santi Patroni
UDINE
(12 luglio, ore 20) - “Le forze del male non avranno mai il sopravvento
su quelle del bene. Ai cristiani che incontrano tante difficoltà dico
loro di non preoccuparsi, non sarà minore l’aiuto che la fede mette a
disposizione”. Così ha detto mons. Adriano Bernardini (nella foto),
Nunzio apostolico in Italia e nella Repubblica di San Marino, durante la
concelebrazione eucaristica nella basilica di Aquileia (giovedì 12
luglio) in occasione della solennità dei Santi Ermacora e Fortunato,
patroni delle Arcidiocesi di Gorizia e Udine e della Regione Friuli
Venezia Giulia.
“Perché il mondo ce l’ha con la
Chiesa? In questi giorni abbiamo sentito di diverse uccisioni di
cristiani nel mondo. La realtà è che il mondo della Chiesa è “divino” e
profondamente diverso dal mondo delle cose “effimere”. Per questi ci
saranno sempre i Martiri, gli stessi che oggi veneriamo”.
Il rito è stato concelebrato dall’Amministratore apostolico dell’Arcidiocesi, mons. Dino De Antoni, dal Patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia e dai vescovi ed arcivescovi provenienti dal Friuli Venezia Giulia, Veneto, Trentino Alto Adige, ma anche da Slovenia e Austria.
mercoledì 11 luglio 2012
AFRICA/NIGERIA - I militari complici nell'assalto al cimitero nello Stato di Plateau?
Abuja (Agenzia Fides) - Emergono nuovi particolari sul massacro commesso domenica 8 luglio nel cimitero di Matsi (comune di Barkin Ladi, nello Stato nigeriano di Plateau, vedi Fides 10/7/2012) durante i funerali delle vittime degli assalti del 7 luglio ad alcuni villaggi dell'area.
Il deputato Simon Mwadkon, che era presente ed è scampato al massacro, ha reso una testimonianza al quotidiano Nigerian Tribune, in base alla quale sembrano emergere possibili complicità tra gli assalitori e i militari della Joint Task Force (JTF) incaricati di garantire la sicurezza dei presenti. In particolare si afferma che un mezzo militare ha chiuso l'unica via di fuga dal cimitero prima dell'inizio dell'attacco.
Al momento dell'assalto, i soldati di guardia si sono dileguati, lasciando un solo poliziotto a guidare i civili nella fuga, che è stata ostacolata dalla presenza del mezzo militare. Dalla testimonianza raccolta dal quotidiano nigeriano emergono anche ritardi nei soccorsi ai due importanti esponenti politici, il senatore federale Gyang Dantong e il capo della maggioranza al Parlamento dello Stato di Plateau, Gyang Fulani, rimasti uccisi nell'assalto. Secondo le autorità locali, i due politici non sono stati colpiti dagli assalitori ma sono morti nella calca durante la fuga precipitosa causata dalla sparatoria.
Secondo l'On. Mwadkon i recenti massacri compiuti dai Fulani, pastori in maggioranza di fede islamica, rientrano "nell'agenda dei Fulani fin dalla jihad di Usman Dan Fodio, che l'ha dichiarata al fine di islamizzare l'intero nord. È in agenda fin dal 1804, quando i jihadisti non riuscirono ad impossessarsi della regione del Middle Belt (della quale fa parte lo Stato di Plateau), che intendono usare come trampolino di lancio per catturare il sud. Ritengono infatti che una volta assoggettate le minoranze del nord, queste diventeranno docili strumenti per la conquista del sud". (L.M.) (Agenzia Fides 11/7/2012)
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Domenica 15 luglio 2012
PRIMA LETTURA (Am 7,12-15)
Va’, profetizza al mio popolo.
Dal libro del profeta Amos
In quei giorni, Amasìa, [sacerdote di Betel,] disse ad Amos: «Vattene, veggente, ritìrati nella terra di Giuda; là mangerai il tuo pane e là potrai profetizzare, ma a Betel non profetizzare più, perché questo è il santuario del re ed è il tempio del regno».
Amos rispose ad Amasìa e disse:
«Non ero profeta né figlio di profeta;
ero un mandriano e coltivavo piante di sicomòro.
Il Signore mi prese,
mi chiamò mentre seguivo il gregge.
Il Signore mi disse:
Va’, profetizza al mio popolo Israele».
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 84)
Rit: Mostraci, Signore, la tua misericordia.
Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
egli annuncia la pace
per il suo popolo, per i suoi fedeli.
Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme,
perché la sua gloria abiti la nostra terra.
Amore e verità s’incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
Verità germoglierà dalla terra
e giustizia si affaccerà dal cielo.
Certo, il Signore donerà il suo bene
e la nostra terra darà il suo frutto;
giustizia camminerà davanti a lui:
i suoi passi tracceranno il cammino.
SECONDA LETTURA (Ef 1,3-14)
In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo.
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo,
che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo.
In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo
per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità,
predestinandoci a essere per lui figli adottivi
mediante Gesù Cristo,
secondo il disegno d’amore della sua volontà,
a lode dello splendore della sua grazia,
di cui ci ha gratificati nel Figlio amato.
In lui, mediante il suo sangue,
abbiamo la redenzione, il perdono delle colpe,
secondo la ricchezza della sua grazia.
Egli l’ha riversata in abbondanza su di noi
con ogni sapienza e intelligenza,
facendoci conoscere il mistero della sua volontà,
secondo la benevolenza che in lui si era proposto
per il governo della pienezza dei tempi:
ricondurre al Cristo, unico capo, tutte le cose,
quelle nei cieli e quelle sulla terra.
In lui siamo stati fatti anche eredi,
predestinati – secondo il progetto di colui
che tutto opera secondo la sua volontà –
a essere lode della sua gloria,
noi, che già prima abbiamo sperato nel Cristo.
In lui anche voi,
dopo avere ascoltato la parola della verità,
il Vangelo della vostra salvezza,
e avere in esso creduto,
avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo che era stato promesso,
il quale è caparra della nostra eredità,
in attesa della completa redenzione
di coloro che Dio si è acquistato a lode della sua gloria.
Parola di Dio.
Canto al Vangelo (Ef 1,17-18)
Alleluia, alleluia.
Il Padre del Signore nostro Gesù Cristo
illumini gli occhi del nostro cuore
per farci comprendere a quale speranza ci ha chiamati.
Alleluia.
VANGELO (Mc 6,7-13)
Prese a mandarli.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.
E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro».
Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.
Parola del Signore
PREGHIERA DEI FEDELI
C – Fratelli carissimi, donandoci il suo Spirito, che suscita in ognuno diversi carismi, il Padre chiama ciascuno di noi ad essere partecipe della missione di evangelizzazione della Chiesa. PreghiamoLo perché ci conceda ciò di cui abbiamo veramente bisogno.
L - Preghiamo insieme e diciamo:
Ascoltaci, o Signore.
1. Per
la Chiesa: perché ogni membro della Comunità cristiana si senta chiamato a
riscoprire la virtù della povertà, capace di rendere autentica e credibile la
testimonianza del Vangelo di Gesù, preghiamo.
2. Per
gli uomini e le donne che si sono allontanati dal cammino della fede a motivo
dell'eccessiva attenzione alla ricchezza da parte dei credenti: perché lo
Spirito Santo, che guida i cuori, sappia suscitare nella loro vita il desiderio
dell'amicizia con il Signore Gesù, preghiamo.
3. Per
tutti coloro che a causa della loro testimonianza soffrono la persecuzione e
il rifiuto: perché la nostra fraterna preghiera e la nostra concreta
solidarietà sostengano il loro servizio a Dio e alla Chiesa, preghiamo.
4. Perché
il Signore ci conceda di non aver paura della sua parola, capace di fare luce
nella nostra vita, di farci scoprire le ingiustizie che tante volte pratichiamo,
e possiamo cosi adempiere ad una degna riparazione, vivendo la vera carità,
preghiamo.
5. Perché
le vacanze estive siano per i cristiani occasione per gustare maggiormente la Parola di Dio e per
testimoniare il suo Amore presente e operante in ogni creatura; preghiamo.
6. Per
tutti coloro che, per diversi motivi, vivono nell'inquietudine: perché possano
riscoprire la loro dignità di figli di Dio e, nell'amicizia con il Signore Gesù
realmente presente nel sacramento dell'Eucaristia, trovino la vera pace,
preghiamo.
7. Per
tutti i cristiani: scelti per essere santi e immacolati al cospetto di Dio
nella carità, ravvivino la fede nel Signore risorto che hanno accolto e
professato nel Battesimo e nella Confermazione e si sforzino ogni giorno di
vivere con coerenza il Vangelo, per crescere nella fede, nella speranza e nella
carità; preghiamo.
C – Ti benediciamo, o Padre, per tutto ciò che tu operi nella Chiesa, perché in essa hai suscitato la santità di uomini e donne che eroicamente hanno vissuto il servizio dell'annuncio del Regno. Alla loro fraterna intercessione affidiamo le preghiere che ti abbiamo espresso, e quelle che ognuno di noi porta nel cuore, sicuri di essere esauditi. Per Cristo nostro Signore. T - Amen.
martedì 10 luglio 2012
VATICANO - Dichiarazione della Santa Sede sulle Ordinazioni episcopali ad Harbin e a Shanghai (Cina Continentale)
Città del Vaticano (Agenzia Fides) - Riguardo all'ordinazione episcopale del Rev. Giuseppe Yue Fusheng, avvenuta ad Harbin (provincia di Heilongjiang) venerdì 6 luglio corrente, si precisa quanto segue:
l) Il Rev. Giuseppe Yue Fusheng, ordinato senza mandato pontificio e quindi illegittimamente, è incorso automaticamente nelle sanzioni previste dal canone 1382 del Codice di Diritto Canonico. Di conseguenza, la Santa Sede non lo riconosce come Vescovo dell'amministrazione apostolica di Harbin, ed egli è privo dell'autorità di governare i sacerdoti e la comunità cattolica nella provincia di Heilongjiang.
Il Rev. Yue Fusheng era stato informato da tempo che non poteva essere approvato dalla Santa Sede come candidato episcopale, e più volte gli era stato richiesto di non accettare l'ordinazione episcopale senza il mandato pontificio.
2) I Vescovi, che hanno preso parte all'ordinazione episcopale illegittima e si sono esposti alle sanzioni, previste dalla legge della Chiesa, devono riferire alla Santa Sede circa la loro partecipazione alla cerimonia religiosa.
3) Un apprezzamento va a quei sacerdoti, a quelle persone consacrate e a quei fedeli laici che hanno pregato e digiunato per il ravvedimento del Rev. Yue Fusheng, per la santità dei Vescovi e per l'unità della Chiesa in Cina, in particolare nell'amministrazione apostolica di Harbin.
4) Tutti i cattolici in Cina, Pastori, sacerdoti, persone consacrate e fedeli laici, sono chiamati a difendere e a salvaguardare ciò che appartiene alla dottrina e alla tradizione della Chiesa. Anche nelle presenti difficoltà essi guardano con fiducia al futuro, confortati dalla certezza che la Chiesa è fondata sulla roccia di Pietro e dei suoi Successori.
5) Confidando nell'effettivo desiderio delle Autorità governative cinesi di dialogare con la Santa Sede, la medesima Sede Apostolica auspica che dette Autorità non favoriscano gesti contrari a tale dialogo. Anche i Cattolici cinesi attendono passi concreti nello stesso senso, primo fra tutti quello di evitare le celebrazioni illegittime e le ordinazioni episcopali senza mandato pontificio, che creano divisione e recano sofferenza alle comunità cattoliche in Cina e alla Chiesa universale.
È motivo di apprezzamento e di incoraggiamento l'ordinazione del Rev. Taddeo Ma Daqin a Vescovo Ausiliare della diocesi di Shanghai, avvenuta sabato 7 luglio corrente. La presenza da parte di un Vescovo, che non è in comunione con il Santo Padre, era inopportuna e mostra mancanza di sensibilità verso un'ordinazione episcopale legittima.
Dal Vaticano, 10 luglio 2012
(Agenzia Fides 10/07/2012)
Mercoledì in cattedrale i vespri alla vigilia dei Santi Patroni
UDINE
(10 luglio, ore 9) - Appuntamento per tutti gli operatori pastorali
mercoledì 11 luglio, alle ore 20.30 in Cattedrale a Udine, per celebrare
con l’Arcivescovo, mons. Andrea Bruno Mazzocato, i Vespri solenni nella
vigilia della festa dei santi patroni Ermacora e Fortunato ed
accogliere da lui le linee del nuovo anno pastorale alle porte.
Un
avvenimento ecclesiale, che si ripropone ormai da alcuni anni, a cui
mons. Mazzocato dà molta importanza perché il ritrovarsi insieme in
questo giorno sottolinea la tensione comune a chiedere l’intercessione
dei santi Ermacora e Fortunato affinché ogni comunità diventi sempre più
testimone di Cristo e annunciatrice del suo Vangelo nel mondo di oggi.
"Il
prossimo anno pastorale – anticipa l’Arcivescovo nella sua lettera di
invito alla celebrazione rivolto a presbiteri e diaconi, alle
Congregazioni religiose maschili e femminili, ai Direttori dei Consigli
pastorali foraniali e parrocchiali, ai referenti foraniali d’ambito
pastorali e alla Consulta diocesana dei laici – si svilupperà attorno a
tre temi profondamente collegati tra di loro: il tema dell’ascolto della
Parola di Dio e dell’educazione, in continuità con lo scorso anno, e
quello della fede tenendo conto che nel 2012/2013 si vivrà nella Chiesa
Cattolica l’Anno della fede, indetto da Benedetto XVI».
Nella
stessa lettera mons. Mazzocato chiede agli operatori pastorali di
«estendere questo invito alle loro comunità e mi auguro di vedervi
numerosi in Cattedrale l’11 luglio per condividere un momento speciale
di fede, di preghiera e di riflessione».
L’Arcivescovo
ricorda, inoltre, che l’indomani, giovedì 12 luglio, solennità dei
santi Ermacora e Fortunato, patroni oltre che dell’arcidiocesi anche
della città di Udine, alle ore 10.30 in Cattedrale, presiederà
l’Eucaristia ed invita tutti i presbiteri, in particolare quelli della
città, a concelebrare con lui e i fedeli laici a condividere questa
solenne celebrazione.
lunedì 9 luglio 2012
Guerra Etnica in Nigeria
AFRICA/NIGERIA - "Il problema è lo scontro tra i Fulani e i Birom" dice l'Arcivescovo di Jos dopo gli ultimi massacri
Abuja (Agenzia Fides) - "Il massacro è originato dallo scontro tra agricoltori e pastori. È un vecchio problema che non è stato ancora risolto" dice all'Agenzia Fides Sua Ecc. Mons. Ignatius Ayau Kaigama, Arcivescovo di Jos e Presidente della Conferenza Episcopale della Nigeria, che si trova a Roma dove ha ritirato il premio "Archivio Disarmo - Colombe d'Oro per la Pace", commentando la serie di attacchi contro villaggi cristiani nello Stato di Plateau, del quale Jos è la capitale. Gli attacchi hanno provocato la morte di almeno 63 persone. In un ulteriore assalto durante i funerali delle vittime, domenica 8 luglio, sono stati uccisi un senatore e un deputato locale.
"A mio avviso il problema è economico" afferma l'Arcivescovo. "I pastori Fulani si sentono vittime di un'ingiustizia perché il loro bestiame è ucciso o rubato e non vengono risarciti delle perdite subite. Penso che la rabbia originata da questa situazione li spinga ad attaccare in questo modo terribile".
Mons. Kaigama non nega che esiste pure una dimensione etnica dello scontro: "Il problema è tra i Fulani e i Birom. Questi due gruppi etnici hanno dispute che durano da molto tempo. Tutti gli attacchi nei villaggi dell'area sono stati sempre concentrati su questi due gruppi. Non ci sono stati attacchi che hanno coinvolto altre tribù". Circa l'eventuale aspetto religioso dello scontro, l'Arcivescovo risponde: "I Fulani sono in maggioranza musulmani, mentre i Birom sono in gran parte cristiani. Per questo motivo è facile dare la lettura 'musulmani attaccano cristiani' oppure 'cristiani attaccano musulmani', ma, come ho detto, il problema è essenzialmente economico ed etnico".
Mons Kaigama pur essendo a Roma si tiene in costante contatto con Jos e rivela a Fides alcuni particolari inediti sugli ultimi massacri: "Ho parlato con il Governatore dello Stato di Plateau che era veramente rattristato e sconvolto per le morti e il livello di distruzione causato dagli attacchi. Egli è convinto che gli autori dei massacri non siano originari del posto ma vengano da fuori. Secondo il Governatore, i Fulani dispongono di un network che va oltre la Nigeria ed è esteso ai Paesi vicini, inoltre gli aggressori sono dei mercenari provenienti da altrove, non sono Fulani residenti nello Stato. Diversi di loro poi indossavano uniformi militari. Non sappiamo quindi se fossero persone travestite da militari oppure se gli assalitori siano stati aiutati da veri soldati. Alla luce di queste rivelazioni non si possono escludere fattori politici, ma a mio avviso il problema principale rimane quello economico per spiegare queste violenze" conclude Mons. Kaigama. (L.M.) (Agenzia Fides 9/7/2012)
domenica 8 luglio 2012
"I miracoli di Cristo non sono una esibizione di potenza, ma segni
dell'amore di Dio, che si attua là dove incontra la fede dell'uomo". Con
queste parole il Papa ha salutato i fedeli radunatisi nel cortile della
residenza estiva di Castel Gandolfo per la recita dell'angelus. Prima
della preghiera mariana, commentando il Vangelo odierno, Benedetto XVI
ha ricordato che "l'uomo Gesù di Nazareth è la trasparenza di Dio, in
Lui Dio abita pienamente". L'incredulità e la chiusura spirituale
manifestata dalla gente di Nazareth dinanzi al "figlio di Maria" non
solo richiama il celebre detto "nessun profeta è bene accetto tra la sua
gente", ma trova anche un suo contrappunto nel nostro tempo. Anche noi,
ha prec ...
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venerdì 6 luglio 2012
Domenica 8 luglio 2012
XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)
PRIMA LETTURA (Ez 2,2-5)
Sono una genìa di ribelli, sapranno almeno che un profeta si trova in mezzo a loro.
Dal libro del profeta Ezechièle
In quei giorni, uno spirito entrò in me, mi fece alzare in piedi e io ascoltai colui che mi parlava.
Mi disse: «Figlio dell’uomo, io ti mando ai figli d’Israele, a una razza di ribelli, che si sono rivoltati contro di me. Essi e i loro padri si sono sollevati contro di me fino ad oggi. Quelli ai quali ti mando sono figli testardi e dal cuore indurito. Tu dirai loro: “Dice il Signore Dio”. Ascoltino o non ascoltino – dal momento che sono una genìa di ribelli –, sapranno almeno che un profeta si trova in mezzo a loro».
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 122)
Rit: I nostri occhi sono rivolti al Signore.
A te alzo i miei occhi,
a te che siedi nei cieli.
Ecco, come gli occhi dei servi
alla mano dei loro padroni.
Come gli occhi di una schiava
alla mano della sua padrona,
così i nostri occhi al Signore nostro Dio,
finché abbia pietà di noi.
Pietà di noi, Signore, pietà di noi,
siamo già troppo sazi di disprezzo,
troppo sazi noi siamo dello scherno dei gaudenti,
del disprezzo dei superbi.
SECONDA LETTURA (2Cor 12,7-10)
Mi vanterò delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, affinché io non monti in superbia, è stata data alla mia carne una spina, un inviato di Satana per percuotermi, perché io non monti in superbia.
A causa di questo per tre volte ho pregato il Signore che l’allontanasse da me. Ed egli mi ha detto: «Ti basta la mia grazia; la forza infatti si manifesta pienamente nella debolezza».
Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. Perciò mi compiaccio nelle mie debolezze, negli oltraggi, nelle difficoltà, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: infatti quando sono debole, è allora che sono forte.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (Cf Lc 4,18)
Alleluia, alleluia.
Lo Spirito del Signore è sopra di me:
mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio.
Alleluia.
VANGELO (Mc 6,1-6)
Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.
Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità.
Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.
Parola del Signore
PREGHIERA DEI FEDELI
C – Fratelli e sorelle, il Signore si pone accanto a noi e ci chiede di riconoscerlo come Messia e Salvatore. Esprimiamo la nostra fede in lui attraverso una umile e intensa preghiera, con la quale fidarci di Lui e affidarci a Lui.
L - Preghiamo insieme e diciamo:
Apri il nostro cuore alla tua Parola, Signore!
1. Per
il Papa, i Vescovi, i Presbiteri, i Diaconi, i catechisti e per tutti i
testimoni della Parola: inviati dal Signore in mezzo agli uomini, vivano la
loro dimensione profetica annunciando con franchezza apostolica e con coraggio
il Vangelo dell’amore, incarnandolo nelle loro scelte e nei loro comportamenti;
preghiamo.
2. Per
tutti i cristiani: vivano le sofferenze e le prove della vita come momento
indispensabile per la propria crescita interiore e per sentirsi così associati
al Cristo che salva l’uomo nella sofferenza e nella croce; preghiamo.
3. Per
tutti i popoli colpiti da lotte interne: la tensione violenta per la ricerca di
una propria identità, sappia armonizzarsi con il rispetto della dignità di ogni
persona e dei diritti di ogni popolo; preghiamo.
4. Per
tutti i profeti del nostro tempo, incompresi e rifiutati da noi come dalla
gente di Nazareth: non si stanchino di andare controcorrente, additando la
Via, annunziando la Verità e difendo la
Vita dal suo nascere al suo naturale tramonto; preghiamo.
5. Per
quanti vivono o si preparano a vivere le vacanze: non diano spazio al lassismo,
al materialismo ed al relativismo, ma sappiano cogliere questo come “tempo di
grazia”, riscoprendo la bellezza e la gioia che viene dalla Parola di Dio;
preghiamo.
6. Per
questa nostra Comunità parrocchiale: non soffochi mai con il pretesto della
tradizione o del conformismo ogni germe profetico che in lei si manifesta come
esigenza di profonda conversione e di autenticità di vita evangelica;
preghiamo.
7. Per
tutti noi, qui riuniti nella Pasqua settimanale: sappiamo attingere da questo
incontro la forza per accogliere il Signore che parla al nostro cuore, che si
dona nell’Eucaristia e che viene a noi nei fratelli; preghiamo.
C – Benedetto sei tu, o Padre, perché non ti stanchi di donare al mondo il tuo Figlio Gesù Cristo. Nel suo amore egli ha accettato il rifiuto e l’umiliazione, sino alla croce, per aprirci la strada della risurrezione e della vita nuova. Aiutaci a camminare da discepoli, trovando anche nelle spine della nostra carne la forza che viene dal cielo. Per lo stesso Cristo, tuo Figlio e nostro Salvatore, che vive e regna nei secoli dei secoli. T - Amen.
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